L’ultimo scoglio prima di arrivare in porto. L’Inter si appresta alla trasferta di Napoli (ore 20.45) con la consapevolezza di essere ormai vicinissima allo scudetto, dunque con la voglia di chiudere ogni discorso. Certo, un successo al Diego Armando Maradona non basterebbe per festeggiare matematicamente, ma darebbe il là al conto alla rovescia, a quel punto quasi una formalità.
Ottenere la dodicesima vittoria consecutiva però non sarà semplice: di fronte, infatti, ci saranno gli azzurri di Gattuso, decisi a interrompere l’egemonia nerazzurra per sfruttare l’altro scontro diretto di giornata (Atalanta-Juventus, ne parliamo a parte) e rientrare nella zona Champions. “Sarà una partita difficile contro un avversario molto forte, dobbiamo capire che mancano ancora dei punti per raggiungere un obiettivo ambizioso – ha spiegato Conte in conferenza stampa -. Non possiamo permetterci di fare i ragionieri, per esperienza non conviene mai, sarebbe deleterio: si sta dando per scontato che lo scudetto sia già stato assegnato, non dobbiamo cadere in questa trappola. Le critiche sul nostro gioco? Il problema evidentemente sono sempre io, basta che non tocchino la mia squadra”.
Il tecnico non vuole rilassamenti di nessun tipo, per quanto anche lui, al netto della scaramanzia e delle frasi fatta, sa benissimo che solo un cataclisma potrebbe togliergli il prezioso tricolore. Dopo un girone di ritorno così, fatto di 11 vittorie in altrettante partite e solo 4 gol subiti, diventa difficile pensare che le cose possano ribaltarsi completamente, ma ciò non toglie che il match di questa sera sarà tutt’altro che facile. Il Napoli infatti non può più permettersi di sbagliare e questo al di là delle solite tensioni interne: Gattuso andrà via anche in caso di qualificazione in Champions, ma lasciare da “vincente” converrebbe sia a lui che a De Laurentiis.
A livello di formazione sta meglio Conte, che ha recuperato tutti tranne Kolarov e Vidal, mentre Rino, oltre al lungodegente Ghoulam, dovrà rinunciare a Ospina e allo squalificato Lozano. Entrambi però potranno comunque schierare due undici di tutto rispetto a cominciare dall’Inter, che scenderà in campo col consueto 3-5-2 composto da Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen e Darmian a centrocampo, Lukaku e Lautaro Martinez in attacco. Classico 4-2-3-1 anche per il Napoli, che risponderà con Meret tra i pali, Di Lorenzo, Koulibaly, Manolas e Mario Rui nel reparto arretrato, Fabian Ruiz e Demme in mediana, Politano, Zielinski e Insigne alle spalle dell’unica punta Osimhen.
Spettatore interessato della sfida, fra i tanti, il Milan di Pioli, deciso non tanto a prendere punti ai cugini nerazzurri quanto a guadagnarne sugli azzurri quinti in classifica. Questo tipo di calcoli però avrebbe senso solo in caso di vittoria sul Genoa, avversario in quel di San Siro nel lunch match (ore 12.30), altrimenti la zona Champions tornerebbe clamorosamente a rischio. “Vogliamo tornare al successo a San Siro che ci manca da un po’ di tempo – ha confermato il tecnico rossonero -. Abbiamo un grande obiettivo da raggiungere, siamo tutti sotto esame. La squadra è preoccupata per superare al meglio la gara, siamo a metà della salita e finché non si vede la cima bisogna continuare a pedalare. Ibra? Sarà partecipe come sempre anche se non potrà giocare. Donnarumma? Di lui si occupa la società”.
Il tentativo di estraniare la squadra dalle polemiche esterne è più che logico, ma solo il campo dirà se sarà riuscito oppure no. Quel che è certo è che il Milan non può permettersi distrazioni, sia per questioni di classifica che di calendario: gli scontri diretti sugli altri campi, infatti, vanno sfruttati adeguatamente. E poi c’è una vittoria casalinga che manca addirittura dal 7 febbraio scorso (4-0 sul Crotone, da allora 2 pareggi e 2 sconfitte), per un tabù che Pioli vuole superare a tutti i costi. Dovrà farlo senza Ibrahimovic, squalificato dopo l’espulsione di Parma e Calabria, per il resto però sarà 4-2-3-1 tipo con Donnarumma in porta, Kalulu, Kjaer, Tomori e Hernandez in difesa, Kessié e Bennacer a centrocampo, Saelemaekers, Calhanoglu e Rebic alle spalle dell’unica punta Leao, con il recuperato Mandzukic (fresco di rinuncia dello stipendio di marzo) pronto a subentrare dalla panchina.
Ballardini, abbastanza tranquillo visti i 32 punti in classifica, risponderà con un 3-5-2 con Perin tra i pali, Goldaniga, Radovanovic e Masiello nel reparto arretrato, Ghiglione, Strootman, Badelj, Zajc e Cassata in mediana, Destro e Scamacca (nel mirino proprio del Milan) in attacco.