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Nexi, l’utile netto 2024 a +4,1% e l’avvio della distribuzione di dividendi fanno volare il titolo a +10%. Si riduce il debito

Imagoeconomica

Non sono tanto i buoni conti 2024 o la guidance 2025 in linea con le attese, ma l’annuncio dell’avvio della distribuzione di dividendi che ha portato in volo il titolo Nexi a Piazza Affari fino a sfiorare il +10%. La società di pagamenti ha indicato per il 2024 ricavi in crescita del 5,1% anno su anno a 3.514 milioni di euro e un ebitda pari a 1.863 milioni, +7,1%, con un ebitda margin al 53%, 101 punti base in più rispetto al 2023: tutti numeri in linea con le attese degli analisti che invece sono stati sorpresi dalla promessa della distribuzione di 600 milioni per gli azionisti, attarverso dividendi e buyback, prevedendo di aumentare nel tempo l’importo. L’utile netto è stato di 731 milioni, in aumento del 4,1%. Chissà se questi numeri sono in grado di tranquillizzare il governo italiano che è nel suo capitale attarverso Cassa Deposti e Prestiti, preoccupato per l’ingente carico di debito, tanto da avere sul tavolo diversi dossier per cercare di risollevarla.

“Intendiamo restituire ai nostri azionisti, da ora in avanti, la maggior parte della cassa in eccesso impegnandoci al contempo a mantenere lo status di investment grade” ha detto il ceo Paolo Bertoluzzo facendo riferimento alla promozione da parte di Fitch lo scorso dicembre. “Già da quest’anno inizieremo a distribuire un dividendo significativo che prevediamo di aumentare nel tempo“. Per il 2025 il cda proporrà alla prossima assemblea degli azionisti (il 25 aprile, ndr) un ritorno di capitale di 600 milioni di euro (il 10% della capitalizzazione di mercato di Nexi e il 75% del free cash flow previsto per il 2025), di cui 300 milioni di euro in dividendi e ulteriori 300 milioni di euro attraverso un programma di acquisto di azioni proprie. La cedola annunciata è di 0,25 euro per azione.

A Piazza Affari il titolo Nexi, che aveva perso molto terreno nelle sedute precedenti, spicca il volo e a metà seduta mostra un guadagno del 9,78% a 5,10 euro. Nel corso di questo 2025 il titolo resta in rosso, attualmente a -7%, mentre negli ultimi 12 mesi il calo arriva addirittura al 27%.

Cresce del 19% la generazione di cassa. Si attenua il debito

A sorprendere gli analisti è stato anche il dato della generazione di cassa in eccesso, aumentata del 19% a 717 milioni. I capex si sono ridotti del 10,7% a 443 milioni ed è proseguita la forte riduzione dei costi di trasformazione e di integrazione pari a 92,9 milioni nel 2024, -20% rispetto all’esercizio precedente. Così l’utile per azione normalizzato è aumentato dell’11% a 0,59 con un utile di pertinenza del gruppo sempre normalizzato pari a 731 milioni (+4,1%). L’area Merchant Solutions, che rappresenta il 57% dei ricavi del gruppo, ha registrato un giro d’affari in crescita del 6,3% a quasi sfiorare i 2 miliardi. Il debito netto è sceso a 4,971 miliardi (a settembre del 2024 era pari a 5,2 miliardi) e il rapporto con l’ebitda è diminuito a 2,7.

“Nel 2024 abbiamo proseguito il nostro percorso di crescita in tutte le geografie e aree di business, generando sempre più cassa grazie anche ad un costante focus sull’efficienza operativa” ha detto Bertoluzzo. Allo stesso tempo, “abbiamo continuato a investire in prodotti innovativi, piattaforme tecnologiche moderne e capacità strategiche, rafforzando ulteriormente la crescita futura del gruppo. Guardando al 2025, ci aspettiamo di continuare a crescere ed espandere i nostri margini, aumentando ulteriormente la nostra generazione di cassa e continuando a investire con grande convinzione nel potenziale di crescita dei pagamenti digitali, un settore strategico per il futuro dell’Europa”.

Per il 2025 respansione dell’Ebitda margin di “almeno 50 punti base”

I target per il 2025 di Nexi vedono ricavi in crescita low-to-mid-single digit anno su anno (consenso +3,6%), influenzati da impatti eccezionalmente elevati relativi alla vendita dei business di acquiring da parte di alcune banche e alle rinegoziazioni di contratti rilevanti in termini di size. Il gruppo prevede anche un’espansione dell’Ebitda margin di “almeno 50 punti base” annuo e una generazione di cassa in eccesso di “almeno 800 milioni” (consenso 809 milioni).

Il destino di Nexi resta incerto e un punto di domanda per il governo italiano che è nel suo capitale attarverso Cassa Deposti e Prestiti. Diverse ipotesi sono allo studio per cercare di rinvigorirla. Una di queste è l’ipotesi di integrazione di Nexi con la francese Worldline: sul tavolo da tempo per cercare di fronteggiare i concorrenti statunitensi, è tornata di attualià con l’operazioine di scambio di azioni tra Poste e Cdp. Al governo italiano non piace molto questa ipotesi, riporta Reuters, nel timore di ostacoli dalla Francia sul terreno occupazionale. Ma, certo, resta un dossier sul tavolo, insieme a quelli del delisting di Nexi e della privatizzazione dell’azienda con alcuni coinvestitori che dovrebbero intervenire per risollevarla dal controllo del mercato e ridurre il carico di debiti accumulato.

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