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Navi e porti green: patto tra Eni, Fincantieri e Rina per ridurre scarichi e inquinamento

Pixabay

I progetti per eliminare gli scarichi dalle navi entrano nei programmi dell’Eni. La necessità di non avere flotte commerciali e mercantili inquinanti in Europa è al centro di diverse iniziative sostenute anche dall’Unione europea. I partner con cui lavora Eni sono Fincantieri e Rina. Le tre aziende hanno firmato un accordo per sviluppare iniziative per la transizione energetica. Ancora una volta si guarda al Net Zero del 2050. Non dovrebbe riguardare solo le navi ma anche le strutture portuali.

In base all’accordo sarà valutata la creazione di un osservatorio permanente su scala globale riguardo alle future evoluzioni tecnologiche, normative e di mercato. L’Eni, che nel suo piano di investimenti non ha trascurato nessun comparto industriale, continua a percorrere due linee parallele tra fonti fossili e ricerca sulle rinnovabili.

Obiettivo navi green, anche i porti protagonisti della transizione

Nello specifico – dice una nota dei tre partner – l’accordo prevede il coinvolgimento nel condurre analisi e valutazione delle alternative più sostenibili. Il percorso di decarbonizzazione marittima può includere soluzioni complementari ai “fuels” (combustibili) già disponibili. I porti sono strutture centrali e dovranno entrare nella partnership. Un approccio olistico? “Sì, anche per il soddisfacimento delle esigenze di armatori e operatori logistici” dice Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution di Eni.

Per Fincantieri e Rina si tratta di una scelta strategica verso i propri clienti per gestire il passaggio a nuove forme di navigazione. Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri, parla di “ecosistema della navigazione”. Il sistema ha bisogno di una guida politica sicura per avere porti adeguati alla trasformazione dei carburanti. L’attuale ministro di riferimento è Matteo Salvini.

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Categories: Economia e Imprese