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Nasdaq alla riscossa, Cina in calo: i mercati aspettano Powell e Yellen

Imagoeconomica

L’ultima star della Borsa americana è senz’altro Cathie Woods, 66 anni ma non li dimostra, anima di Ark Investment, la società che ha stracciato l’anno scorso tutti i record di performance grazie ai suoi investimenti nella tecnologia. Ma miss Woods è soprattutto l’ancella finanziaria di Elon Musk, il braccio destro di “TechnoKing”, come si è autodefinito. Ebbene, ieri Cathie Woods è scesa in campo rivedendo le stime su Tesla. Il titolo, oggi attorno ai 655 dollari, secondo lei salirà a quota 3.000 dollari entro il 2025. E i traders ci hanno creduto senza esitazioni: Tesla ha viaggiato sul Nasdaq con un rialzo superiore al 6%, salvo poi limitare i guadagni nel finale. Insomma, è pur vero che a Wall Street è in corso una rotazione, ma i titoli tech dimostrano di avere spalle robuste. Ieri il Nasdaq è salito dell’1,23%, contro Dow (+0,32%) e S&P (+0,70%) nell’attesa della nuova battaglia campale del presidente Biden: il pacchetto rooseveltiano da 3mila miliardi di dollari per infrastrutture, ambiente e tecnologia che affronterà presto l’esame del Congresso. Se ne capirà qualcosa di più stasera, dopo l’audizione alla Camera di Jay Powell, presidente della Fed, e, soprattutto, di Janet Yellen, che dal Tesoro guida la primavera democratica.

Nel frattempo, si registrano prese di beneficio sulle piazze cinesi. Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen perde l’1,3%: dai massimi del 2021, l’indice di riferimento delle azioni della Cina perde il 14%. lLHang Seng di Hong Kong cede l’1,2%.

Nel listino ha debuttato stanotte Baidu: per la Google cinese è stato un esordio fiacco, il titolo ha aperto in lieve rialzo e ha poi perso vigore, portandosi sulla parità. Si tratta del primo rientro in patria di un Big da Wall Street.

Anche la Ue, assieme agli Usa, ha approvato le sanzioni contro la Cina per la repressione degli Uiguri. Nel mirino sono finiti quattro dirigenti del partito. Immediata la reazione di Pechino, che a sua volta ha varato sanzioni contro 10 persone e quattro entità europee accusate di danneggiare “gravemente la sovranità e gli interessi della Cina”.

Il Nikkei di Tokyo è in calo dello 0,2%. Rientra in parte la crisi turca dopo le rassicurazioni di Erdogan sull’orientamento della Banca centrale. Il cross dollaro lira turca, volato ieri in prossimità dei massimi di periodo a 8,5, stamattina è poco mosso a 7,85.

Non solo Tesla. La riscossa dei titoli del listino tecnologico ha investito numerosi Big, a partire da Microsoft (+2,5%), che ha messo gli occhi su Discord, piattaforma tecnologica di scambio di piccoli video che va alla grande tra chi passa molte ore a giocare. Il prezzo su cui starebbero ragionando le parti sarebbe nell’ordine dei dieci miliardi di dollari.

Apple ha guadagnato il 2,8% e Amazon l’1,2%. Goldman Sachs ha pubblicato un report dedicato ai protagonisti del rally del 2020. Gli analisti ritengono che non ci siano i presupposti per parlare di bolla, perché l’ascesa dei prezzi e delle valutazioni è stata graduale e con pochi eccessi. Ci sono al contrario serie ragioni economiche a giustificare le valutazioni di società che da anni sono le protagoniste della rivoluzione del digitale.

Rallenta il T- bond decennale: 1,6857%, contro un massimo a 1,732%. Il petrolio WTI tratta a 61 dollari il barile, in calo dell’1%.

LA TEMPESTA TURCA S’ABBATTE SUL BBVA A MADRID

La tanto criticata politica delle cessioni condotta in Unicredit da Jean -Claude Mustier, che a inizio 2020 ha portato la Banca a scendere sotto il 20% della turca Yapi Kredit, si è rivelata ieri una scelta saggia. La Banca milanese che aspetta l’arrivo di Mario Orcel limita i danni (-1,1%) di fronte alla crisi della lira turca, laddove la francese Bnp Paribas (38.4 miliardi di dollari l’esposizione, più del doppio delle banche italiane) e soprattutto la spagnola Bbva (83,3 miliardi, -6,88% alla Bolsa de Madrid) pagano un prezzo ben più alto. Milano schiva così l’unico siluro in una giornata relativamente tranquilla, in cui la Bundesbank lancia il segnale che non avresti mai immaginato: la Germania, frenata dalla pandemia, quest’anno dovrà fare più debiti e nel 2022 sospenderà di nuovo le regole del rigore fiscale. Ma si tratterà, per dirla con Mario Draghi, di “debito buono”.

PIAZZA AFFARI +0,26%. VOLKSWAGEN ANCORA IN RALLY

Piazza Affari si apprezza dello 0,26%, a 24.262 punti base. Poco meglio Francoforte (+0,29%). Continua la corsa di Volkswagen (+6,9%). Nel resto d’Europa bene Londra (+0,27%), in ribasso Parigi (-0,49%).

OFFERTA DI KERING SU RICHEMONT (CARTIER)

Kering perde il 2,4% sull’onda delle voci su un’offerta per il controllo del colosso del “lusso estremo” Richemont (+4%), cui fanno tra l’altro capo Cartier e Van Cleef & Arpels.

In profondo rosso Madrid (-1,54%), travolta dalle vendite su Bbva, banca che realizza circa il 14% dei suoi profitti in Turchia.

