Mark Rutte sarà il prossimo segretario generale della Nato e succederà all’uscente Jens Stoltenberg. L’incarico ufficiale arriverà solo il prossimo 2 ottobre, ma ormai è caduto anche l’ultimo ostacolo alla sua nomina.
Nato: il romeno Iohannis si ritira dalla corsa
Il primo ministro olandese uscente, fedele alleato di Kiev e critico del presidente russo Vladimir Putin, ha infatti ricevuto oggi il sostegno della Romania, ultimo Paese che mancava all’appello. La svolta è arrivata in mattinata, quando il presidente rumeno Klaus Iohannis ha deciso di ritirare la sua candidatura per il vertice dell’Alleanza Atlantica. Nel corso di una riunione del Consiglio nazionale di difesa del paese, Iohannis ha fatto sapere di aver già informato gli alleati e di aver scelto di sostenere il primo ministro olandese Mark Rutte.
Era l’ultimo tra i leader dei 32 Paesi alleati a non aver ancora dato il suo consenso alla nomina del premier olandese uscente. Ungheria e Slovacchia avevano infatti ritirato le loro riserve martedì grazie ad alcune concessioni promesse da Rutte. Il primo ministro ungherese Viktor Orban, in particolare, ha chiesto (e ottenuto) una garanzia sul fatto che, nel corso del mandato di Rutte, i soldati ungheresi non parteciperanno ad attività della Nato in Ucraina e che a queste non saranno destinati fondi ungheresi.
Il Consiglio Atlantico potrebbe adesso attivare la procedura del silenzio per ratificare la nomina in ogni momento ma, con ogni probabilità, l’incarico sarà finalizzato nel corso del summit di Washington in programma l’11 luglio. Rutte, come detto, entrerà in carica il 2 ottobre prossimo, quando scadrà il mandato dell’attuale segretario Jens Stoltenberg, che era già stato prorogato quattro volte, l’ultima nel 2023.
Chi è Mark Rutte
Nato nel ‘67 all’Aja, Rutte è uno dei leader politici più longevi d’Europa, secondo solo all’ex cancelliera tedesca Angela Merkel. Fa parte del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (Vvd), di cui è stato a lungo anche il leader tra il 2006 e il 2023, ed è ministro-presidente dei Paesi Bassi dal 14 ottobre 2010. Rutte è uscito sconfitto dalle elezioni del novembre 2023, ma è rimasto in carica come primo ministro a causa delle difficoltà riscontrate per formare un nuovo governo: il suo successore entrerà in carica il prossimo 2 luglio.
In precedenza è stato segretario di Stato per gli affari sociali e l’occupazione dal 22 luglio 2002 al 17 giugno 2004 e segretario di Stato per l’istruzione, la cultura e la scienza dal 17 giugno 2004 al 27 giugno 2006 nei governi I e II di Jan Peter Balkenende. Si dimise da segretario di Stato per divenire leader del gruppo parlamentare del Vvd alla Tweede Kamer.
Rutte è di orientamento conservatore e liberale, pro-mercato e fautore dell’austerity. In molti hanno fatto notare che, nel corso dei suoi 14 anni da primo ministro, i Paesi Bassi non hanno mai raggiunto la soglia del 2% del Pil da destinare alla spesa militare richiesta dalla Nato e soprattutto dagli Usa.