Se non fosse per la pioggia che si è abbattuta su Milano negli ultimi giorni, si potrebbe anche parlare di prova del fuoco. Ma vista la situazione metereologica (che oggi dovrebbe migliorare) è meglio definirla “solo” una partita difficile, la più complicata dell’era Conte. Molto probabilmente Italia-Croazia non deciderà nulla a livello di classifica (con le nuove regole imposte da Platini passano le prime due del girone e la miglior terza) ma resta comunque un bell’esame per capire a che punto siamo. Le scorie del Mondiale sono state sepolte sotto l’effetto Conte, fin qui capace di vincere tutte e quattro le gare disputate (un’amichevole e tre ufficiali), ancora però non sappiamo se definitivamente oppure no.
Con tutto il rispetto per Norvegia, Azerbaigian e Malta, la Croazia è ben altra cosa e non solo perché non la battiamo da 72 anni. L’ultima (e unica) vittoria infatti risale al 5 aprile 1942, 4-0 in quel di Genova con gol di Gabetto, Ferraris, Biavati e Grezar. Poi il buio: 3 vittorie croate (l’ultima a Livorno nel 2006) e 3 pareggi (il più recente è l’1-1 di Euro 2012). Cabala a parte è l’avversario a incutere timore, anche se questa non è una parola particolarmente amata da Antonio Conte. “Non dobbiamo assolutamente avere paura, solo rispetto – ha puntualizzato il ct in conferenza stampa. – Dovremo essere molto bravi nella fase di possesso e compatti in quella di non. Ragioneremo da squadra, li abbiamo studiati bene, sappiamo come metterli in difficoltà.
Scenderemo in campo in modo da rendere orgoglioso il nostro Paese”. Lo speriamo tutti, nonostante le condizioni generali non siano delle migliori. Questione di meteo (ieri la pioggia incessante ha creato molti disagi tanto che gli azzurri hanno dovuto annullare l’allenamento di San Siro) ma anche di infortuni e squalifiche. Al forfait di Ogbonna si è aggiunto quello di Balotelli, costretto ad abbandonare il ritiro per un’infiammazione alla zona pubica. “Non poteva allenarsi, era inutile tenerlo qui” ha glissato Conte, che dovrà quindi rimandare a tempi migliori l’esordio di Mario. L’emergenza vera riguarda però la difesa, priva anche dello squalificato Bonucci. Il ct non cambierà assetto tattico, dunque Darmian scalerà accanto a Chiellini e Ranocchia per una retroguardia davvero inedita. Le assenze colpiscono anche il centrocampo, dove mancano Pirlo e Verratti: toccherà a Candreva fare l’interno assieme a De Rossi e Marchisio, con De Sciglio e Pasqual sulle fasce a lanciare il duo d’attacco Immobile-Zaza. “Affrontiamo la Croazia con una certa curiosità – il pensiero di capitan Buffon. – Teniamo particolarmente a questa sfida perché vogliamo fare bella figura e dimostrare agli italiani che la Nazionale c’è ancora”.
Ma i croati non hanno nessuna intenzione di fare le vittime sacrificali. Primi nel gruppo H assieme a noi con 9 punti, gli uomini di Kovac vogliono giocarsela alla pari. “L’Italia è favorita, noi però cercheremo di conquistare almeno un punto” ha spiegato ieri, lasciando intendere che schiererà una formazione a trazione posteriore, impreziosita però dalle stelle Modric, Mandzukic, Olic e Perisic. Sarà un match difficile, il primo di cartello dell’era Conte, come testimoniano gli oltre 60 mila biglietti venduti. Una grande occasione per voltare davvero pagina, da cogliere a tutti i costi.