Netflix ha raggiunto in Italia 300mila utenti, di cui circa 170mila sono nel periodo di prova gratuito, a fronte di un numero di spettatori che guardano contenuti televisivi a pagamento via web intorno ai 700mila. Si tratta comunque di un dato significativo, considerando che il colosso dei servizi di streaming Usa è entrato nel mercato italiano lo scorso 22 ottobre. Lo ha detto Andrea Samaja, di PwC E&M leader, commentando il rapporto di PwC Italia sulle prospettive del mercato della pubblicità e dei media in Italia al 2020 che fotografa la situazione a poco prima dell’estate.
“Anche solo considerando gli abbonati reali a poco più di 100mila – ha precisato – si tratta pur sempre di un 5% rispetto ai 2 milioni dichiarati da Mediaset Premium. Non sono così pochi, in un periodo così ristretto”.
Lo studio presentato oggi, evidenzia che i ricavi derivanti dal segmento “Pay TV Subscription” continueranno ad aumentare (Cagr 3,4% al 2020) beneficiando del crescente interesse dei consumatori per i servizi OTT/streaming, che si inquadra nella più ampia tendenza a una fruizione dei contenuti su base integrata “omni-canale”, su tv, computer portatile, tablet e smartphone.
“Proprio su questo ci si attende una lenta ma progressiva erosione del modello di abbonamento ‘flat’ ai contenuti Premium a favore del modello Pay per View. Infatti è da notare come, ad esempio Netflix, in caso di interruzione di un abbonamento non intraprenda particolari azioni promozionali per la retention del cliente”, sottolinea Samaja.