Nexi, la società dei pagamenti digitali guidata da Paolo Bertoluzzo e presieduta da Franco Bernabè, ha venduto a Cedacri la sua controllata Oasi per la rilevante somma di 150 milioni.
Cedacri, che è controllata da un gruppo di banche e partecipata al 27% dal Fondo Strategico, ha vinto l’asta superando la concorrenza Cerved. Oasi è ben conosciuta nel mondo dell’informatica perchè ha un software preziosissimo per combattere il riciclaggio e segnalare movimenti sospetti sui conti alla Banca d’Italia e alla Bce. Ma lavora anche per Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm e Bper per gestire in tempo reale i conti corrente. È diventata ancora più importante dopo il boom dei bonifici istantanei.
La vendita di Oasi si iscrive nel processo di riassetto avviato da Nexi che prevede la divisione in due della società (da una parte i servizi di pagamento elettronico e dall’altra le attività che richiedono la licenza bancaria) in vista di una futura quotazione in Borsa che è nei piani dei fondi di private equity Advent Inyternational, Bain Capital Clessidra che la controllano e che hanno investito molte risorse per rilanciarla.
Proprio l’appetibilità crescente del nuovo corso di Nexi ha fatto pensare a una possibile fusione con Sia sotto la regia della Cassa depositi e prestiti ma per ora di sicuro c’è solo che il piano di riassetto di Nexi gestito da Bertoluzzo procede velocemente e che la somma raccolta con al vendita di Oasi verrà investita nel core busines della società di Corso Sempione a Milano e cioè nei pagamenti digitali