Si è tenuto a Firenze il seminario dal titolo “Quali alternative all’investimento obbligazionario, nell’attuale scenario di tassi crescenti e rischi estremi: l’opportunità dei fondi di crediti bancari” organizzato da Nextam Partners – società indipendente di gestione patrimoniale e advisory guidata da Carlo Gentili – e Muzinich & Co, boutique internazionale attiva nella gestione patrimoniale e specializzata in investimenti in Public e Private Corporate Credit. L’incontro ha visto ha partecipazione dell’ad di Nextam Partners, Carlo Gentili e del top management di Muzinich &Co Filomena Cocco e Paolo Mancini, rispettivamente European Marketing Director e Managing Director insieme al gestore del fondo Muzinich European Syndicated Loans, Sam McGairl.
Nel corso del seminario è stato illustrato l’attuale scenario dei mercati finanziari e dei tassi di interesse a livello globale che evidenzia un trend di ripresa dei tassi e conseguente caduta dei corsi, che conferma l’esigenza degli investitori istituzionali a guardare soluzioni di investimento aggiuntive rispetto ai tradizionali strumenti obbligazionari liquidi. Secondo gli esperti, infatti, in tale contesto i rendimenti obbligazionari di un tempo sono sempre più difficili da ottenere con determinati portafogli e occorre intraprendere strade di investimento alternative come i fondi Loan bancari in grado di offrire rendimenti attraenti con una volatilità contenuta nel lungo periodo, garantendo una protezione efficace dai ribassi di mercato. Naturalmente trattandosi di strumenti illiquidi, vanno considerati nella giusta proporzione all’interno dei portafogli.
Carlo Gentili, fondatore e amministratore delegato di Nextam Partners, ha dichiarato: “In un contesto come quello attuale con rendimenti artificialmente compressi dalle banche centrali e un rischio crescente occorre rivedere i portafogli e assumere soluzione di investimento alternative. Oggi per ottenere un rendimento lordo dell’1% è necessario investire a 5 anni in Italia e a 30 anni in Germania, a differenza di cinque anni fa quando bastavano 3 mesi in Italia e 6 anni in Germania. La prospettiva non cambia se si guarda al segmento societario dove, chi punta a rendimenti superiori all’1% deve spostarsi su asset a maggiore rischio, ovvero con rating inferiore, oppure assumere un rischio ulteriore come quello di cambio”.
L’intervento delle banche centrali e la ricerca di rendimento degli investitori hanno spinto le valutazioni dell’obbligazionario quotato a livelli molto elevati, determinando minori rendimenti attesi e maggiori rischi di correzioni. Il seminario ha fatto emergere come i mercati obbligazionari quotati europei presentino oggi rendimenti ancora minori rispetto a quelli statunitensi, per investire nei quali bisogna sostenere onerosi costi di copertura del cambio.
Sam McGairl, gestore dei fondi European Syndicated Loans di Muzinich &Co, ha commentato: “Le promesse del European Syndicated Loans sono in linea con le prospettive di mercato che mostrano una politica accomodante della BCE – nonostante l’aumento delle aspettative d’inflazione – e un’economia europea con un costante trend di crescita moderata, con livelli di spread che restano interessanti rispetto ad altre asset class obbligazionarie in un contesto di bassi rendimenti. Inoltre i fondamentali del corporate credit nel complesso si confermano solidi e i tassi di insolvenza attesi dovrebbero rimanere contenuti”.
Il fondo European Syndicated Loans gestito da Muzinich &Co. presentato all’incontro offre aspettative di investimenti stabili con una volatilità contenuta. Nonostante le valutazioni siano più elevate che in passato, i Syndicated Loan continuano, infatti, a garantire opportunità di quotazioni medie sotto la pari, in un contesto in cui le valutazioni sono più elevate che in passato. La filosofia adottata dal fondo si propone di conseguire stabili rendimenti per il rischio lungo l’intero ciclo del credito, evitando insolvenze. Il processo di investimento si basa sulla ricerca creditizia fondamentale di tipo bottom-up e sfrutta la prospettiva globale e l’esperienza maturata dai gestori in numerosi cicli di mercato per individuare opportunità di investimento relative-value.