Netflix delude gli investitori e il titolo della web tv affonda a Wall Street, dove è arrivato a perdere fino al 12% mercoledì. Il colosso americano ha chiuso il secondo trimestre con 2,7 milioni di abbonati in più, circa la metà dei 5 milioni attesi dal mercato. A preoccupare è soprattutto la perdita di 130.000 abbonati negli Stati Uniti a causa del rincaro dei prezzi e della programmazione debole. Il tonfo è proseguito anche giovedì: il titolo ha cominciato gli scambi in ribasso del 10% e nel pomeriggio italiano perde l’11% a 322 dollari. Si tratta della seduta peggiore da tre anni a questa parte. Rispetto alla capitalizzazione di 158,5 miliardi di dollari raggiunta mercoledì, l’azienda ha bruciato quasi 16 miliardi nei primi 10 minuti di seduta e dopo un’ora e mezzo di scambi il valore andato in fumo è di 17,6 miliardi .
La società conta sul recupero nel terzo trimestre quando prevede di raggiungere 7 milioni di abbonati in più spinti dal ritorno delle serie di maggior successo come Stranger things e Orange is the new black. La maggior crescita dovrebbe infatti arrivare dagli Stati Uniti dove si attendono 800 mila abbonati in più.
Nonostante la crescita deludente degli abbonati, Netflix chiude il secondo trimestre con ricavi in crescita del 26% a 4,92 miliardi di dollari. L’utile invece è sceso a 270 milioni di dollari dai 384,3 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile per azione si è attestato a 60 centesimi, sopra i 56 centesimi previsti dagli analisti. Per il terzo trimestre Netflix stima ricavi per 5,25 miliardi di dollari e un utile per azione di 1,04 dollari.
I conti sono dunque positivi anche se lo sguardo degli investitori rimane proiettato nel futuro. Da questo punto di vista però gli analisti continuano a prevede una positiva seconda metà dell’anno: sia perché si attende il lancio dei servizi in streaming di Walt Disney, Apple e AT&T e questo si è già tradotto nel ritiro da Netflix di alcuni programmi popolari, quali The Office e Friends che tornano rispettivamente su NBCUniversal di Comcast e su HBO Max. Nella lettera agli azionisti allegata ai risultati Netflix ammette di aver sottovalutato gli effetti di una programmazione debole sulla crescita degli abbonati. Ma chiarisce di non voler intraprendere la strada della pubblicità per sostenere il suo servizio.
Aggiornato alle 17:26 di giovedì 18 Luglio 2019