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Natale a casa, guai per gli alberghi

Ulteriore conferma della pesante crisi sotto l’albero di Natale: quasi il 70% degli italiani non si muoverà da casa per le festività per motivi economici, il 13% in più rispetto all’anno scorso, il che significa per il comparto alberghiero un calo del giro d’affari del 5% rispetto al 2011.

Dati della Federalberghi, il cui presidente, Bernabò Bocca, lancia l’allarme: “L’andamento delle imminenti vacanze natalizie degli italiani fotografa l’apice di una crisi che auspichiamo possa essere giunta al suo fondo. Abbiamo sicuramente vissuto uno degli anni più difficili della storia moderna del nostro Paese con pesanti perdite di fatturato e presenze per le imprese ricettive stimabili in almeno il 10%, una flessione di lavoratori attorno alle 50 mila unità ed un aggravio di tassazione per imprese e consumatori al limite del sopportabile”.

Bocca sottolinea come “il settore debba acquisire nella prossima Legislatura il ruolo primario che gli spetta. Ribadiamo ai partiti la sollecitazione affinché in queste settimane di campagna elettorale dicano chiaramente alle imprese ed ai consumatori quali iniziative concrete intenderanno assumere per il rilancio di un settore che indiscutibilmente è e rimane tra i pochi a detenere alta potenzialità economica ed occupazionale”.

I numeri salienti delle festività di fine anno 2012 evidenziano come tra Natale e Capodanno si muoveranno complessivamente 12,4 milioni di italiani (-13%) dormendo almeno 1 notte fuori casa, pari a quasi il 21% della popolazione. Il giro d’affari determinato da questo movimento turistico assommerà a circa 7,6 miliardi di Euro (-5% rispetto al 2011).

Tra coloro che non faranno alcuna vacanza, pari a 47,6 milioni di italiani (circa l’80% della popolazione), circa 32 milioni dichiarano di non potersi muovere per motivi economici. “Siamo ormai giunti ad una vera e propria soglia di povertà turistica”, conclude la Federalberghi.

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