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Napoli e Inter hanno la grande occasione di allungare: Juve, Milan e Atalanta solo pareggi

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Torino-Juventus 1-1. Pareggio non doveva essere, ma pareggio è stato. Aggressività, contrasti duri e corsa per un’ora di gioco da parte di un Torino coraggioso ma come sempre spuntato; ritmo blando, poche idee e confuse invece per la Juventus nonostante l’invenzione di Yildiz che ha sbloccato il match già dopo otto minuti. Una situazione ideale sulla carta per i bianconeri che, invece, hanno finito con soffrire la pressione dei granata arretrando la propria posizione, portandosi il nemico in casa e alla fine capitolando in pieno recupero per un giocata del singolo, Vlasic, chirurgico e potente nel mancino dell’1-1.

Nella ripresa il Torino nel primo quarto d’ora ha provato ad approfittare dell’atteggiamento un po’ remissivo della Juve, rientrando in campo con la stessa decisione della seconda parte del primo tempo e impensierendo il reparto difensivo di Di Gregorio. Una girata di Maripan ha impegnato il portiere bianconero, poi però la formazione di Vanoli ha dovuto lasciare spazio ai propri limiti nella fase realizzativa; i numeri non mentono. Dopo un’azione contestata per un intervento di Savona da ultimo uomo su Karamoh (sulla palla ndr), la tensione è esplosa in panchina con i due tecnici che scontrandosi si sono visti espellere lasciando le rispettive guide ai vice. La benzina del Toro è finita dopo un’ora, ritrovando un po’ di sussulto solo nella confusione finale, ma fino al novantesimo ci ha pensato Milinkovic-Savic a parare il parabile negando la rete con posizione e riflessi prima a Koopmeiners, poi a Nico Gonzalez e a Cambiaso.

Thiago Motta: “Abbiamo creato molto, purtroppo raccolta

“Abbiamo fatto molto bene all’inizio e siamo andati in vantaggio – l’analisi di Thiago Motta -. Poi ci siamo abbassati e preso gol in una situazione in cui potevamo essere più aggressivi, una giocata del singolo. Nel secondo tempo siamo entrati bene in partita, giocando in avanti e avendo occasioni che non abbiamo capitalizzato. La mia espulsione? Un provvedimento che non meritavo. Ho parlato con l’arbitro anche a fine partita. Dopo il match con il Bologna ho detto che meritavo l’espulsione perché ho protestato. Rispetto la decisione arbitrale, ma per me oggi non è stata una espulsione meritata. Poi le cose che succedono in campo rimangono in campo, dal mio punto di vista meritavo di continuare a stare in campo”.

Milan – Cagliari 1-1

Dopo l’impresa in Supercoppa, il Milan si rituffa in campionato e pareggia contro il Cagliari: un 1-1 che frena ancora la sua corsa verso la Champions, gettando così al vento una ghiottissima occasione di avvicinare la zona Champions dopo i pareggi di Lazio, Juventus e Atalanta. il Milan prende subito in mano le redini del match e costringe il Cagliari sulla difensiva. Con il passare del tempo, il Diavolo si fa meno aggressivo e nel finale la squadra di Nicola si rende pericolosa: al 36′ è perfetta la chiusura di Calabria su Viola, mentre al 40′ Maignan con la mano di richiamo nega a Felici il primo gol in Serie A. La ripresa inizia nel segno di Pulisic: l’americano prima prende la parte alta della traversa con un destro in contro-balzo, poi colpisce un altro legno (con deviazione di Caprile), ma Morata anticipa Palomino e segna a porta vuota (51′). Sembra il gol che può mettere in discesa il match, ma non è così. Fofana perde un pallone velenoso a centrocampo e regala la ripartenza a Felici che serve Zortea, il cui diagonale è tutt’altro che irresistibile ma sorprende Maignan (55′). C’è tutto il tempo per trovare il gol vittoria, Conceiçao si gioca anche le carte Jimenez e Abraham ma Caprile si prende la scena con una serie di parate su Fofana, Pulisic, Theo (due volte, la seconda al 96′) e proprio sull’inglese che poteva calciare molto meglio in diagonale. Ai punti il Milan avrebbe meritato la vittoria, ma il Cagliari non ha rubato nulla torna in Sardegna con un punto preziosissimo nella corsa salvezza.

