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Nexi vola in Borsa sulle voci dell’interesse di Cdp per la Rete nazionale interbancaria: operazione da 400 milioni

Imagoeconomica

La Rete nazionale interbancaria (Rni), infrastruttura cruciale per il sistema finanziario italiano, torna al centro di nuove speculazioni. Secondo varie indiscrezioni, Cassa depositi e prestiti (Cdp), già azionista di Nexi con una quota del 14,5%, starebbe valutando l’acquisto della rete. La Rni, che copre circa 208.000 chilometri, collega istituti di credito, Poste Italiane e la Banca d’Italia e permette di regolare le transazioni finanziarie.

Se confermato, l’acquisto permetterebbe a Cdp, partecipata all’83% dal ministero dell’Economia, di riportare sotto il controllo pubblico un’infrastruttura strategica per la stabilità del sistema economico italiano. Gli analisti stimano il valore dell’operazione tra 350 e 400 milioni di euro.

Boom in Borsa: Nexi guadana oltre il 4%

Le voci sull’interesse di Cdp hanno subito spinto il titolo Nexi a un forte rialzo in Borsa. Le azioni guadagnano oltre il 4%. Gli investitori sembrano apprezzare il potenziale impatto positivo dell’operazione sui conti dell’azienda.

Gli analisti ritengono che la vendita della Rni rafforzerebbe la posizione finanziaria di Nexi, riducendo l’indebitamento e incrementando la capacità di remunerare gli azionisti. Inoltre, l’operazione consentirebbe a Nexi di focalizzarsi maggiormente sulle aree a più alto potenziale di crescita, aumentando al contempo la capacità di remunerare gli azionisti con piani di buyback futuri.

Perché l’interesse di Cdp è importante

La Rete Nazionale Interbancaria fa parte della divisione Digital banking solutions (Dbs) di Nexi, che nel 2023 ha generato 383 milioni di euro in ricavi (11% del totale) e un Ebitda di 151 milioni (9% del totale).

Cdp conosce bene la Rni, avendo partecipato in passato a Sia, la società che ha sviluppato questa rete prima di fondersi con Nexi. Attualmente, Cdp è il secondo maggiore azionista di Nexi, preceduto solo dal fondo statunitense Hellman & Friedman (21,2%). Seguono Poste Italiane (3,8%) e i fondi Bain, Advent e Clessidra, con una partecipazione complessiva del 9,9%.

I precedenti: trattative con F2i naufragate

Non è la prima volta che Nexi valuta la cessione della rete interbancaria. Nei mesi scorsi erano state avviate trattative con il fondo infrastrutturale F2i, ma l’accordo è sfumato a causa di divergenze sul prezzo e sulle clausole contrattuali. All’epoca, l’intero asset era stato valutato circa 800 milioni di euro.

Non è la prima volta che Nexi valuta la vendita della Rni. Nei mesi scorsi, il gruppo aveva avviato negoziati con il fondo infrastrutturale F2i, ma le trattative si sono interrotte a causa di disaccordi sul prezzo e sulle clausole contrattuali. All’epoca,

Cdp: approvate operazioni per due miliardi

Proprio ieri, il consiglio di amministrazione di Cdp ha approvato nuove operazioni per un valore complessivo di due miliardi di euro, destinate a supportare grandi imprese italiane, infrastrutture strategiche e progetti internazionali. Tra i settori di intervento figurano la mobilità sostenibile, la digitalizzazione e i nodi logistici.

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Categories: Economia e Imprese