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Nautica: Cantieri del Pardo, 50 anni di storia d’eccellenza. Parla l’ad Planamente

I cantieri, situati nel distretto navale di Forlì, sono stati acquistati dal gruppo Calzedonia. Ora hanno ricavi per 180 milioni, sono il primo il primo cantiere italiano per imbarcazioni fino ai 24 metri e hanno un carnet ordini fino al 2025

Nautica: Cantieri del Pardo, 50 anni di storia d’eccellenza. Parla l’ad Planamente

Che cosa hanno in comune il cachemere, il vino e la nautica? Fabio Planamente, amministratore delegato dei Cantieri Del Pardo, il mese scorso acquisiti dal gruppo Calzedonia non ha dubbi: è l’eccellenza italiana. Il Cantieri Del Pardo è un gruppo con 50 anni di storia di mare, situato nel distretto navale di Forlì. E Sandro Veronesi, patron di Calzedonia, nonché appassionato di mare, ne ha rilevato la quota di maggioranza detenuta dalla sgr Wise Equity che aveva acquistato il 60% del cantiere nel 2020 tramite il fondo Wisequity V. Un’operazione partita il mese scorso e che verrà completata a ottobre e vedrà i Cantieri del Pardo unirsi a Falconieri, Signorvino, Tezenis Intimissimi e Atelier Emeè già nel gruppo .
Fabio Planamente è uno dei manager storici dei Cantieri, insieme a Gigi Servidati, ed entrambi hanno mantenuto la loro quota di minoranza.

Come vi trovate nel gruppo Canzedonia, tra i cachemire e i vini? Perchè Veronesi ha scelto voi? E perchè voi avete scelto lui?

Sicuramente le scelte di Calzedonia da tempo vanno nella direzione della diversificazione del gruppo, ma sempre con il faro acceso sulle eccellenze italiane. E il nostro gruppo lo è certamente nel nostro campo.
Al contrario noi siamo soddisfatti dell’incontro con il gruppo di Veronesi, perché si tratta di un rapporto a lunga scadenza a differenza di quanto accade di solito con i fondi che rimangono solo per 5-7 anni. In questo gruppo inoltre potremo beneficiare della loro esperienza in ambito industriale, organizzativo e distributivo

Quali sono i numeri del Cantiere del Pardo. Nel corso del Salone di Genova il presidente di Confindustria nautica ha detto che l’Italia esporta l’88%: voi come vi posizionate? Quali sono i vostri mercati di riferimento?

Noi ci troviamo esattamente in linea con l’export italiano: l’85% delle nostre imbarcazioni va all’estero. Il mercato più importante per noi è la Florida, che rappresenta il 40% del nostro export. In Europa poi abbiamo al primo posto la Francia e poi la Spagna. All’Italia va la metà delle nostre barche a vela.

Grand Soleil Yachts, VanDutch Yachts e Pardo Yachts sono i vostri brand. Qual è la vostra dimensione in termini di ricavi, barche vendute e libro ordini?

Negli ultimi due anni abbiamo registrato una curva esponenziale e siamo cresciuti ogni anno del 50%. Al 31 agosto scorso, al termine dell’anno nautico, abbiamo registrato ricavi per 180 milioni con la consegna di 215 barche: siamo il primo cantiere italiano per giro d’affari di imbarcazioni fino ai 24 metri. Il nostro portafoglio ordini va a tutto il 2025.

Con quali imbarcazioni siete presenti al Salone di Genova ? Presentate delle novità?

Il salone di Genova è l’occasione per la première italiana di due nuove barche a vela Grand Soleil: il Grand Soleil 65 LC e il Grand Soleil 72 LC. Ma oltre alle due novità, sono presenti anche i Grand Soleil 40, 44, 48 e i modelli GS 42 LC e GS 52 LC. VanDutch Yachts presenterà la sua intera flotta con i modelli VanDutch 32, 40, 48 e 56, mentre Pardo Yachts porterà in mostra i modelli Pardo 38, 43, 50, Pardo GT52 e Endurance 60.

VanDutch Yachts è una vostra acquisizione recente dall’Olanda e ha una storia interessante per l’Italia

Si, abbiano acquistato i cantieri nel 2020. Ma abbiamo invertito il trend che di solito vede gli industriali italiani portare la produzione all’estero: noi al contrario l’abbiamo portata in Italia, nei nostri cantieri di Forlì e abbiamo assunto addetti italiani, dando così alle imbarcazioni anche lo stile tipico italiano. Stiamo lavorando a un nuovo modello VanDutch, un 75 piedi, pari a 24 metri, che vareremo nel giugno del prossimo anno.

E poi ci sono i Pardo Yachts, che è diventato un caso di studio. La leggenda narra che Grazie a Raul Gardini, non ancora famoso per il Moro di Venezia, che ha prestato nel 1972 tre milioni di lire (1.500 euro) al 29enne Giuseppe Giuliani Ricci ed è nato, 50 anni fa il Cantiere del Pardo. Ma siete stati manager a rilanciarli nel 2017.

E’ diventata un history case soprattutto per la rapidità con cui dal 2017 siamo riusciti a farlo decollare. Ora rappresenta il 70% del nostro fatturato.

Una delle parole chiave anche della nautica è ”green”. Per una barca a vela dovrebbe essere l’aggettivo più adatto. Come declinate il concetto di sostenibilità nei vostri cantieri?

Tra i molti, vorrei sottolinearne uno. Occorre iniziare a pensare al fine vita delle imbarcazioni. In altre parole, nel costruire nuove imbarcazioni occorre saper scegliere materiali e materie prime che possano essere facilmente smaltibili e riciclabili.

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