Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che in serata ha nominato Mario Monti (presidente della Bocconi) senatore a vita, cerca di rassicurare i mercati, che oggi hanno attaccato in forze il nostro Paese. “Di fronte alla pressione dei mercati finanziari sui titoli del debito pubblico italiano – si legge in una nota del Quirinale – che ha oggi toccato livelli allarmanti, nella mia qualità di Capo dello Stato tengo a chiarire quanto segue, al fine di fugare ogni equivoco o incomprensione:
1) non esiste alcuna incertezza sulla scelta del Presidente del Consiglio on. Silvio Berlusconi di rassegnare le dimissioni del governo da lui presieduto. Tale decisione diverrà operativa con l’approvazione in Parlamento della legge di stabilità per il 2012;
2) sulla base di accordi tra i Presidenti del Senato e della Camera e i gruppi parlamentari sia di maggioranza sia di opposizione, la legge sarà approvata nel giro di alcuni giorni;
3) si svolgeranno quindi immediatamente e con la massima rapidità le consultazioni da parte del Presidente della Repubblica per dare soluzione alla crisi di governo conseguente alle dimissioni dell’on. Berlusconi;
4) pertanto, entro breve tempo o si formerà un nuovo governo che possa con la fiducia del Parlamento prendere ogni ulteriore necessaria decisione o si scioglierà il Parlamento per dare subito inizio a una campagna elettorale da svolgere entro i tempi più ristretti.
Sono pertanto del tutto infondati i timori che possa determinarsi in Italia un prolungato periodo di inattività governativa e parlamentare, essendo comunque possibile in ogni momento adottare, se necessario, provvedimenti di urgenza”.
DECIDERE SUBITO PER SALVARSI
“Nuovi comportamenti si richiedono nelle istituzioni e da parte delle forze politiche. Abbiamo bisogno di decisioni presto e via via nei prossimi anni, che diano il senso di una rinnovata responsabilità e coesione nazionale”. E’ un messaggio chiaro quello lanciato dal presidente della Repubblica: il tempo è scaduto, il Paese ha bisogno di rispondere immediatamente alla crisi di governo, per poi affrontare il nodo economico-finanziario.
A nemmeno 24 ore dall’annuncio di Silvio Berlusconi, che ieri sera ha promesso di presentare le dimissioni subito dopo l’approvazione del Ddl Stabilità, l’Italia è tornata nell’occhio del ciclone. L’attacco speculativo contro il nostro debito pubblico non è mai stato così violento come oggi: lo spread è arrivato a toccare quota 575, mentre i rendimenti sui Btp decennali sono arrivati al 7,3%. Piazza Affari, intanto, crolla di oltre il 3%.
Secondo il Capo dello Stato, “per tirarci fuori dalla condizione critica e allarmante in cui ci troviamo occorre che cadano troppe chiusure e vecchi tabù, si crei un clima di confronto più aperto e obiettivo, ancorato ai problemi reali della società e dello Stato e allo loro possibili soluzioni”. Dobbiamo “riguadagnare credibilità e fiducia come paese, così da uscire innanzitutto, oggi, da una stretta molto pericolosa sui titoli del nostro debito pubblico nei mercati finanziari e sulle condizioni dei nostri istituti di credito, con prevedibili ricadute sull’attività economica e sull’occupazione”.
DDL STABILITA’ OGGI IN SENATO, STRETTA SUI TEMPI
A questo scopo, il Presidente stamattina ha ricevuto il ministro Tremonti e il sottosegretario Gianni Letta, che gli hannno illustrato gli emendamenti del Governo al Ddl stabilità. Sul provvedimento – che arriva oggi in Senato alle 16 – intanto, continua il pressing delle opposizioni. “Offriamo formalmente la disponibilità – ha detto il Pd Dario Franceschini – a fare in modo che la legge di Stabilità ottenga il via libera entro questa settimana”, anzi “entro lunedì”. Il leader dei democratici, Pier Luigi Bersani, ha sottolineato come “i tempi si stiano drammaticamente stringendo, noi siamo pronti a ogni soluzione che consenta un’accelerazione seria”. Anche i presidenti delle due camere, Fini e Schifani, hanno assicurato che “il maxi-emendamento va approvato entro questa settimana, al massimo la prossima”.
BERLUSCONI: “ELEZIONI A FEBBRAIO. ALFANO CANDIDATO”
Sul fronte politico, le parole pronunciate oggi da Napolitano hanno rilanciato l’ipotesi del governo tecnico, allentando leggermente la tensione sul nostro mercato obbligazionario. Poco prima era stato ancora una volta Berlusconi a escludere questa strada: “Siccome non ci sono altre maggioranze possibili – aveva detto il Cavaliere, alimentando nel corso della mattinata l’incertezza dei mercati -, vedo solo le elezioni all’inizio di febbraio”. Il Premier aveva anche confermato che il candidato del centrodestra sarà quasi certamente l’attuale segretario del Pdl, Angelino Alfano, che “è accettato da tutti e sarebbe sbagliato bruciarlo adesso provando a immaginare un nuovo governo guidato da lui”. Berlusconi però vede nel futuro anche le primarie, senza escludere un suo eventuale ritorno in campo: “Farò quello che il mio partito mi chiederà di fare nell’interesse del Paese”.
MARCEGAGLIA: “ITALIA NEL BARATRO. QUELLO CHE E’ STATO FATTO NON BASTA”
Nel frattempo, il Cavaliere è costretto ad incassare l’ennesima reprimenda di Emma Marcegaglia: “Nonostante alcune decisioni prese Ieri dal governo e dal presidente del consiglio – ha detto la presidente di Confindustria – in queste ore stiamo vivendo un momento drammatico. Oggi siamo nel baratro. Non ci meritiamo di finire come la Grecia. Sono anni che chiediamo riforme: è evidente che quanto fatto fino ad ora non è stato ritenuto nè credibile nè sufficiente. Il paese ha bisogno di altro”.
LA BCE CONTINUA AD ACQUISTARE BTP, ISPETTORI GIA’ AL LAVORO
Ma l’incubo Italia infesta i sogni anche dell’Europa. In queste ore la Bce sta cercando di porre un freno alla corsa dei Btp acquistando a piene mani i nostri tioli di Stato sul mercato secondario. Olli Rehn, il commissario europeo agli Affari economici e monetari, ha definito “drammatica” la situazione italiana, ricordando che i tecnici della Ue e della Bce sono già a Roma per monitorare la situazione.