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Napoli e Roma rispondono alla Juve con 2 vittorie esterne

La squadra di Sarri non molla la corsa allo scudetto, batte il Palermo con un rigore di Higuain e torna a -3 dalla Juve – Ottava vittoria consecutiva della Roma (1-2 a Udine), ormai saldamente al terzo posto grazie al pareggio della Fiorentina (1-1 col Verona).

Napoli e Roma rispondono alla Juve con 2 vittorie esterne

Higuain riprende la Juve. A Palermo è bastato un suo gol per regalare al Napoli 3 punti importantissimi, quasi vitali in vista del rush finale con i bianconeri. Che senza la vittoria di ieri sarebbero volati a +6 in classifica, quasi una sentenza in chiave scudetto, invece devono rassegnarsi alla “compagnia” di Sarri, deciso a non mollare fino alla fine.

Non è stato il miglior Napoli della stagione ma questo importa relativamente: più di tutto infatti contavano i 3 punti e quelli sono arrivati senza troppi patemi. Il Palermo di Novellino è poca roba come quello di Iachini, a dimostrazione che gli allenatori, per quanto importanti, non possono risolvere tutti i problemi di una squadra, tanto più se non hanno il tempo di lavorare.

A Zamparini fischieranno le orecchie ma la classifica parla chiaro: i rosanero sono quartultimi con 27 punti, a +1 sul Frosinone e a + 2 sul Carpi, immischiati fino al collo nella lotta per non retrocedere. Eppure al Barbera s’è visto solo un gol di scarto, per giunta su un rigore discutibile: Andelkovic e Albiol, infatti, sembrano strattonarsi reciprocamente e la decisione di Rocchi, sotto la lente della moviola, lascia molti dubbi.

Ad ogni modo Higuain ha ringraziato alla sua maniera: palla in rete per la 27esima volta in campionato come Cristiano Ronaldo, con il quale, al momento, si contende la Scarpa d’oro (Suarez insegue a quota 26).

“I numeri parlano per Gonzalo, non c’è bisogno di aggiungere altro – il commento di Sarri. – Siamo stati bravi a giocare in scioltezza, senza pressione, anche se avremmo dovuto chiudere la partita. La Juve? Parliamo di una squadra che ha vinto 18 delle ultime 19 gare, al momento in Italia fanno un altro sport. Noi siamo contenti di tenere vivo il campionato ma se continuerà così non avremo alcun tipo di possibilità”.

Più che una resa sembra una sottile mossa psicologica, volta a lasciare la pressione sulle spalle degli avversari: perché senza quella, si sa, gli azzurri giocano meglio e continuano a fare punti.

Per un Napoli che ha ripreso a volare c’è una Roma che non ha mai smesso di farlo, almeno da quando è arrivato Spalletti. Con quella di Udine siamo a 8 vittorie consecutive, uno score incredibile se si pensa all’ultimo periodo di Garcia, tanto che in molti rimpiangono l’esonero ritardato.

Se il tecnico di Certaldo fosse arrivato prima, forse, i giallorossi starebbero lottando per lo scudetto, invece devono “accontentarsi” di un terzo posto sempre più blindato. Il passo falso della Fiorentina (solo 1-1 in casa contro il Verona ultimo in classifica) fa sì che la distanza di sicurezza dalle inseguitrici sia di ben 5 punti: lo scontro diretto con l’Inter di sabato prossimo potrebbe riaprire i giochi, ma anche chiuderli una volta per tutte.

D’altronde, se i ritmi sono questi, c’è poco da fare per chi arriva da dietro. Le 8 vittorie consecutive sono figlie di 24 gol fatti (media di 3 a partita) e di appena 6 subiti, tanto che oggi la Roma ha il miglior attacco del campionato (61) e una fase difensiva di tutto rispetto (24 delle 30 reti incassate risalgono alla gestione Garcia). Complimenti d’obbligo a Spalletti, bravissimo a gestire il gruppo sia dal punto di vista tattico che mentale.

Ieri, per esempio, ha scelto di puntare su Dzeko nonostante la pessima prova di Madrid e lui lo ha ripagato con il gol dell’1-0 (15’, splendido assist di Salah). Il vantaggio agli albori non ha cambiato l’atteggiamento offensivo della Roma, tanto più che l’Udinese s’è dimostrata, ancora una volta, poca cosa.

Per la rete del 2-0 però abbiamo dovuto attendere il 74’, quando Florenzi ha prima scherzato Felipe e poi battuto Karnezis con un tocco elegante e preciso. Il gol di Bruno Fernandes (85’) è servito giusto per i tabellini, la sostanza infatti non cambia: la Roma ha vinto e puntellato il terzo posto, l’Udinese ha perso e si vede sempre più risucchiata nella lotta per non retrocedere (Pozzo si è preso una notte per decidere il destino di Colantuono, dovesse saltare la panchina andrà a uno tra Bertotto e Calori).

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