A partire dal 2009, la zona euro si è attivata per uscire dalla crisi del debito sovrano che ha fatto sprofondare l’unione monetaria nella peggiore recessione di tutti i tempi e ne ha minacciato la sopravvivenza. Ora, finalmente, la ripresa sembra prendere slancio.
I dati economici indicano una crescita modesta per quest’anno e per l’anno prossimo. I costi di indebitamento dei paesi sono in riduzione, perfino per gli stati più indebitati. Inoltre, questa primavera il Portogallo ha concluso il proprio piano di salvataggio e la Grecia si è riaffacciata sul mercato obbligazionario per la prima volta da quattro anni.
Tuttavia, la zona euro dovrà superare ancora molti ostacoli, tra cui i crescenti timori di deflazione, una crescita lenta e un preoccupante tasso di disoccupazione. Quattro esperti in materia di investimenti di Natixis Global Asset Management parlano nel dettaglio del futuro dell’euro, dei timori di deflazione, del rischio geopolitico determinato dagli avvenimenti legati alla Russia e delle possibili opportunità nell’area europea.
“La zona euro è certamente in una fase di uscita dalla crisi finanziaria, anche se permangono motivi di attenzione e di incertezza” – afferma Antonio Bottillo, Amministratore Delegato per l’Italia di Natixis Global Asset Management. La nostra struttura multi-affiliates ci permette di avere diversi specialisti sull’area che possono fornire view complementari al fine di individuare rischi e opportunità di ogni singolo investimento, sia in ambito azionario che obbligazionario, per la costruzione di portafogli capaci di affrontare meglio i movimenti di mercato di breve periodo. Questo permette all’investitore di focalizzarsi su quelli che sono i suoi reali obiettivi e le sue necessità in un’ottica di pianificazione finanziaria”.