La Rete nazionale interbancaria (Rni) di Nexi, infrastruttura cruciale per il sistema finanziario italiano, torna a essere al centro dell’interesse di possibili compratori e il titolo in Borsa vola.
In tarda mattinata a Piazza Affari Nexi guadagna il 2,46% a 5,368 euro dopo un massimo stamane toccato a 5,546, nuovo massimo da inizio anno. Negli ultimi 6 mesi il titolo ha perso il 16,5%.
Stavolta a farsi avanti è il fondo di investimento statunitense Tpg, secondo indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera, con un’offerta da circa 850 milioni per tutta la divisione Digital Banking Solutions, che il cuore pulsante nella Rete nazionale interbancaria a cui si aggiungono altre infrastrutture per i clienti istituzionali.
Il fondo sarebbe disposto a coinvolgere nella proposta Cassa depositi e prestiti, già azionista di Nexi con una quota del 14,5%, la quale per altro aveva già fatto una sua propria offerta lo scorso novembre stimata in 350/400 milioni. Proprio questa disponibilità del fondo americano di tenere la porta a pwerta a Cdp, partecipata all’83% dal ministero dell’Economia, potrebbe farle buon gioco perchè terrebbe sotto il controllo pubblico un’infrastruttura strategica per la stabilità del sistema economico italiano.
Attualmente, Cdp è il secondo maggiore azionista di Nexi, preceduto solo dal fondo statunitense Hellman & Friedman (21,2%). Seguono Poste Italiane (3,8%) e i fondi Bain, Advent e Clessidra, con una partecipazione complessiva del 9,9%.
Non è la prima volta che Nexi valuta la cessione della rete interbancaria che darebbe la possibilità di ridurre l’indebitamento, incrementare la capacità di remunerare gli azionisti con piani di buyback, focalizzarsi sulle aree a più alto potenziale di crescita, dicono gli analisti. Lo scorso anno erano state avviate trattative anche con il fondo infrastrutturale F2i, ma l’accordo è sfumato a causa di divergenze sul prezzo e sulle clausole contrattuali. All’epoca, l’intero asset era stato valutato circa 800 milioni di euro.
A febbraio Nexi, nel presentare i conti 2024 con un utile netto in crescita del 4,1%, aveva annunciato anche l’avvio della distribuzione di dividendi, stanziando in tutto (tra dividendi e buyback) 600 milioni.