Il fondo americano Elliott ha fatto causa al London Metal Exchange e a Lme Clear chiedendo 456 milioni di dollari, circa 420 milioni di euro, per la gestione del trading del Nichel. Lo scorso 8 marzo infatti il London Metal Exchange aveva deciso di sospendere le contrattazioni di nichel a causa di un aumento senza precedenti del prezzo del metallo.
Il Nichel e la storica sospensione dell’8 marzo
In un solo giorno, infatti, le quotazioni del metallo usato nell’acciaio inossidabile e nelle batterie delle auto elettriche si erano impennate dell’111%, arrivando brevemente a superare la soglia psicologica dei 100mila dollari la tonnellata, a quota 101.365. Nella seduta precedente il prezzo del nichel era già balzato del 66%. Ad oggi, il prezzo del metallo si aggira sopra i 27mila dollari la tonnellata.
La quotazione del nichel “sta impazzendo, non riflette i fondamentali del settore”, aveva spiegato tre mesi fa Jiang Hang, responsabile del trading di Yonggang Resources Co. Il “sistema commerciale LME è fuori controllo – ha aggiunto – e richiede un intervento”, altrimenti il contagio potrebbe estendersi ad altri metalli.
A causare l’impennata, sotto il profilo tecnico, erano state le ricoperture avviate dai detentori di posizioni corte in un momento di bassa liquidità. Dal punto di vista geopolitico, invece, i prezzi del nichel erano esplosi dopo l’inizio della guerra in Ucraina che sin da allora aveva lasciato presagire una forte carenza di materie prime.
Da qui la decisione di sospendere le negoziazioni del Nichel che fu poi prorogata per i successivi otto giorni.
La causa di Elliott a Lme e Lme Clear
La causa è stata intentata da Elliott, fondo Usa fondato da Paul Singer, presso l’Alta Corte inglese il 1 giugno 2022 e notificata a LME e LME Clear il 2 giugno 2022 si legge in una nota di HKEX (che gestisce anche la Borsa di Hong Kong). L’hedge fund fondato da Paul Singer ha chiesto 456 milioni di dollari.
Secondo Elliott, infatti, la cancellazione dei contratti di nichel l’8 marzo scorso sarebbe “illegale per motivi di diritto pubblico e/o costituiva una violazione dei diritti umani dei ricorrenti”. La decisione ha inoltre spinto le autorità di regolamentazione finanziaria del Regno Unito ad avviare una revisione del “disorderly market” dei contratti sul nichel durante il periodo.
La causa intentata da Elliott Associates “mira a contestare le decisioni che danno effetto e mantengono l’annullamento degli scambi di contratti di nichel eseguiti a partire dalle 00:00 ora del Regno Unito dell’8 marzo 2022”.
LME ha già fatto sapere che contesterà “vigorosamente” le affermazioni di Elliott, considerandole “senza merito”.