Ripartenza col botto. Il campionato riprende dopo lo stop per le Nazionali e lo fa con uno dei piatti più prelibati della casa, ovvero Napoli – Juventus. Questa volta non è il caso di parlare di sfida scudetto: rispetto a un anno fa, infatti, le distanze tra azzurri e bianconeri sono decisamente aumentate. Guai però a pensare che si giochi solo per spirito di competizione: la squadra di Allegri può ipotecare la corsa al titolo ma anche riaprirla, tanto più se questa sera la Roma facesse il proprio dovere contro l’Empoli (ore 20.45), quella di Sarri invece punta al secondo posto ma deve anche guardarsi le spalle da chi insidia il terzo. Insomma, questo Napoli – Juve conta, eccome se conta, e i motivi per seguirlo sono molteplici e affascinanti. Su tutti, ça va sans dire, il ritorno di Higuain al San Paolo, momento atteso dalla scorsa estate, da quando si consumò il trasferimento più costoso e discusso di sempre. Già, perché se a Torino hanno gonfiato il petto di fronte all’arrivo del bomber argentino, a Napoli hanno vissuto il tutto come un vero e proprio tradimento. La voglia di presentare il conto è tanta, ecco perché ci si aspetta un San Paolo tanto caldo con i propri giocatori quanto ostile con gli avversari, Pipita su tutti. Ad aumentare ulteriormente il carico ci ha pensato poi il calendario, che regalerà un altro Napoli – Juve mercoledì prossimo, questa volta in Coppa Italia. Higuain insomma vivrà una settimana davvero bollente e sarà interessante capire come reagirà: i campioni, del resto, si vedono proprio in frangenti del genere. Va detto che, fino ad oggi, il blocco dell’ex non c’è stato, anzi l’argentino ha segnato in entrambe le sfide giocate contro gli azzurri.
Al San Paolo però sarà tutta un’altra cosa e il Pipita, peraltro reduce da un momento poco brillante (4 le partite consecutive senza gol a cui bisogna aggiungere le due di Champions contro il Porto), troverà pane per i suoi denti. Ridurre Napoli – Juve al solo Higuain sarebbe comunque un errore: i temi sono tanti proprio come le attese. Il 4-3-3 di Sarri contro il 4-2-3-1 di Allegri, per esempio, guarda caso primo e secondo classificato nella graduatoria della Panchina d’oro. Lì è stato il tecnico azzurro ad arrivare davanti con il collega bianconero che s’è limitato a fargli i complimenti, consapevole che ciò che conta, alla fine, sarà la classifica del campionato. Che questa sera potrebbe vedere la Roma a soli 5 punti dalla Juve, a patto che il match contro l’Empoli, sulla carta abbastanza scontato, non regali qualche sorpresa. “Non gufo nessuno, devo pensare solo alla nostra partita – il pensiero di Spalletti. – Sarebbe sbagliato sottovalutarla e pensare già al derby con la Lazio, anzi il modo migliore di prepararlo è proprio battere l’Empoli. E confermo quanto detto in precedenza: se non vinco un titolo vado via”. Le (poche) possibilità di riuscirci passano da qui ma il tecnico giallorosso dovrà fare comunque un po’ di turnover, specialmente con quei giocatori spremuti dalle Nazionali. Il 3-4-2-1 di questa sera vedrà dunque Szczesny in porta, Rudiger, Fazio e Manolas in difesa, Bruno Peres, Paredes, Grenier e Mario Rui a centrocampo, El Shaarawy e Perotti alle spalle di Dzeko in attacco. Martusciello, reduce da 6 sconfitte consecutive, risponderà con un 4-3-1-2 con Skorupski tra i pali, Laurini, Cosic, Barba e Pasqual nel reparto arretrato, Krunic, Mauri e Croce in mediana, El Kaddouri sulla trequarti dietro la coppia d’attacco Maccarone-Thiam.