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Napoli Ko, Roma e Lazio risorgono: Garcia di nuovo nella tempesta, Mourinho e Sarri respirano

Colpaccio della Fiorentina che stende il Napoli al Maradona per 3 a 1 rimandando Garcia all’inferno – La Roma espugna Cagliari – La Lazio infilza l’Atalanta

Napoli Ko, Roma e Lazio risorgono: Garcia di nuovo nella tempesta, Mourinho e Sarri respirano

Il Napoli affonda, la Capitale si rialza. Domenica dagli umori opposti per Garcia, Mourinho e Sarri, il primo sconfitto dalla Fiorentina e nuovamente nel mirino di critica e tifosi, il secondo e il terzo tornati sorridenti dopo le belle vittorie con Cagliari e Atalanta. Il campionato si ferma con il Milan al comando, l’Inter staccata di due punti e la coppia Juventus-Fiorentina subito dietro, mentre gli azzurri fanno i conti con un’altra battuta d’arresto, peraltro condita dai soliti episodi di nervosismo interno, figli di una gestione Garcia sempre più discussa e discutibile.

Napoli – Fiorentina 1-3, Italiano vola, Garcia sbaglia tutto: “La responsabilità è solo mia”

Lo “spareggio” per rientrare nella zona vip della classifica lo ha vinto la Fiorentina, grazie a una prova maiuscola sia dal punto di vista tecnico che mentale. Il Napoli, invece, fa registrare un netto passo indietro rispetto alle ultime partite, riproponendo la versione brutta e sbiadita delle prime settimane. Ancora una volta Garcia finisce sotto accusa, perché sul ko del Maradona c’è anzitutto la sua firma. Il tecnico francese ha cambiato quattro sistemi di gioco (!), passando dall’iniziale 4-3-3 al 4-2-3-1, per poi tornare al 4-3-3 e infine virare su un 4-2-4, il tutto sostituendo Osimhen, sin lì migliore in campo, a un quarto d’ora (abbondante) dalla fine, ovviamente con la squadra sotto. Se a questo aggiungiamo l’ennesimo “vaffa” incassato (questa volta da Politano, furibondo al momento del cambio con Cajuste) viene fuori un quadro inquietante, ben lontano dalla versione auspicata dalla proprietà. Le vittorie con Udinese e Lecce, evidentemente, avevano rappresentato una semplice tregua, perché alla prima difficoltà il castello è crollato.

La Fiorentina, intendiamoci, ha grandissimi meriti, tanto più che veniva dalle fatiche europee del giovedì, con 48 ore di riposo in meno degli azzurri. Il campo però ha detto il contrario, visto che i viola hanno aggredito subito il match passando in vantaggio con Brekalo (7’) e poi, nonostante l’erroraccio di Parisi che ha propiziato il rigore dell’1-1 (Osimhen nel recupero), hanno continuato a giocare un calcio di grande intensità, tornando avanti con Bonaventura (63’) e chiudendo i giochi col solito Nico Gonzalez (93’). A fine partita il Maradona ha subissato di fischi la squadra, ma la sensazione è che l’obiettivo sia soprattutto Garcia, sempre più isolato nella sua mania di protagonismo.

C’è amarezza e frustrazione, è un brutto risultato, abbiamo fatto errori difensivi e anche in attacco – il commento amaro del francese -. Non va bene essere così poco aggressivi in fase difensiva, quando perdi in casa e fai 4 falli in tutta la partita c’è qualcosa di non normale. La responsabilità di questa sconfitta è mia, ma non per i cambi. Adesso dobbiamo guardare avanti, abbiamo perso una grande occasione per rimanere al terzo posto e stare nel gruppo delle prime. I fischi dei tifosi? Hanno ragione, siamo molto incazzati anche noi”.

Cagliari – Roma 1-4, Mourinho: “Ho un contratto fino al 30 giugno. Dybala? Non sono ottimista…”

Domenica di sorrisi invece per la Roma, tornata da Cagliari con una goleada che porta punti e morale. Lukaku, ancora una volta devastante, si conferma l’uomo in più di José Mourinho, ma nel poker della Unipol Domus hanno brillato tutti, compreso quel Dybala uscito al 40’ per infortunio. Questa è l’unica notizia negativa della giornata, perché l’argentino ha abbandonato il campo molto dolorante dopo aver preso una botta al ginocchio: i giallorossi incrociano le dita e sperano sia solo una botta, consapevoli dell’enorme peso specifico della Joya. Al suo posto è entrato Belotti, di nuovo in gol dopo la doppietta in Europa League, chiudendo un match aperto da Aouar dopo appena 19’ e messo in cassaforte da Lukaku (20’). Big Rom si è poi ripetuto al 59’, prima che Nandez fissasse il risultato sul definitivo 4-1 con un rigore utile solo per i tabellini, non certo per il povero Ranieri.

“Lavoro con i giocatori ogni giorno e con tutto lo staff, è come se fosse una bolla, viaggiamo insieme, mangiamo insieme e tutto il resto – il pensiero di Mourinho -. Abbiamo solo pensato che bisognava vincere partita dopo partita, io poi vivo isolato, non ho tanta vita sociale e quindi non sento la gente parlare. Voci su un mio esonero? Non so di cosa parli ho un contratto fino al 30 giugno e so perfettamente quello che voglio, ovvero dare tutto quello che posso alla Roma, inoltre la società non ha nessun problema con me. Dybala? Bisogna aspettare lunedì o martedì per gli esami, ma se lui non è ottimista non lo sono nemmeno io…”.

Lazio – Atalanta 3-2, Sarri: “Vecino ci risolve i problemi, ma ora concediamo di meno”

Tre punti importantissimi anche per la Lazio, che ritrova il sorriso in campionato dopo la sbornia di Glasgow. Vincere era fondamentale per restare in scia alle prime, tra cui c’è pure l’Atalanta di Gasperini: missione compiuta, grazie a un approccio famelico che ha portato il punteggio sul 2-0 (autorete di De Ketelaere al 5’ e gol di Castellanos all’11’), figlio anzitutto di maggior concentrazione e cattiveria. Poi però, come spesso accaduto in stagione, la squadra di Sarri ha rischiato di rovinare tutto facendosi agguantare dalla Dea, ritrovatasi grazie a Ederson (33’) e Kolasinac (63’). Sembrava il preludio a una rimonta bergamasca, invece la Lazio si è rimessa a giocare e alla fine è stata premiata dal solito Vecino, ancora a bersaglio dopo Glasgow, per un pesantissimo 3-2 che ridà speranze in vista del post-sosta.

Vecino in questa stagione ci sta risolvendo parecchi problemi, veniva da una partita di livello in Champions e oggi ha fatto uno spezzone bene, sia dal punto di vista mentale che materiale – ha esultato Sarri -. Abbiamo fatto i primi 25 minuti di grande livello, dispiace perché il risultato poteva essere più rotondo alla mezzora, poi era impossibile tenere i ritmi alti visti i 50 gradi. L’obiettivo primario era la sopravvivenza, i cambi ci hanno dato vigore. Dal punto di vista dei valori umani il gruppo è di grande livello, anche se per quelle che sono le reazioni mentali possiamo ancora migliorare. Rispetto alle prime giornate, comunque, stiamo concedendo meno”.

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