L’ottimismo di Wall Street incoraggia i listini europei, che migliorano nel finale, pur restando poco lontani dalla parità. Piazza Affari sale dello 0,34%, a 23.708 punti, con Nexi +4,22% e le banche, nonostante l’innalzamento dello spread e il fatto che il decennale italiano renda di più di quello greco. Il differenziale di rendimento fra Btp 10 anni (+1,38%) e Bund di pari durata (-0,24%) cresce a 162 punti base, con un balzo del 3,72%. Pesa probabilmente l’avvicinarsi delle aste di fine mese: lunedì prossimo sarà il turno del Bot semestrale e del Ctz ,mentre lunedì 30 dicembre toccherà al collocamento a medio-lungo, con regolamento nel 2020. Sotto il profilo politico il referendum contro il taglio dei parlamentari potrebbe aver indotto qualche preoccupazione sulla tenuta del governo.
Si riducono in ogni caso gli scambi in vista del Natale e anche gli altri listini europei risultano poco mossi, mentre Wall Street, dopo l’apertura intonata, viaggia di buon passo, sorretta dall’ottimismo sui dazi e indifferente all’impeachment di Donald Trump. Il segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, ribadìsce che Washington e Pechino dovrebbero formalizzare la ‘fase uno’ dell’accordo commerciale a gennaio. “Sono molto fiducioso” che le parti lo firmeranno a inizio 2020, afferma durante un’intervista a Cnbc. Il testo dell’accordo è “vincolante”, già scritto e tradotto e non può essere rinegoziato.
In Europa Francoforte -0,07%, è la peggiore per il secondo giorno di seguito, seguita da Madrid completamente piatta; meglio Parigi +0,21%. Prima della classe è di nuovo Londra, +0,51% che trae vantaggio dalla ritrovata stabilità dopo la netta vittoria alle elezioni dei conservatori. Contribuisce alla performance anche il calo della sterlina, mentre la Boe, al termine del suo primo vertice dalle elezioni, lascia i tassi invariati. “Non ci sono ancora segnali di quanto in concreto possa essersi ridotto il clima di incertezza delle imprese e dei consumatori – scrive in una nota – dopo gli ultimi sviluppi di politica interna”. Sette i consiglieri favorevoli alla conferma del costo del denaro allo 0,75%, tra cui il governatore Marc Carney. Due, Jonathan Haskel e Michael Saunders, quelli che hanno chiesto il taglio di un quarto di punto.
L’euro-dollaro è poco mosso, con il cambio intorno. 1,1128. Sempre tonico il petrolio e il Brent viaggia a 66,61 dollari al barile in rialzo dello 0,68%. L’oro al momento sale a 1482,65 dollari l’oncia.
La seduta di Piazza Affari risulta particolarmente brillante per Nexi, fermata anche in asta di volatilità dopo l’accordo con Intesa Sanpaolo (+0,59%) sui sistemi di pagamento e l’ingresso della banca nel capitale con una quota del 9,9%.
Fra le banche svetta Ubi, +2,52%, che ha provveduto al rimborso anticipato di un ulteriore miliardo di euro di Tltro2, a valere sugli 8,5 miliardi nominali residuali in essere, con scadenza 24 giugno 2020. Perciò l’esposizione complessiva residua al Tltro2 ammonta attualmente a 10 miliardi di euro, comprensiva dei 2,5 miliardi nominali in scadenza il 24 marzo 2021. Nel settore si apprezzano Unicredit +1,5% e Banco Bpm +1,04%; in controtendenza Mediobanca -0,44%. Nella moda sale Ferragamo +1,85%. Bene Prysmian +1,63% e Unipolsai +1,58%, che lunedì tornerà fra le midcap, in seguito alla revisione trimestrale degli indici. Per motivi tecnici – scrive Reuters – chi passa all’indice inferiore ha più volumi in acquisto perché confluisce in un paniere più piccolo ma con un peso maggiore. Il percorso è inverso per Banca Generali (-1,83%), che tornerà invece nel paniere delle blue chip.
Le vendite zavorrano Buzzi -2,13%; Pirelli -1,61%; Cnh -1,11%; Recordati -0,97%. Incolore Fca -0,01%, all’indomani dell’annuncio dell’accordo per la maxi fusione con Peugeot.
Sull’Aim debutto in grande stile per Daxee, +23,98%.