Condividi

Nexi tratta con Intesa. A Milano vola a +3,5%

Si sondano le condizioni per un’eventuale alleanza nel settore dei sistemi di pagamento tra la banca e Nexi, che in avvio di giornata è risultato il titolo migliore sul Ftse Mib. Secondo gli analisti di Equita l’operazione avrebbe senso dal punto di vista industriale. Per Intesa, non ci sarà obbligo di Opa

Nexi tratta con Intesa. A Milano vola a +3,5%

Sull’onda dei rumors relativi alle trattative in corso con Intesa Sanpaolo, il titolo Nexi in avvio di giornata a Piazza Affari è schizzato del +3,42% a 9,69 euro, vicino ai massimi raggiunti il 22 ottobre dove il titolo aveva superato quota 9,8 euro. 

A spingere gli acquisti ci sarebbero le indiscrezioni del Messaggero secondo cui Intesa Sanpaolo, in avvio a -0,66% a 2,33 euro, starebbe valutando un’alleanza strategica con Nexi che comprenderebbe il conferimento del ramo di azienda di acquiring della banca, cioè il servizio che consente agli esercenti di accettare i pagamenti dei clienti.

Nexi conferma “che sono stati avviati negli scorsi giorni contatti preliminari per valutare eventuali operazioni volte a estendere la partnership già esistente tra Nexi e Intesa SanPaolo”. Infatti, non si tratterebbe della prima collaborazione tra la banca e Nexi, dal momento che quest’ultima nel 2016 aveva già acquisito da Intesa Sanpaolo il ramo di attività tecniche di processing per un valore di 1 miliardo, mentre le attività di acquiring erano rimaste in capo all’istituto finanziario. “Si tratta di contatti del tutto preliminari – prosegue Nexi nella nota ufficiale – e non è stato definito alcun progetto nè di natura industriale nè tantomeno di natura finanziaria che contempli valori. In ogni caso qualsiasi ipotetica operazione non potrà che essere coerente con la missione di Nexi di essere la Paytech – partner indipendente – di tutto il sistema bancario italiano”.

La valutazione preliminare dell’operazione si inserisce in un range fra i 3 e i 4 miliardi di euro. L’operazione farebbe diventare Intesa Sanpaolo il secondo azionista di riferimento di Nexi con una quota del 30%-40% dietro i fondi di private equity Bain, Advent e Clessidra che oggi detengono il 60%. In caso di una valutazione di 3 miliardi, sottolineano gli analisti di Equita, Intesa Sanpaolo avrebbe il 34% di Nexi e i fondi scenderebbero al 40%: Intesa non sarebbe obbligata a lanciare un’offerta pubblica di acquisto su Nexi. ‘Riteniamo che da un punto di vista industriale l’operazione avrebbe senso per Nexi in quanto il business dei pagamenti e’ di scala e verrebbero generate importanti sinergie mentre dal punto di vista finanziario non è possibile al momento fare una valutazione in quanto i dati di Intesa Sanpaolo acquiring non sono noti’, commentano gli analisti di Equita. 

Tuttavia, Nexi nella nota spiega che è “del tutto priva di fondamento la notizia secondo cui l’ipotetica operazione possa contemplare una partecipazione azionaria nel capitale di Nexi pari al 30-40%”.

Da Intesa Sanpaolo, Carlo Messina fa sapere che “sono stati avviati contatti preliminari tra la banca e Nexi volti a esaminare eventuali operazioni finalizzate al rafforzamento della partnership commerciale già in essere tra le parti. Tali eventuali operazioni non configurerebbero per Intesa Sanpaolo obblighi di promozione di un’offerta pubblica di acquisto”.

Commenta