Vincere per rientrare in corsa. Scudetto o Champions fa poca differenza, quel che è sicuro è che Napoli e Roma non possono proprio sbagliare, pena trasformare il sabato di campionato nel giorno della resa. Gli azzurri, sfumata la “speranza Inter”, devono prendersi i 3 punti per restare a meno 8 in classifica, non il massimo, ci mancherebbe, ma comunque qualcosa, i giallorossi invece hanno un disperato bisogno di accorciare verso il quarto posto, l’ultimo obiettivo rimasto dopo questo sciagurato scorcio di campionato.
Si parte con Napoli-Frosinone (ore 15), partita che, sulla carta, non dovrebbe riservare grosse sorprese. Gli azzurri sono evidentemente superiori, a patto però di non prendere sotto gamba l’avversario: il precedente col Chievo di due settimane fa è ancora fresco, ragion per cui la testa dovrà essere ben connessa sul match odierno e non su quello di Liverpool di martedì, nel quale il Napoli si giocherà la qualificazione in Champions.
Pensieri che aleggiano nella testa di Ancelotti, chiamato a lavorare anzitutto sull’aspetto psicologico, a partire dalle scelte di formazione. Un turnover troppo ampio darebbe un segnale sbagliato, uno inesistente rischierebbe di pesare sulla sfida di Anfield: Carletto dovrà dunque agire con tutta la sua esperienza per mandare in campo l’undici più adatto.
La grande novità nel 4-4-2 azzurro sarà in porta, dove Meret farà finalmente il suo debutto da titolare: probabile che a Liverpool torni Ospina, intanto però l’ex Udinese è pronto a fare il cosiddetto “tagliando”. Per il resto vedremo una difesa con Malcuit, Maksimovic, Koulibaly e Hysaj, un centrocampo con Callejon, Rog, Diawara e Zielinski e un attacco con Milik e Insigne. Longo proverà a ribattere con un 3-4-1-2 con Sportiello tra i pali, Goldaniga, Ariaudo e Capuano nel reparto arretrato, Zampano, Chibsah, Maiello e Beghetto in mediana, Ciano alle spalle della coppia offensiva Ciofani-Campbell.
Poco dopo il match del San Paolo i riflettori si sposteranno su Cagliari, dove la Roma di Di Francesco proverà a cancellare le polemiche post Inter e, soprattutto, a ritrovare una vittoria che manca ormai da quasi un mese. Quel 4-1 sulla Samp sembrava aver ridato smalto ai giallorossi, invece da lì in poi sono arrivate due sconfitte (Udinese e Real Madrid) e il pari di domenica con l’Inter, passato alla storia più per l’uso (sbagliato) del Var che per il risultato.
“Certi errori si possono evitare e spero che in futuro non accadano più, specialmente a noi – ha ribadito Di Francesco. – Cagliari è una possibilità per dimostrare che abbiamo fatto un salto mentale, per il resto la cosa migliore che posso fare è una bella preghiera, non a caso prima di venire in conferenza sono passato al santuario del Divino Amore”. Il riferimento, più che agli arbitri, è agli infortuni: ai quelli già noti di De Rossi, Dzeko, El Shaarawy, Karsdorp e Pellegrini, infatti, s’è aggiunto anche il fastidio di Manolas, la cui presenza alla Sardinia Arena è in forte dubbio. I
l tecnico giallorosso però dovrà comunque cercare di vincere, pena rischiare di perdere ulteriore terreno da Milan (impegnato domani contro il Torino) e Lazio (questa sera contro la Sampdoria, ore 20.45) e complicare, forse del tutto, la corsa alla zona Champions. Il piano anti-Cagliari consiste in un 4-2-3-1 con Olsen in porta, Florenzi, Fazio, Marcano (o Manolas se dovesse farcela) e Kolarov in difesa, Cristante e Nzonzi a centrocampo, Under, Zaniolo e Kluivert sulla trequarti, Schick in attacco. Consueto 4-3-2-1 invece per Maran, che pur se privo dello squalificato Barella, tenterà il colpaccio con Cragno tra i pali, Srna, Klavan, Ceppitelli e Padoin nel reparto arretrato, Faragò, Bradaric e Ionita in mediana, Joao Pedro e Farias alle spalle dell’unica punta Pavoletti.