ISTANBUL PERDE QUASI IL 10%. ANCHE LA SPAGNA IN ROSSO

In mattinata Istanbul ha perso quasi il 10% e la lira turca è precipitata fino a -17% contro il dollaro a causa del benservito a Naci Agbal, in carica da meno di 5 mesi, dopo che aveva alzato i tassi in modo più aggressivo del previsto. Nel pomeriggio una nota distensiva di Ankara ha favorito la ripresa a -7%.

LA BCE AUMENTA GLI ACQUISTI PEPP

La scorsa settimana la Bce ha aumentato a 21,05 miliardi gli acquisti di titoli nell’ambito del programma Pepp. Si tratta della prima azione tangibile da parte di Francoforte dopo che Christine Lagarde, l’11 marzo scorso, aveva annunciato un incremento del ritmo di acquisto nel secondo trimestre dell’anno per contrastare l’aumento dei rendimenti della zona euro sulla scia del Treasury.

Stabile lo spread fra decennale italiano e tedesco chiude invariato a 97 punti base. Il rendimento del Btp chiude allo 0,65%.

Bund tedesco a -0,31%. Der Spiegel riporta che la Germania sta valutando la possibilità di aumentare le emissioni 2021 di circa 70 miliardi, a 250 miliardi di euro.

AL DEBUTTO I BTP SHORT TERM. SCOMPAIONO I CTZ

Nell’asta di giovedì prossimo, 25 marzo, il ministero dell’Economia offrirà per la prima volta agli investitori il nuovo strumento denominato “Btp short term”, insieme alla consueta riapertura dell’indicizzato a dieci anni.

Una nota del Tesoro spiega che questa nuova tipologia di titoli, in tutto uguali ai Btp nominali, potrà avere una scadenza compresa tra i 18 e i 30 mesi e andrà a sostituire interamente i collocamenti dei Ctz, sospesi a partire da questa asta.

Pertanto, i nuovi titoli del segmento Btp Short Term, nonché le riaperture degli stessi, verranno sempre proposti insieme ai Btpei nella prima giornata d’asta del ciclo delle aste di fine mese. Il nuovo titolo, con scadenza 29 novembre 2022, sarà offerto per un importo tra 3,5 e 4 miliardi di euro. In asta giovedì anche il Btpei scadenza 15 maggio 2030, offerto per un importo tra 750 milioni e 1,25 miliardi.

FERRARI SUPERSTAR A PIAZZA AFFARI, SEGUE STM

L’azionario europeo ha chiuso la seduta poco mosso in una giornata caratterizzata da una discreta tranquillità. A trainare il listino sono stati alcuni valori industriali. La maglia rosa spetta a Ferrari (+4,88%), che trascina al rialzo anche Exor (+2,06% alla vigilia dei conti). In grande evidenza anche Stm (+3,9%) in scia alla performance di Infineon a Francoforte sul buy del Crédit Suisse e l’ingresso nell’Eurostoxx 50. Amplifon +2,07%.

UNICREDIT LIMITA I DANNI TURCHI, PERDE COLPI BPER

Tra le banche Unicredit limita i danni turchi (-1,1%). Continua a scendere anche Bper (-2,2%), già debole venerdì dopo le parole di Carlo Cimbri, Ceo di Unipol, principale azionista della banca modenese, che aveva raffreddato le ipotesi di una fusione con Banco Bpm, stabile dopo un avvio in sordina. Mediobanca Securities ritiene che l’M&A sia “il tema principale in Italia per quasi tutte le banche di medie dimensioni, inclusa Bper. Vediamo una potenziale fusione fra Bper e Bpm creare benefici a tutte le parti coinvolte da un punto di vista industriale e finanziario”. Fineco Bank +1,6%.

POSTE ITALIANE, PIOGGIA DI BUY

Inizio di settimana positivo per Poste Italiane: il titolo ha segnato una delle migliori performance con un rialzo dell’1,6%, a quota 10,515 euro. Sono infatti proseguiti i giudizi positivi degli analisti. Equita Sim ha alzato il target price a 12,6 euro, confermando il rating a buy.

Prezzo obiettivo incrementato anche da Mediobanca Securities, che lo porta da 11 a 11,7 euro, e da Kepler (da 11 a 11,5).

ANCORA GIÙ TELECOM ITALIA (-1,3%)

Torna a scendere Telecom Italia (-1,3%) dopo il tonfo di venerdì (-7,3%) per l’incertezza legata al progetto di rete unica. Equita scrive che “ci sono pochi nuovi spunti sulla rete unica, ma le interpretazioni prevalenti non giustificano la reazione di venerdì”.

In rallentamento il settore energetico, in scia al calo del prezzo del petrolio sui timori che le nuove misure restrittive in Europa per arginare la pandemia rallentino la ripresa della domanda. Eni cede lo 0,1%; Saipem, che si è aggiudicata un contratto da oltre un miliardo di dollari in Qatar, arretra dello 0,9%.

VOLA WEBUILD, SOFFRE LA JUVE. DE LONGHI FA SHOPPING

Balzo di Webuild (+3,03%) dopo aver annunciato i conti sul 2020 e dato nuove indicazioni per il 2021. Secondo Equita, “i risultati operativi sono sotto le attese ma coerenti con la guidance, e la posizione finanziaria netta è migliore delle stime”.

Soffre la Juventus (-0,9%) dopo la clamorosa sconfitta casalinga con il Benevento e la fine delle residue ambizioni di scudetto.

Forti acquisti su De Longhi (+5,6%) dopo l’acquisto del 60% non ancora posseduto di Eversys. Mediobanca Securities ritiene che “l’acquisizione abbia una sua ragione strategica ed è stata completata a multipli equi per un asset che si focalizza sulla nicchia delle macchine da caffè professionali”.

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