Occasioni da non perdere. Per Napoli e Roma, chiamate a vincere per sfruttare il pareggio tra Juventus e Inter, per il Milan, pressoché obbligato a fare lo stesso per non peggiorare ulteriormente una situazione già disastrosa. Partiamo dal vertice e dalla sfida più interessante del pomeriggio, ovvero quella del San Paolo tra gli azzurri e la Fiorentina (ore 15). Match molto delicato per gli uomini di Sarri, costretti a fare i conti con il primo momento difficile della stagione: le sconfitte con Juve e Feyenoord, con eliminazione dalla Champions annessa, hanno sporcato un quadro sin qui perfetto. Urge una restaurata generale, altrimenti parlare di crisi non sarà più fuori luogo ma addirittura doveroso. I problemi sono oggettivi, specialmente dal punto di vista fisico: gli infortuni di Milik, Ghoulam e Insigne pesano molto, anche perché gli altri sono spremuti e lontani dal rendimento di inizio stagione. Ci vorrebbe qualche variante tattica in più, invece Sarri andrà avanti per la sua strada affidandosi al solito 4-3-3 con Reina in porta, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Allan, Jorginho e Hamsik a centrocampo, Callejon, Mertens e Zielinski in attacco. Pioli cercherà di dare seguito al successo con il Sassuolo con lo stesso modulo con Sportiello tra i pali, Laurini, Pezzella, Astori e Biraghi nel reparto arretrato, Benassi, Badelj e Veretout in mediana, Chiesa, Simeone e Thereau nel tridente offensivo. Ad inaugurare la domenica calcistica sarà però la Roma di Di Francesco, impegnata al Bentegodi contro il Chievo di Maran (12.30). I giallorossi, a differenza del Napoli, attraversano invece un momento d’oro e vogliono nobilitare la qualificazione in Champions con un successo che avrebbe risvolti di classifica interessantissimi. “Il Chievo è una squadra ostica sotto tutti i punti di vista – l’analisi di Di Francesco. – Mi aspetto una partita difficilissima e voglio risposte, oltre che una vittoria fuori casa per cancellare il pareggio di Genova. La formazione? La tengo riservata anche ai miei giocatori, voglio che tutti si sentano titolari e siano concentrati al massimo”. La grande novità dovrebbe essere il debutto dal primo minuto di Schick, finalmente pronto per giocare dall’inizio dopo diversi mesi passati ai box.
“Mister 42 milioni” agirà nel tridente d’attacco assieme a Dzeko ed El Shaarawy, il resto del 4-3-3 giallorosso vedrà Alisson in porta, Bruno Peres, Manolas, Juan Jesus e Kolarov in difesa e il terzetto Pellegrini, Gonalons e Nainggolan a centrocampo. 4-3-1-2 d’ordinanza per il Chievo di Maran, che replicherà con Sorrentino tra i pali, Cacciatore, Gamberini, Tomovic e Gobbi nel reparto arretrato, De Paoli, Radovanovic e Bastien in mediana, Birsa sulla trequarti alle spalle della coppia offensiva Inglese-Meggiorini. Nel posticipo invece sarà la volta del Milan, oggi più che mai obbligato a prendersi i 3 punti. Fallire anche col Bologna dopo il pareggio di Benevento e la sconfitta col Rijeka avrebbe il sapore del disastro, un qualcosa che Gattuso, al debutto a San Siro da allenatore, non vuole neanche prendere in considerazione. “C’è un solo modo per ripartire: vincere e non importa come – ha ringhiato il tecnico rossonero. – Ho grande rispetto di Donadoni e del suo Bologna, una squadra tignosa e difficile da affrontare, noi però dovremo giocare col coltello tra i denti. Nel calcio capitano momenti negativi ma voglio vedere una reazione, se ci arriva uno schiaffo dobbiamo restituirlo con maggior forza”. Gattuso sa di dover fare risultato, pena perdere definitivamente l’effetto novità che ha contraddistinto il suo arrivo. Per farlo ha deciso di mandare in soffitta il 3-5-2 di Montella e tornare al 4-3-3, con Donnarumma in porta, Abate, Musacchio, Bonucci e Rodriguez in difesa, Kessie, Montolivo e Bonaventura a centrocampo, Suso, Kalinic e Borini in attacco. Sistema di gioco pressoché identico per il Bologna, che tenterà di espugnare San Siro con Mirante tra i pali, Mbaye, De Maio, Maietta e Masina nel reparto arretrato, Taider, Pulgar e Donsah in mediana, Verdi, Destro e Palacio nel tridente offensivo.