Nasce il Milan di Brocchi. Questa sera (ore 20.45) i riflettori di Marassi saranno puntati soprattutto su di lui, passato nel giro di pochi giorni dal semi-anonimato della Primavera alla ben più esposta prima squadra. La partita con la Sampdoria sarà il test più importante della sua (breve) carriera di allenatore, la prima delle 7 finali che lo attendono da qui a fine stagione per stabilire il suo futuro. La curiosità è tanta e riguarda principalmente il gioco, termine piuttosto abusato nella settimana appena trascorsa e, Galliani dixit, “discriminante fondamentale per Brocchi”. A Mihajlovic fischieranno le orecchie ma via Aldo Rossi ha parlato chiaro: mai si era visto un Milan così brutto e mai più dovrà rivedersi. “Penso sia normale cambiare qualcosa a livello tattico ma senza stravolgere tutto – le parole del neo tecnico rossonero. – Sarebbe da presuntuosi minare le certezze dei giocatori ma voglio portare la mia metodologia, sono convinto che questa rosa abbia le caratteristiche per giocare con il 4-3-1-2”.
Musica per le orecchie di Berlusconi, da sempre grande amante del trequartista e delle due punte: un sistema provato anche da Mihajlovic ma abbandonato dopo i disastrosi risultati ottenuti (4 sconfitte nelle prime 7 giornate). Tutto questo però non sembra colpire particolarmente Brocchi, deciso a conquistarsi la riconferma con una squadra più aggressiva e divertente, in perfetta sintonia con i desideri presidenziali. “Ho trovato un gruppo triste per l’esonero di Mihajlovic ma molto disponibile – ha proseguito il tecnico. – Spero di riuscire a entrare nelle loro teste, voglio che credano in me e che sposino le mie idee”. La diffidenza, a quanto pare, non riguarda solo i tifosi ma Brocchi vuole scacciarla a suon di prestazioni e risultati, oltre che con una metodologia moderna (a Milanello, per la prima volta, sono stati utilizzati i droni per riprendere gli allenamenti) e una comunicazione agile e diretta.
La novità più importante rispetto all’era Mihajlovic sarà il modulo, un 4-3-1-2 con Donnarumma in porta, Abate, Alex, Romagnoli e De Sciglio in difesa, Kucka, Montolivo e Bertolacci a centrocampo, Bonaventura trequartista alle spalle della coppia Balotelli-Bacca. Fuori dunque Antonelli e Honda, fedelissimi di Sinisa, mentre resta al suo posto capitan Montolivo, nonostante la tentazione di lanciare il giovane Locatelli (regista di cui si dice un gran bene) sia forte e, probabilmente, solo rimandata. Montella, costretto a rinunciare allo squalificato Ranocchia, risponderà con il seguente 3-4-2-1: Viviano tra i pali, Diakité, Silvestre e Moisander nel reparto arretrato, De Silvestri, Fernando, Krsticic e Dodò in mediana, Soriano e Alvarez sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Quagliarella.