Nexi, la società paytech italiana, ha centrato gli obiettivi finanziari per il 2022 e conferma la Guidance 2023. Il gruppo guidato da Paolo Bertoluzzo ha registrato nel 2022 ricavi per 3,3 miliardi, in crescita del 7,1% rispetto al 2021 (+7,8% su anno, escludendo Ratepay).
L’Ebitda è stato di 1,61 miliardi (+14,2%) pari ad un Ebitda margin del 49%, in aumento di 311 punti base (+3,11%) rispetto al 2021. L’utile normalizzato è stato di 693,2 milioni, pari ad un utile per azione di 0,53 euro, in crescita del +15% su base annua.
Il titolo a Piazza Affari, dopo tre giorni di rialzi e dopo un balzo del 2% in apertura, si è portato in territorio negativo. In tarda mattinata quota 7,81 euro in calo dello 0,98%. Il titolo ha guadagnato il 6,5% da inizio anno, ma rispetto a un anno fa perde il 23%
Bertoluzzo: “Crescita solida e profittevole, con eccezionale evoluzione dei margini”
“Il 2022 si è confermato un altro anno di crescita solida e profittevole in tutti i nostri business e nelle diverse aree geografiche, facendo registrare un’eccezionale evoluzione dei margini e un’accelerazione della generazione di cassa, nonostante la complessa situazione macroeconomica” ha commentato il CEO Paolo Bertoluzzo. “Abbiamo inoltre fatto grandi progressi nel percorso d‘integrazione e trasformazione del Gruppo Nexi, con investimenti in tecnologia, competenze e innovazione, rafforzando al contempo il nostro portfolio di business mediante acquisizioni e cessioni mirate.
Sul fronte degli investimenti, il Capex 2022 è stato di 527 milioni, pari al 16% dei ricavi. In particolare, 173 milioni riguardano iniziative di trasformazione e di integrazione e 354 milioni investimenti per l’innovazione ordinaria di prodotti e servizi, per il mantenimento degli standard di qualità e sicurezza e per acquisti di Pos e Atm, dice la nota della società.
Prevista una ulteriore riduzione della leva finanziaria
Sembra più lento del previsto invece il percorso di riduzione della leva finanziaria. Al 31 dicembre 2022, la posizione finanziaria netta gestionale del gruppo risulta a 5,396 miliardi e il rapporto con l’ebitda è pari a 3,3 volte. La leva finanziaria pro-forma che invece include le sinergie run-rate si attesta a circa 2,9x, in linea con il piano. L’excess cash generation è stimato in “almeno 600 milioni” e la leva finanziaria netta è attesa in riduzione a 3 volte l’ebitda a fine 2023 includendo l’acquisizione del merchant book di Sabadell il cui closing è previsto nel quarto trimestre dell’esercizio (circa 2,7% includendo le sinergie run-rate”).
Nei primi 2 mesi del 2023 transazioni in crescita del 17%
Nel solo quarto trimestre del 2022, i ricavi si sono attestati a 879,5 milioni di euro, in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo di un anno prima (+5,9% a/a escludendo Ratepay). L’EBITDA è stato pari a 451,6 milioni di euro, in aumento del 8,7% rispetto al 4trim21, e l’EBITDA Margin ha raggiunto il 51%. Nexi ha inoltre segnalato che nei primi due mesi dell’anno in corso c’e’ stata un’accelerazione dei volumi di transazioni, grazie anche ai provvedimenti governativi riguardo l’adozione dei pos, quantificata nel +17% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
La guidance per il 2023 è da considerare un “floor”
Nexi conferma la Guidance 2023 in linea con l’ambition a medio-lungo termine presentata all’ultimo Capital Markets Day con ricavi a oltre il 7% di crescita su anno, un EBITDA a oltre il 10% di crescita su anno e una leva finanziaria netta a circa 3.0x, l’EBITDA per un utile per azione normalizzato a oltre il 10% di crescita su anno.
