È arrivata davanti all’ingresso principale del Senato, dove è in discussione la legge di Bilancio, la protesta degli Ncc, in corso da qualche ora nel centro della Capitale e durante la quale sono state anche bruciate bandiere del Movimento 5 Stelle. I noleggiatori con conducente manifestano la propria contrarietà per la mancata proroga dell’entrata in vigore del decreto 29/1 quater, contenente norme più restrittive per l’esercizio della professione. I manifestanti stanno in particolare prendendo di mira il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, accusato di aver “fatto marcia indietro” e di favorire la “lobby” dei tassisti.
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“Nei prossimi giorni – spiega il Comitato che si è formato durante la protesta – dopo dieci anni di proroghe senza intervento del governo, tornerà in vigore la norma 29-1 quater, la modifica illegittima di una legge vecchia e inattuale che tra le altre cose prevede il rientro in rimessa alla fine di ogni singolo servizio, non importa quanto lontano possa essere. Una legge sbagliata, allora come ora, che non tiene conto dell’attuale contesto di lavoro degli ncc necessariamente svincolato dal luogo di emissione dell’autorizzazione”.
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“La norma, sospesa negli ultimi dieci anni, potrebbe tornare in vigore, di fatto decretando la fine di 80.000 imprese. Ma a essere colpiti – afferma il neonato comitato – non sarebbero solo le imprese Ncc. L’interruzione o la drastica riduzione dell’attività di questo settore avrebbe conseguenze pesanti sull’intero segmento automotive e sull’indotto che ruota intorno a questo comparto economico. Non da ultimo, a risentirne sarebbe anche il turismo, uno dei pilastri dell’economia italiana, che si avvale dei servizi delle imprese Ncc”.