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Napoli-Inter, c’è profumo di scudetto

Lo scudetto passa da qui. Sembra incredibile date le premesse di inizio stagione ma il match che decide la vetta della classifica non vede protagonista la Juve, bensì Napoli e Inter. Al San Paolo si affrontano la prima contro la seconda (ore 20.45), in uno scontro che non assegnerà nessun trofeo ma renderà più chiare le gerarchie di questo campionato. La grande sorpresa, ovviamente, non è la squadra di Sarri, per quanto in pochi potessero immaginare di trovarla a punteggio pieno all’ottava giornata, ma l’Inter di Spalletti. Che l’ex tecnico della Roma fosse un valore aggiunto lo si sapeva, che potesse trainare i nerazzurri fino al secondo posto, per giunta a + 3 sulla Juve, invece no. E così il San Paolo ospiterà una sfida di grande prestigio ma abbastanza inedita, quantomeno a questi livelli: quando sarà finita capiremo se l’Inter potrà davvero inserirsi nella lotta al titolo oppure no.

“Loro sono uno spot per il calcio, in alcuni momenti addirittura perfetti e Sarri è un grande, avesse continuato a lavorare in banca oggi sarebbe Ministro dell’Economia – l’elogio di Spalletti. – Noi però in questo momento siamo in grado di giocarci la gara ad armi pari, bisogna andare nella loro tana e cercare di vincere”. Il tecnico nerazzurro dunque non si nasconde dietro a frasi fatte o legittime giustificazioni ma punta al massimo della posta in palio. Del resto la sua Inter, per quanto lontana anni luce dagli estetismi del Napoli, arriva al San Paolo con numeri di tutto rispetto. Il secondo posto in classifica parla chiaro, così come i soli 5 gol subiti dall’inizio del campionato (proprio come gli azzurri). Non può essere un caso che prima e seconda abbiano anche la miglior difesa, casomai la curiosità sta nel confronto tra due stili di gioco molto differenti, che fanno del Napoli il miglior attacco d’Italia. L’Inter segna di meno (26 gol contro 17) ma può contare su un bomber come Icardi, quello che, guarda caso, era stato scelto da Sarri per sostituire un certo Higuain.

La storia è andata diversamente e forse è meglio così: gli azzurri hanno trovato un grandissimo Mertens, i nerazzurri si sono tenuti colui che oggi può trascinarli addirittura al comando del campionato. Sarri ha un solo grande dubbio che si chiama Insigne: dovesse sentirsi in grado di giocare (ieri ha svolto parte dell’allenamento, c’è grande ottimismo) sarebbe sicuramente titolare, viceversa toccherebbe a Zielinski. Il suo 4-3-3 dunque dovrebbe vedere Reina in porta, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam in difesa, Allan, Jorginho e Hamsik a centrocampo, Callejon, Mertens e Insigne in attacco. Formazione fatta anche per Spalletti, che recupera Joao Mario (ma solo per la panchina) e deve rinunciare ancora a Brozovic. Il 4-2-3-1 nerazzurro sarà composto da Handanovic tra i pali, D’Ambrosio, Skriniar, Miranda e Nagatomo nel reparto arretrato, Gagliardini e Vecino in mediana, Candreva, Borja Valero e Perisic sulla trequarti, Icardi in attacco.

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