Putin dà gas alle Borse europee, che recuperano così le perdite della vigilia: Milano sfiora i 26mila punti, con un rialzo dell’1,51%, in linea con Francoforte +1,86%, Parigi +1,65%, Amsterdam +2,10%, Madrid +2,14% e Londra +1,2%. A tonificare i listini, nel pomeriggio, contribuisce il buon avvio di Wall Street, spinta dai dati migliori delle attese sui sussidi alla disoccupazione e dalla tregua sul debito, che dovrebbe evitare il fallimento dell’amministrazione a stelle e strisce almeno fino a dicembre.
Si attenuano dunque alcuni motivi di preoccupazione, che hanno pesato in queste settimane, mantenendo alto il tasso di volatilità. In particolare i future del gas europeo si allontanano dai massimi record dopo che la Russia si è resa disponibile ad aumentare le forniture in Europa per stabilizzare il mercato. Anche i prezzi del petrolio si sono leggermente sgonfiati ieri, a seguito dell’inatteso aumento delle scorte di greggio statunitensi e per il fatto che Biden sta valutando la possibilità di fare ricorso alle riserve strategiche per frenare l’aumento dei prezzi della benzina. In questo momento però i future di Brent e Wti sono nuovamente in progresso frazionale.
Sul mercato valutario prende fiato il dollaro e l’euro tratta stabile in area 1,156. Gli acquisti si allontanano dai titoli di Stato nordamericani, mentre il rendimento del decennale sale a 1,557%, in vista del rapporto sul lavoro in uscita domani che potrà fornire indicazioni alla Fed su tempi e ritmo di tapering. Di segno opposto è la chiusura sul secondario italiano. Lo spread tra Btp e Bund decennali scende a 104 punti base (-3,15%) eil tasso del titolo tricolore cala a +0,85%. Il tema “inflazione-politica monetaria” è caldo ovviamente anche nell’area euro. Infatti dai verbali dell’ultima riunione della Bce emerge che il consiglio ha discusso della dinamica dell’inflazione e di una maggiore riduzione nel ritmo degli acquisti pandemici, ritenendo però alla fine necessario mantenere in vigore un orientamento espansivo.
Secondo Bloomberg, tra l’altro, la Banca centrale europea starebbe studiando anche un nuovo programma di acquisto obbligazionario per prevenire eventuali turbolenze sui mercati una volta terminato il programma di emergenza da 1.850 miliardi di euro. Il nuovo piano dovrebbe fungere da cuscinetto nel caso in cui la fine del Pepp (prevista a marzo) provochi ripercussioni negative sui titoli di Stato di paesi più a rischio, con gli acquisti che verrebbero condotti “in modo selettivo”, scrive l’agenzia
Nell’azionario di Piazza Affari tornano a ruggire i titoli industriali e le utility. Rimbalzano Stellantis +3,8% (che trascina Exor +2,81%), Buzzi +2,95%, Interpump +2,65%. Compie un balzo Enel +2,6%, in un settore effervescente in tutta Europa. L’attenzione si è concentrata soprattutto sui gruppi spagnoli dopo che i gironali hanno scritto che il governo sta ripensando il “piano shock” per contenere le bollette elettriche. Endesa, controllata di Enel, si apprezza del 4,7% alla borsa di Madrid.
Bene il lusso con Moncler +1,93%. A mettere il comparto sotto i riflettori è stato un report di Hsbc, che ha alzato la raccomandazione sulla francese Hermes a “hold”, portando il target price a 1.250 euro dai precedenti 1.000. Salgono i titoli finanziari Nexi +2,28% e Banca Generali +2,13%. Tra le banche svetta Intesa +1,41%, mentre Banco Bpm -0,32% soffre per qualche presa di profitto. Le vendite penalizzano i titoli oil come Saipem -1,51% ed Eni -0,67%. Il cane a sei zampe ha avviato l’iter di offerta pubblica iniziale del business che integra retail gas&power e rinnovabili.