C’è uno spauracchio che si aggira nelle Borse azionarie di Toronto e New York e che ora sembra intenzionato a rivolgere le proprie attenzioni anche a Hong Kong. Proprio oggi dal centro finanziario asiatico è venuta la notizia di una vittima eccellente: il titolo Yurun Food in poche ore ha perso il 19,84%, atterrando a 20,60 HK$. Rispetto ai massimi del novembre scorso ha ceduto quasi 14 dollari di Hong Kong.
Yurun è un brand notissimo, uno dei più grandi fornitori di carne della Cina continentale, leader nella lavorazione dei suini, con sede a Nanjing, nella provincia di Jiangsu. Secondo il suo presidente, Zhu Ycai, non ci sono motivi che giustifichino la discesa odierna. La società ha investitori eccellenti, dal gruppo cinese di private equity Hopu alla statale di Singapore Temasek, dal Jp Morgan Asset Management al gruppo Fidelity. A scatenare le vendite è stata sufficiente una voce riportata dai broker della Mirae Asset Securities: Yurun sarebbe il prossimo bersaglio della Muddy Waters Research, un marchio che spaventa anche solo a pronunciarlo, ma che fino a pochi anni fa era solo una oscura società di ricerche di Hong Kong.
La fama alla società e al suo padre-padrone Carson Block è venuta da controversi rapporti che hanno massacrato diverse società cinesi, accusate di aver ottenuto successi in borsa grazie a vere e proprie frodi e a irregolarità nella pubblicazione dei dati di bilancio. In pratica – secondo una ricostruzione fatta dall’agenzia Bloomberg nei primi giorni di giugno – Carson Block ha iniziato a prendere di mira soprattutto le società cinesi sbarcate nei listini nordamericani grazie a operazioni di reverse merger, che consentivano di sorpassare disinvoltamente alcuni degli adempimenti che sarebbero stati obbligatori nel caso di una Ipo diretta. Il primo siluro pare sia stato quello lanciato lo scorso anno su Orient Paper, la cui gestione, secondo Carson Block, sarebbe stata “simile a quelle che nel 18° secolo facevano credere a Caterina di Russia che i suoi cantieri navali e la sua industria degli armamenti fossero all’avanguardia nel mondo”. Di recente un arbitrato ha derubricato le accuse a Orient Paper, ma nel mirino di Muddy Waters (non a caso “acque torbide”…) sono entrate altre società cinesi quotate all’estero (la prima a essere in listino a Hong Kong è proprio il gruppo Yurun).
Nei guai sono finite Rino International Corp. e China MediaExpress Holdings e nelle ultime tre settimane anche il gruppo forestale Sino-Forest, quotato a Toronto. Le accuse di Block hanno fatto perdere a cinque società parecchio più di 4 miliardi di dollari di capitalizzazione in una manciata di settimane. Il caso Sino-Forest è ancora sotto i riflettori delle autorità di Borsa di Toronto, accusate da più parti di negligenza. Secondo il rapporto di Muddy Waters, il gruppo forestale avrebbe reso dichiarazioni infedeli sui ricavi e anche elaborato una sorta di schema Ponzi, il meccanismo balzato alla ribalta grazie al caso Madoff. L’accusa parla di “massicce esagerazioni degli assets di Sino-Forest”. Nulla in realtà è stato accertato ufficialmente, ma evidentemente abbastanza per far perdere al titolo l’85% in tre settimane, mettendo sulla graticola anche in questo caso un buon numero di investitori eccellenti, primo su tutti John Paulson, noto per aver predetto la crisi del settembre 2008. Così oggi c’è chi si chiede come sia possibile che le irregolarità sfuggano agli organismi preposti alla vigilanza, ma c’è anche chi si chiede come mai non siano stati già avviati anche i controlli proprio su Muddy Waters, che è, sì, una società di ricerche, ma è anche dichiaratamente uno short seller, cioè un gruppo che punta sui ribassi in borsa di alcuni titoli, accuratamente selezionati. Da questo lato emergono pochi dati, salvo il fatto che Carson Block conduce una vita molto ritirata perché, dice, ha già ricevuto parecchie minacce di morte.
Nel mirino degli analisti di Muddy Waters ora c’è la Yurun Food. E il titolo crolla
Dopo aver fatto perdere a Sino-Forest l’85% alla Borsa di Toronto, la società di Carson Block non sembra appagata. E le sue sgraditissime attenzioni si sono posate su un colosso dell’alimentare quotato a Hong Kong.