La guidance sui ricavi e sull’ebitda è inferiore rispetto al piano interno del gruppo ma è “da considerare come la parte bassa di un range” ha detto Bertoluzzo agli analisti precisando che il management ha preferito non fornire un range, vista l’incertezza macroeconomica, e aggiungendo che i valori della guidance sono da considerare un “floor” per l’andamento dell’anno. In occasione del Capital Markets Day del settembre scorso Nexi aveva previsto per il periodo 2021-25 una crescita media annua dei ricavi di circa il 9% e un margine operativo lordo in aumento del 14%. “Iniziamo il 2023 determinati a crescere ancora in tutte le geografie, aumentando ulteriormente la marginalità e la generazione di cassa” ha aggiunto Bertoluzzo. “Al contempo, continueremo ad essere molto rigorosi nell’allocazione del capitale, focalizzando e rafforzando ulteriormente il nostro portafoglio per accelerare la crescita, come dimostra la partnership strategica appena siglata con Banco Sabadell che ci consentirà di entrare in un mercato particolarmente attrattivo come quello spagnolo“.
Nel 2023 due opzioni per l’utilizzo del cash: M&A e buyback o dividendo
Riguardo all’utilizzo del contante generato, Bertoluzzo rispondendo agli analisti durante la presentazione dei risultati ha detto che nel 2023 ci sono per lo più due opzioni: M&A e buyback o dividendo. Le opzioni per la verità sarebbe tre, dice il Ceo: “abbiamo l’opzione dell’M&A, e il focus è su una pipeline di piccole-medie situazioni, la secondo è il ripagamento del debito, ma nel 2023 non abbiamo debiti da ripagare, e la terza opzione è redistribuire cash agli azionisti attraverso buyback o dividendo. Se penso al 2023 noi abbiamo in mente la prima e la terza opzione”.
L’acquisto della spagnola Sabadell
Il mese scorso Nexi e Banco Sabadell hanno siglato un accordo per una partnership di lungo termine nel mercato spagnolo. L’operazione prevede l’acquisizione, da parte di Nexi, dell’80% del business merchant acquiring di Sabadell, a seguito del suo scorporo in PayComet, società interamente controllata da Sabadell e istituto di pagamento già autorizzato, per un corrispettivo upfront cash di 280 milioni, che riflette un Enterprise Value di 350 milioni per il 100%, dice la società. Nexi finanzierà l’operazione interamente mediante le risorse di cassa disponibili. È inoltre previsto un accordo di distribuzione in esclusiva della durata iniziale di 10 anni, con due potenziali rinnovi di ulteriori 5 anni ciascuno. Al termine
dell’operazione, Nexi acquisirà oltre 380.000 esercenti e circa 48 miliardi di volumi di transazioni a dicembre 2022. L’attività di merchant acquiring dovrebbe generare un EBITDA di circa 30 milioni sulla base dei dati del 2023, con un EV/EBITDA 2023E implicito di circa 11,5x. “Entrare in Spagna per noi è molto strategico” ha detto il Ceo “il mercato spagnolo è un ampio e con una buon potenziale economico. La penetrazione delle carte è intorno al 38%, in linea con la media del nostro portfolio, il mercato e’ dominato dalle pmi con un’accelerazione delle dinamiche di e-commerce e il mercato della distribuzione dei sistemi di pagamento e’ ancora dominato dalle banche. Quindi è un mercato abbastanza simile a quello italiano”.
Il caso Unicredit
Durante la call con gli analisti, Bertoluzzo ha spiegato che sono state realizzate sinergie cash da integrazione per 110 milioni di euro, oltre 10 milioni di euro in più rispetto al target iniziale per il 2022.
Inoltre, l’attività di M&A aumenta ulteriormente l’attenzione sui mercati core e sulle iniziative di crescita strategica, con nove operazioni di fusione e acquisizione chiuse da gennaio 2022 (cinque acquisizioni e quattro cessioni). Alla richiesta da parte di un analista di un commento sui rumors su una possibile joint venture con Unicredit sulle attività di pagamento, il Ceo ha risposto che le valutazioni sull’evoluzione della strategia dei pagamenti da parte degli istituti è “tipica della maggior parte delle grandi banche” e ha aggiunto: Nexi “ha conversazioni con altre banche, anche fuori dall’Italia”. “Nexi ha già relazioni con Unicredit e un contratto che estende questo rapporto fino al 2037 che costituisce la base del nostro rapporto, ha aggiunto Bertoluzzo: Nexi “è felice di avere conversazioni ma la base di questo rapporto è un contratto di lungo termine che è in corso”.