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Napoli e Roma, ultima chiamata per Ancelotti e Di Francesco

Real Madrid

Obbligati a vincere. Ancelotti e Di Francesco, seppur per motivi differenti, hanno un solo risultato a diposizione in questa domenica di campionato, con il primo che rischia di uscire definitivamente dalla lotta scudetto e il secondo, invece, di passare un Natale senza panchina. Guastafeste di giornata potrebbero essere Cagliari (ore 18) e Genoa (20.30), decisi a dire la loro per guadagnarsi un momento di gloria contro avversari decisamente superiori. Gli azzurri sono chiamati a dare una risposta dopo l’eliminazione subita in Champions e la trasferta sarda, in questo senso, è un ottimo banco di prova. Prendersi i 3 punti, oltre che per la classifica, sarebbe importante per dimostrare a tutti la forza psicologica del gruppo, conditio sine qua non per continuare a sognare in grande. “Abbiamo accantonato la delusione e guardiamo al futuro con ottimismo – ha chiarito Ancelotti. – La reazione è stata positiva, la società ha mantenuto grande equilibrio e la squadra ha recuperato in fretta. Il Cagliari ha un’anima forte, lo ha dimostrato anche con la Roma, dunque mi aspetto una bella partita a viso aperto”.

Il tecnico azzurro vuole assolutamente conquistare i 3 punti ed è pronto a farlo affidandosi al consueto 4-4-2 con Ospina in porta, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam in difesa, Callejon, Allan, Hamsik e Zielinski a centrocampo, Milik e Insigne in attacco. Maran, alle prese con le pesantissime defezioni di Pavoletti, Castro, Srna e Ceppitelli, risponderà con un 4-3-2-1 che vedrà Cragno tra i pali, FaragòKlavan, Romagna e Padoin nel reparto arretrato, Barella, Bradaric e Ionita in mediana, Joao Pedro e Farias alle spalle dell’unica punta Cerri. Subito dopo il match della Sardinia Arena sarà tempo di spostarsi a Roma, dove la squadra di Di Francesco ospiterà il Genoa di Prandelli (ore 20.30). Partita delicatissima per il tecnico giallorosso, a serio rischio esonero dopo i numerosi passi falsi degli ultimi tempi, che lo hanno visto scivolare addirittura all’ottavo posto in classifica. Non tutto però è perduto: la zona Champions dista “soli” 5 punti, dunque è ancora raggiungibile a patto di cominciare a correre sul serio. “Sono a rischio da inizio stagione ma penso solo a vincere – ha glissato Di Francesco. – Dobbiamo ripartire, vedo grande voglia di rivalsa da parte del gruppo, sento i ragazzi molto vicini. Io so di poter dare ancora qualcosa a questa squadra”. 

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La partita col Genoa diventa così uno spartiacque fondamentale per la stagione, ecco perché il tecnico se la giocherà senza guardare in faccia a nessuno, al netto, ovviamente, dei soliti problemi di formazione. Il grande escluso sarà Schick, fatto fuori nonostante l’assenza di Dzeko, a testimonianza di un clima da “o la va o la spacca”. Rivoluzione anche nel modulo, con l’abbandono del 4-2-3-1 in virtù di un 3-4-2-1 nuovo di zecca con Olsen in porta, Fazio, Manolas e Juan Jesus in difesa, Florenzi, Cristante, Nzonzi e Kolarov a centrocampo, Under e Kluivert a supporto del “falso nueve” Zaniolo. Decisione spinta anche dal 3-5-2 con cui Prandelli schiererà il suo Genoa: il tecnico, costretto a rinunciare allo squalificato Criscito, tenterà di fare punti affidandosi a Radu tra i pali, Biraschi, Romero e Zukanovic nel reparto arretrato, RomuloHiljemark, Sandro, Bessa e Lazovic in mediana, Kouamé e Piatek in attacco.  

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