Un sabato senza margine d’errore. Napoli, Juventus e Inter si apprestano a inaugurare la dodicesima giornata contro Sassuolo, Lecce e Sampdoria, a caccia di 3 punti pressoché obbligati per tutti. Spalletti vuole continuare la corsa in vetta alla classifica, consapevole che una vittoria metterebbe ulteriore pressione addosso al Milan, atteso domani dall’insidiosa trasferta di Torino, Inzaghi cerca continuità dopo la Champions con la speranza di recuperare qualche punto sulle prime, Allegri invece non può fare nessun calcolo, ma solo cercare di cancellare Lisbona e ripartire.
Napoli – Sassuolo (ore 15, Dazn)
Si parte subito con la prima della classe, ovvero l’inarrestabile Napoli di quest’inizio di stagione. Con quella sui Rangers gli azzurri sono arrivati a dodici vittorie di fila e ora vanno a caccia della tredicesima al Maradona contro il Sassuolo, con la consapevolezza di potersi portare addirittura a +6 sul Milan, seppur in attesa che lo stesso risponda domani sera. Non sarà un match scontato, visto che gli emiliani hanno già fatto vedere di saper mettere in difficoltà le grandi, ma sicuramente alla portata: questo Napoli, del resto, non può e non deve aver paura di nessuno.
Napoli – Sassuolo, le formazioni: Spalletti recupera Anguissa
Spalletti lo sa bene, ma è altrettanto consapevole di dover affrontare il match con la testa giusta, pena incappare in qualche sorpresa piuttosto sgradita. Ecco perché schiererà la miglior formazione possibile, tanto più che la trasferta di Liverpool di martedì, per quanto prestigiosa, sposterà poco del suo cammino europeo (ci si gioca il primo posto, ma il vantaggio è molto consistente). La bella notizia è che torna Anguissa, pienamente recuperato dall’infortunio muscolare che lo aveva fermato contro l’Ajax, per un 4-3-3 con Meret in porta, Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus e Olivera nel reparto arretrato, Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo, Lozano, Osimhen e Kvaratskhelia in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Dionisi, che risponderà con Consigli tra i pali, Toljan, Erlic, Ferrari e Rogerio nel reparto arretrato, Frattesi, Lopez e Thorstvedt in mediana, D’Andrea, Pinamonti e Laurienté nel tridente offensivo.
Lecce – Juventus (ore 18, Dazn)
All’ora dell’aperitivo invece toccherà alla Juventus e qui i discorsi cambiano diametralmente. Allegri infatti non ha primi posti da blindare, bensì una squadra in crisi che va risollevata a tutti i costi, altrimenti la zona Champions, unico obiettivo attualmente raggiungibile, potrebbe allontanarsi in modo molto pericoloso. Il clima è scuro, sia per le questioni di campo (l’eliminazione di Lisbona, per quanto attesa, ha dato un ulteriore colpo al morale) che societarie, alla luce di quanto emerso in settimana su bilanci, fatture e plusvalenze. La situazione è complicata e solo un filotto di vittorie potrebbe renderla nuovamente accettabile, ragion per cui al Via del Mare non si può sbagliare per nessun motivo.
Allegri: “Il tempo per recuperare c’è, ma serve una reazione”
“Bisogna avere una reazione dopo quanto successo col Benfica, anche se giocare a Lecce non è mai semplice – ha confermato Allegri -. In campionato siamo in ritardo, ma abbiamo il tempo e la possibilità di recuperare. Ora abbiamo cinque partite importanti e bisogna concentrarsi su quelle, poi verrà la sosta, recupereremo tutti i giocatori e sarà un’altra cosa. Noi dobbiamo pensare a lavorare con impegno e dedizione, ci sono squadre che per otto anni non hanno giocato in Champions, non dobbiamo essere frustrati altrimenti non ne usciamo più. A Lecce sarà una gara complicata indipendentemente dall’uscita dalla Champions, dovremo giocarla da squadra”.
Lecce – Juventus, le formazioni: Allegri senza Vlahovic e Locatelli
Anche oggi però l’infermeria non aiuta, visto che oltre ai soliti Chiesa, Pogba, Di Maria e Paredes mancheranno pure Vlahovic, fermatosi al Da Luz per un problema muscolare e Locatelli, assente per questioni personali. Il 3-5-2 bianconero dunque sarà molto lontano da quello tipo, con Szczesny in porta, Gatti, Danilo e Alex Sandro in difesa, Cuadrado, McKennie, Fagioli, Rabiot e Kostic a centrocampo, Kean e Milik in attacco. Baroni, ex della sfida vista la sua militanza nel settore giovanile juventino, risponderà con un 4-3-3 con Falcone tra i pali, Baschirotto, Pongracic, Umtiti e Gallo nel reparto arretrato, Blin, Hjulmand e Gonzalez in mediana, Strefezza, Ceesay e Oudin nel tridente offensivo.
Inter – Sampdoria (ore 20.45, Dazn, Sky e Now Tv)
A chiudere la giornata saranno Inter e Sampdoria, impegnate nel match serale di San Siro. I nerazzurri sono freschi di qualificazione agli ottavi di Champions, un bel traguardo che spazza via definitivamente le nubi di inizio stagione, ora però devono proseguire la rincorsa anche in campionato, visto che la classifica, al momento, è molto lontana dalle ambizioni estive. Certo, servirebbe pure una frenata di chi sta davanti, intanto però Inzaghi deve fare il suo dovere, tanto più che la Samp di Stankovic, ex amatissimo dal popolo interista, non è certamente una delle squadre più in forma del campionato. I risultati dell’ultimo turno di Champions, inoltre, rendono totalmente inutile la trasferta di Monaco di martedì prossimo, ragion per cui tutte le energie (fisiche e mentali) si possono dirottare sulla sfida odierna.
Inter – Sampdoria, le formazioni: Lukaku in panchina, tocca ancora a Dzeko e Lautaro
Il match, a meno di clamorosi colpi di scena, non vedrà il rientro di Lukaku dal primo minuto, anche se il suo impiego a gara in corso è praticamente certo, tanto più dopo l’ottimo spezzone col Viktoria Plzen, condito da un gol che ha fatto esplodere San Siro. Il 3-5-2 di Inzaghi, al netto dell’assenza di Brozovic (possibile ritorno in Champions), sarà comunque il migliore possibile con Onana in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco (ballottaggio con Gosens) a centrocampo, Dzeko e Lautaro in attacco. Stankovic, rinfrancato dalla vittoria di Cremona, cercherà di resistere all’Inter con un 4-2-3-1 con Audero tra i pali, Bereszynski, Ferrari, Colley e Augello nel reparto arretrato, Rincon e Villar in mediana, Gabbiadini, Sabiri e Djuricic alle spalle dell’unica punta Caputo.