Suez rafforza la sua presenza sul mercato italiano e scommette su Napoli. Il gruppo francese ha puntato e vinto sul progetto di ammodernamento dei Regi Lagni di Napoli, firmando un nuovo contratto per rinnovare e gestire l’impianto di trattamento delle acque reflue di Napoli Nord. Il perimetro di business è quello di cinque anni fa, quando il gruppo assunse la gestione dell’impianto di depurazione di Cuma. Sul tavolo ci sono 120 milioni di euro, tutto incluso. Nello specifico il progetto Regi Lagni intende favorire l’evoluzione dei 5 impianti di trattamento delle acque reflue: Cuma, Napoli Nord, Marcianise, Acerra e Foce Regi Lagni. Se ne avvantaggeranno circa 5 milioni di abitanti.
Erano vent’anni che l’area napoletana non vedeva un piano di intervento così complesso e articolato in quel delicato settore ambientale e del trattamento delle acque che ha offuscato e leso l’immagine di Napoli e del suo hinterland. Al fianco di Suez, come partner industriale italiano, c’è l’Impresa Pizzarotti. Insieme i due soggetti sono impegnati su tecnologie innovative che permetteranno di ridurre l’impronta energetica degli impianti da gestire. Dal punto di vista tecnico si integrerà il controllo del consumo di aria necessario al trattamento biologico, sfruttando al meglio i fanghi per la cogenerazione e il recupero di calorie.
Napoli diventa in questo modo una parte importante del mercato italiano, che è il terzo paese di riferimento in Europa del Gruppo Suez. I francesi, d’altra parte, sono in Italia già da tempo attraverso società miste, nella gestione della fornitura di acqua potabile e nel recupero acque reflue per 2,7 milioni di abitanti. Nell’ultimo mezzo secolo hanno costruito 150 impianti di produzione di acqua potabile, 500 impianti di trattamento di acque reflue e 80 impianti di trattamento delle acque industriali. A Milano hanno creato uno dei tre centri di eccellenza per gli scarichi industriali.
“Questo progetto è cruciale per l’area di Napoli che necessita di infrastrutture, soprattutto a livello ambientale. In collaborazione con le autorità locali e regionali, metteremo a disposizione team e know-how per migliorare le prestazioni tecniche ed ambientali degli impianti”. Dichiarazioni positive quelle di Marie-Ange DEBON, Group Senior Executive di SUEZ per Francia, Italia e l’Europa centrale, la quale si rapporta anche alla Regione Campania che ha prescelto l’azienda parigina. Va detto che la Campania è impegnata a sua volta a migliorare la qualità delle acque del Golfo di Napoli, proprio con il rilancio di queste infrastrutture. Il Gruppo Suez ogni anno recupera 17 milioni di tonnellate di rifiuti, produce 3,9 milioni di tonnellate di materie prime secondarie e 7 di terawattora di energia rinnovabile locale. Napoli farà la sua parte.