Faccia a faccia per lo Scudetto. Per ragioni di calendario Napoli-Juventus non sarà decisiva, ma indicativa sicuramente sì: una vittoria degli azzurri riporterebbe Spalletti a + 10 sulle inseguitrici, mentre un X2 rimetterebbe tutto in gioco, per i bianconeri (a maggior ragione dovessero espugnare il Maradona) e per le milanesi. Insomma, la posta in palio è alta e nessuno vuole perderla, sia in campo che fuori. Le conferenze pre-partita degli allenatori, infatti, sono state all’insegna delle frecciate e dei botta e risposta, a testimonianza di quanto il clima sia già caldissimo ancor prima di scendere in campo.
Napoli-Juventus (ore 20.45, Dazn)
Quel che è certo è che Napoli-Juventus metterà di fronte il rendimento migliore in assoluto contro quello dell’ultimo periodo, oltre che due modi di interpretare il calcio completamente diversi. Per un Napoli capace di totalizzare 44 punti in 17 giornate, figli di quattordici vittorie, due pareggi e una sola sconfitta, c’è una Juventus partita malissimo, ma che nel tempo ha saputo cambiare marcia, arrivando a vincere le ultime otto partite di seguito, per giunta senza subire nemmeno un gol. Risultati efficaci con modelli di gioco opposti: da una parte il “giochista” Spalletti, pilota di una macchina da guerra capace di produrre ben 39 gol (miglior attacco), dall’altra il “risultatista” Allegri, talmente concreto da averne incassati solo 7 in tutto il torneo. In mezzo la cornice del Maradona, decisa a fare la differenza come suo solito, anche se i 76 precedenti a Fuorigrotta vivono nel segno dell’equilibrio, con 26 vittorie del Napoli, 23 della Juve e 27 pareggi.
Qui Napoli, Spalletti: “Allegri si nasconde, ma la Juve deve per forza vincere lo Scudetto”
Qui comincia il botta e risposta tra i due allenatori, anche se Spalletti, a dire il vero, ha parlato per secondo. “Capisco che per Allegri sia conveniente parlare da comprimario, ma per una Juve sempre imbottita di campioni è impossibile nascondersi dal ruolo di favorita – il pensiero del tecnico azzurro -. Certi investimenti si ripagano solo giocando per la vittoria dello Scudetto e della Champions, è inutile mettersi il cappello o la barba finta: non c’è quarto posto che soddisfi la Juventus”. Frecciate aperte anche sul tema del gioco, altro elemento decisamente divisivo tra i due. “Allegri sposa il motto juventino che vincere è l’unica cosa che conta, qui invece è tutto più anima e cuore, d’altronde Maradona ha mostrato quanta bellezza può esserci nel calcio. Poi c’è da considerare il tipo di calcio che vuoi fare, se può piacere come spettacolo al di là delle vittorie: noi faremo quello che piace ai nostri tifosi, del resto qui c’è stato un tecnico che non ha vinto niente come Sarri, eppure si parla solo del suo gioco e questo per me ha un valore”.
Qui Juve, Allegri: “Non è decisiva, ma per loro è molto importante”
“Ho grande stima di Spalletti, è talmente buffo e divertente che ogni tanto litighiamo, come l’anno scorso – le parole di Allegri -. Io non sono un allenatore, faccio questo mestiere per sbaglio, dovevo fare un’altra roba… Affrontiamo una squadra ben organizzata e ben allenata, a Napoli le partite non finiscono mai, dovremo essere concentrati durante tutti i 90 minuti e giocare una sfida di grande tecnica e intensità, del resto andiamo in casa della migliore squadra del campionato. Fino ad oggi abbiamo avuto risultati buoni, ma dobbiamo continuare a pensare a lavorare, progredire nel percorso di crescita e arrivare all’obiettivo finale, dunque entrare nei primi quattro posti. Questa è una partita del campionato, non è decisiva, ma per loro è molto importante…”.
Napoli-Juventus, le formazioni: squadra-tipo per Spalletti, Allegri sceglie Di Maria e Milik
Se la partita rispecchierà le conferenze stampa ci sarà davvero da divertirsi, su questo non c’è dubbio. Ora non resta che aspettare il verdetto del campo, che vedrà un Napoli in formazione-tipo, a fronte di una Juve costretta invece a fare i conti con diverse assenze. Spalletti avrà tutti a disposizione, dunque potrà optare per il miglior 4-3-3 possibile con Meret in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Kim e Mario Rui in difesa, Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo, Politano, Osimhen e Kvaratskhelia in attacco. Qualche dilemma in più per Allegri e non solo per le assenze, ormai metabolizzate, di Vlahovic, Pogba, Cuadrado e Bonucci. Il tecnico bianconero è stuzzicato dallo stato di forma sempre migliore di Chiesa, anche se gli ingressi in corsa con Cremonese e Udinese dovrebbero indurlo a farlo partire dalla panchina, per poi scatenarlo nel secondo tempo. Il suo 3-5-1-1 vedrà così Szczesny tra i pali, Danilo, Bremer e Alex Sandro nel reparto arretrato, McKennie, Fagioli, Locatelli, Rabiot e Kostic in mediana, Di Maria alle spalle dell’unica punta Milik, anche se resiste pure l’ipotesi Paredes in cabina di regia con Fagioli in panchina. Arbitro della sfida sarà Doveri, nella speranza che i protagonisti, nel senso “buono” del termine, siano altri.