Conceiçao: “Il peggior primo tempo da quando alleno, sono arrabbiato”

“Mi aspettavo molto di più sotto tutti i punti di vista – ha sospirato Conceiçao -. Penso che sia stato il primo tempo più brutto che una mia squadra ha giocato da quando alleno. Meglio il secondo, però… Devo registrare parecchie cose e lavorare molto, anche nella testa: ho visto tante cose che non mi sono piaciute per niente, sono arrabbiato. Ci è mancata ampiezza, quando allargavamo il gioco sembravamo fermi: anche questo è uno dei problemi che dobbiamo risolvere. In attacco va bene essere altruisti, ma ci sono momenti in cui devi lasciare da parte il tocco di fino, il passaggio difficile: il calcio è semplice e bisogna fare cose semplici”

Venezia – Inter (ore 15, Dazn)

La domenica promette spettacolo, a cominciare dalla gara tra Venezia e Inter. Sulla carta si tratta di una sfida abbastanza scontata, ma quanto accaduto in Supercoppa ha acceso una spia sui nerazzurri, apparsi svagati e superficiali proprio come a inizio stagione. Logico dunque attendersi una reazione immediata, sia a livello di risultato (vincere è obbligatorio) che di atteggiamento, conditio sine qua non per puntare a ripetere la cavalcata di un anno fa. Inzaghi si augura di trarre qualcosa di positivo dalla sconfitta, se non altro dal punto di vista mentale, ma non si può certo dire che questo sia il momento migliore della sua gestione. Il tecnico, per la prima volta dopo tre anni e mezzo, si trova a dover gestire diversi infortuni in tutti i reparti, il che non gli consente la consueta turnazione di uomini, anche e soprattutto a partita in corso. Il calendario, per sua fortuna, gli pone di fronte ostacoli medio-bassi (dopo Venezia se la vedrà con Bologna, Empoli, Sparta Praga e Lecce), ma sarà comunque serrato e da non sottovalutare per nessun motivo. Il Venezia, inoltre, è lontano parente di quello incontrato il 3 novembre scorso, in un match peraltro molto più tignoso del previsto (finì 1-0 con gol annullato ai veneti in pieno recupero): nelle ultime cinque partite la squadra di Di Francesco ha raccolto una vittoria, tre pareggi (tra cui spicca il 2-2 contro la Juve) e una sola sconfitta, peraltro di misura, a Napoli. Un’Inter affamata e sul pezzo non avrebbe alcun problema a prendersi i 3 punti, una più molle e distratta invece sì: alle 15 ne sapremo di più…

Venezia – Inter, le probabili formazioni

Venezia (3-5-2): Stankovic; Altare, Idzes, Sverko; Zampano, Busio, Nicolussi Caviglia, Ellertsson, Carboni; Pohjanpalo, Oristanio

In panchina: Joronen, Grandi, Haps, Sagrado, Schingtienne, Candela, Condé, Bjarkason, Andersen, Doumbia, Gytkjaer, Yeboah, El Haddad

Allenatore: Di Francesco

Indisponibili: Svoboda, Duncan, Crnigoj

Squalificati: nessuno

Inter (3-5-2): Sommer; Darmian, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Asllani, Zielinski, Carlos Augusto; Taremi, Lautaro

In panchina: Martinez, Calligaris, Pavard, Palacios, Buchanan, Dimarco, Frattesi, Thuram, Arnautovic

Allenatore: Inzaghi

Indisponibili: Acerbi, Di Gennaro, Correa, Calhanoglu, Bisseck, Mkhitaryan

Squalificati: Nessuno

Napoli – Verona (ore 20:45, Dazn)

Massima attenzione anche sul Maradona, dove andrà in scena la sfida tra Napoli e Verona. In palio ci sono 3 punti pesantissimi per la classifica, ancor più dopo il pareggio dell’Atalanta, ma negli ultimi giorni si è parlato più del caso Kvaratskhelia che del resto. L’offerta del Psg è concreta, così come la voglia del georgiano di accettarla, inoltre non è un mistero che anche De Laurentiis, scottato dai precedenti rifiuti (su tutti Osimhen), sia entrato nell’ordine di dire sì. Antonio Conte, come vedremo tra poco, ha avallato la cessione, consapevole di non potersi opporre alla volontà del ragazzo, tanto più se da Parigi dovessero arrivare 80 milioni. Quei soldi, anzi, verrebbero utilizzati per rinforzare la rosa, con i profili di Zhegrova (Lilla) e Chiesa (Liverpool) in cima alla lista, senza dimenticare Skriniar (Psg), Danilo (Juve) e, chissà, qualche nome a sorpresa. In tutto questo c’è una partita da giocare e il Napoli, pur partendo nettamente favorito, dovrà affrontarla con grande attenzione. Il precedente di due settimane fa col Venezia, del resto, conferma come non esistano gare facili, perché se è vero che gli azzurri riuscirono comunque a conquistare i 3 punti, lo è anche che il gol di Raspadori arrivò solo nel finale, al termine di una sfida di grande sofferenza. Vincere è pressoché obbligatorio, anche perché poi il calendario metterà di fronte Atalanta, Juventus e Roma: un vero e proprio ciclo di ferro, ragion per cui un passo falso contro il Verona rischierebbe di rivelarsi davvero dannoso.

