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Niger, sale la tensione: la Francia ordina l’evacuazione, l’Italia offre un volo speciale per il rimpatrio

FIRSTonline

Sale la tensione in Niger. Dopo il colpo di Stato, con il rovesciamento del Presidente Bazoum, e l’assalto all’ambasciata di Francia a Niamey (Capitale del Niger) al grido di “Viva Putin”, Parigi ha ordinato l’evacuazione del paese dei suoi connazionali nel timore di rappresaglie contro l’ampia comunità francese che risiede nello Stato. Lo riferisce con un comunicato il Ministero degli Esteri francese.

“Tenuto conto della situazione a Niamey, delle violenze perpetrate l’altro ieri contro la nostra ambasciata e la chiusura dello spazio aereo che lascia i nostri connazionali senza possibilità di lasciare il Paese con i propri mezzi, la Francia prepara l’evacuazione dei suoi cittadini e dei cittadini europei che desiderano lasciare il Paese”, si legge nella nota specificando che “questa evacuazione comincia da oggi”.

Tajani: pronto volo speciale per l’Italia

L’Italia ha deciso di offrire un “volo speciale” per i concittadini presenti a Niamey. L’ambasciata, però, rimarrà “aperta e operativa” per sostenere gli sforzi di mediazione in corso.

“Il governo italiano ha deciso di offrire ai nostri concittadini presenti a Niamey la possibilità di lasciare la città con un volo speciale per l’Italia. L’Ambasciata a Niamey resterà aperta e operativa, anche per contribuire agli sforzi di mediazione un corso” scrive il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani in un tweet su X.

L’Unione Europea, intanto, sta valutando come e se intervenire, con la Francia che potrebbe anche decidere di agire in solitaria.

Ecowas: ultimatum di sette giorni per ripristinare ordine

La comunità internazionale ha espresso unitamente il suo sostegno per il ripristino dell’ordine costituzionale e il ritorno al potere di Bazoum, il primo leader nigerino ad essere stato eletto democraticamente nel 2021. In questa direzione si sono pronunciati gli Usa e la Ue m anche la Russia ha preso le distanze dalla compagnia Wagner, schieratasi apertamente con i ribelli. L’Ecowas, il blocco economico dei Paesi dell’Africa occidentale, ha adottato la misura più drastica, imponendo una serie di sanzioni che comprendono una no-fly zone, la chiusura delle frontiere e il congelamento degli asset nigerini presso le banche centrali degli altri Stati membri affiliati.

Il gruppo, guidato dal presidente nigeriano, ha imposto un ultimatum di sette giorni per ripristinare l’ordine rovesciato dal colpo di Stato. Finora, i golpisti hanno rifiutato categoricamente la richiesta, anzi hanno proceduto ad una raffica di arresti di politici e ministri, e le altre giunte militari hanno solidarizzato con loro.

Burkina Faso, Guinea e Mali appoggiano il Golpe

Le giunte militari di Burkina Faso, Mali e Guinea, che hanno preso il potere attraverso colpi di Stato tra il 2020 e il 2022, si sono opposte all’ultimatum di sette giorni stabilito dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas). Questi hanno emesso un comunicato congiunto in cui esprimono vicinanza al nuovo governo di Niamey e respingono l’idea di un intervento militare contro i golpisti.

Le giunte minacciano di reagire nel caso in cui il blocco di Paesi dovesse ricorrere all’uso della forza: “un azione militare sarà considerata atto di guerra” hanno dichiarato nel comunicato.

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