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Nasce la Fondazione Ricerca e Imprenditorialità. Passera: “Nuove imprese per una nuova economia”

Una startup che lavorerà per le startup. E’ il ruolo che si vuole ritagliare la Fondazione ricerca e imprenditorialità presentata lunedì a Roma e che ambisce a diventare il volano della rinascita economica del Paese. Istituzioni, imprese e banche ne costituiscono l’ossatura. A presentarla il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera che plaude all’iniziativa perché si “inserisce nella serie di provvedimenti varati dal Governo per imprimere un’accellerezione alla nascita di nuove imprese a base tecnologica”.

Ma non solo, perché come ha sottolineato il ministro “l’innovazione è di tutti i settori produttivi, quelli hi-tech come quelli in cui già il Paese è in posizione di leadership come la moda e il turismo“. Settori “spinti soprattutto dalla globalizzazione” ha sottolineato Passera ed è “sul loro sviluppo che entra in gioco anche la politica”. 

Già perché le istituzioni hanno giocato un ruolo fondamentale nella nascita della Fondazione. Attraverso il Governo da un lato e le Università dall’altro. Non a caso tutto nasce proprio dal tentativo di fornire supporto tecnico a quelle Università che si sono distinte per la creazione di spinoff, aziende nate da specifiche ricerche universitarie e presenti sul mercato con prodotti innovativi. “La nostra fondazione avrà un vero e proprio compito di scouting” ha detto il suo presidente Riccardo Varaldo, professore emerito della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, presente nel progetto insieme ai colleghi all’Istituto italiano di tecnologia e la Fondazaione politecnico di Milano. Da queste tre infatti nascono buona parte delle aziende spinoff italiane, “quasi cento ogni anni, in tutto ad oggi sono mille” ha detto Varaldo. 

E’ per venire incontro alle loro esigenze che la Fondazione darà supporto insieme ad alcune delle principali aziende italiane come Finmeccanica, Enel e Telecom Italia. Anche a loro spetterà il compito di dare supporto e individuare quali delle startup possano avere caratteristiche capaci di farle crescere e migliorare e magari diventare appetibili. 

“Ma per la crescita di un’impresa” ha detto Varaldo “è imprescindibile il ruolo della finanza”. Ed è in questo senso che va letta la partnership di Intesa Sanpaolo che per bocca del suo ad Enrico Cucchiani ha epresso “grande interesse per l’iniziativa”, consapevole “dell’importanza del ruolo che un’istituto di credito può avere nello sviluppo economico del Paese”. 

Tre parti di un unico “ecosistema”, capace per i suoi ideatori di creare un circolo virtuoso tra Stato, banche e imprese e rilanciare la produzione manifatturiera italiana. “Perché se qualcosa questa crisi ci ha insegnato è che il ruolo della produzione di beni è imprescindibile” ha sottolineato Varaldo. “L’amministrazione americana lo ha capito e ha lanciato un piano per la nascita di nuove aziende startup a cui anche noi, in parte, ci ispiriamo. In America il problema è che hanno poche aziende, anche se con un prodotto tecnologico avanzato,  e un’economia troppo basata su finanza e servizi. Noi abbiamo il problema contrario. Abbiamo un buon livello di manifatturiero ma pecchiamo in innovazione e sviluppo”. 

Plaude Passera che ha altresì sottolineato la necessità di declinare quanto stanno facendo gli Usa sulla struttura economica italiana, che presenta alcune peculitarità. “Solo così” ha detto il ministro “si può pensare di far ripartire la crescita, condizione essenziale per produrre nuova ricchezza e abbassare le tasse su cittadini e imprese”. 

A margine del suo intervento Passera ha inoltre dichiarato che “è verosimile che le facilitazioni previste per l’avvio di nuove società di Srl riservate agli under 35 siano estese a tutti”, specificando che tale meccanismo potrebbe entrare nel provvedimento che il governo sta predisponendo sulle start-up da varare entro l’estate.

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