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Navigator: caos post-concorso sui titoli “non equipollenti”

Imagoeconomica

Al caos di queste ore sul futuro del governo e della legislatura si aggiunge un ulteriore elemento di confusione relativo al reddito di cittadinanza.

A mettere in discussione l’intero impianto della riforma nella sua veste pratica sono le modalità di reclutamento dei Navigator, figure centrali per quanti intendono trovare un impiego. Nel mirino, i titoli di studio necessari ma giudicati “non equipollenti” ai fini della idoneità a diventare traghettatori. È il caso, per esempio, di chi è in possesso di laurea in scienze della comunicazione vecchio ordinamento.

Secondo le normative vigenti in Italia, la laurea in scienze della comunicazione vecchio ordinamento è equipollente al titolo di studio in sociologia vecchio ordinamento. Ma per l’Anpal (l’Agenzia nazionale per le politiche attive e il lavoro che ha bandito il concorso per l’assunzione di 2.980 navigator in tutta Italia) scienze della comunicazione vecchio ordinamento non è equivalente a sociologia nuovo ordinamento, perché non si applica la proprietà transitiva. 

E così, chi ha partecipato al bando e lo ha superato, al momento del reclutamento si è visto tuttavia negare il titolo di navigator proprio per la presenza di “titolo non equipollente”, che ha privato questi soggetti dei requisiti necessari a traghettare i giovani in cerca di occupazione. 

Una situazione che ha riguardato oltre cento persone in tutta Italia, che hanno fatto scattare immediatamente il ricorso contro questa decisione ed esclusione. Verrà chiesto un provvedimento urgente, per via delle conseguenze legate al danno di accertamenti fatti dopo e non prima di un bando giudicato pasticciato. Infatti, i navigator prima di poter iniziare a lavorare devono fare un corso di formazione e queste persone rischiano di perdere la possibilità di partecipare.

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Categories: Lavoro