Conte: “Kvara ha chiesto la cessione, sono deluso ma non posso incatenarlo”

“Kvaratskhelia ha chiesto di essere ceduto, ho parlato con lui e me lo ha confermato – ha ammesso Conte -. Provo una grande delusione dopo aver speso sei mesi a cercare di farlo sentire al centro del progetto, invece siamo al punto di partenza. Sono deluso, non sono stato così incisivo nel convincere le parti ad andare avanti insieme e ora devo fare un passo indietro, non posso tenere con le catene chi non vuole rimanere, l’ho già fatto quest’estate. La situazione la risolvano il club, il giocatore e il suo entourage, io non pongo alcun veto alla sua cessione ora, l’ho fatto a luglio perché pensavo di convincere il ragazzo del progetto, ma non ci sono riuscito. Se ho pensato al sostituto? No, sinceramente è una cosa troppo fresca ed è un fulmine a ciel sereno. Io sono concentrato solo sul Verona e voglio trasferirlo anche ai ragazzi, la cosa più importante sono i tre punti. Mi aspetto una partita tosta, all’andata ci ha fatto tre gol e dovremo essere concentrati. Mi auguro che i tifosi ci diano una grossa mano come sempre, dobbiamo iniziare il girone di ritorno al meglio”.

Napoli – Verona, le probabili formazioni

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Spinazzola; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Neres

In panchina: Scuffet, Contini, Marin, Zerbin, Mazzocchi, Gilmour, Simeone, Olivera, Ngonge, Raspadori, Gioielli, Hasa

Allenatore: Conte

Indisponibili: Kvaratskhelia, Buongiorno

Squalificati: Nessuno

Verona (3-4-2-1): Montipò; Dawidowicz, Coppola, Ghilardi; Lazovic, Belahyane, Duda, Bradaric; Suslov, Tengstedt; Sarr

In panchina: Perilli, Berardi, Daniliuc, Magnani, Okou, Faraoni, Dani Silva, Cisse, Kastanos, Lambourde, Livramento, Alidou, Mosquera

Allenatore: Zanetti

Indisponibili: Frese, Harroui

Squalificati: Tchatchoua, Serdar

Bologna – Roma (ore 18, Dazn e Sky)

A completare il quadro della domenica, oltre a Genoa-Parma (ore 12:30), saranno Bologna e Roma, impegnate in un match affascinante e delicato. Un anno fa si trattava di un vero e proprio scontro diretto per la Champions, ora invece no e la colpa è tutta dei giallorossi, decisamente attardati in classifica dopo il pessimo inizio di campionato. La vittoria nel derby ha però riacceso l’entusiasmo e la Roma, magari con l’aiuto del mercato, potrebbe rivelarsi la scheggia impazzita del girone di ritorno. È questa la missione di Claudio Ranieri, faro di una piazza tornata a tifare con unità e compattezza, proprio come con Mourinho e De Rossi. La sua cura, del resto, sta funzionando piuttosto bene, sia a livello di risultati (i giallorossi hanno raccolto tre vittorie e un pareggio nelle ultime quattro partite) che di gestione: il recupero di capitan Pellegrini non è che l’ultimo esempio, per un tecnico che ha già recuperato Dybala, Hummels e Paredes. Di fronte ci sarà però un avversario ostico come il Bologna di Italiano, ridimensionato solo parzialmente dalla sconfitta col Verona del 30 dicembre. I rossoblu hanno 28 punti e una gara da recuperare (contro il Milan), ragion per cui nutrono ambizioni europee più che giustificate. La gara odierna, insomma, è importantissima per entrambe, visto che una vittoria cambierebbe prospettive e obiettivi. Italiano e Ranieri, poi, non potrebbero essere più diversi: giovane e “giochista” il primo, decisamente più esperto e “risultatista” il secondo. Al Dall’Ara si affronteranno due scuole di pensiero opposte, con la vittoria come unico (e imprescindibile) grande obiettivo in comune.

Ranieri: “Siamo vicini alla vittoria in trasferta. Frattesi? Non vi dico nulla…”

“Come allenatore devo mettere in guardia la squadra, sono convinto che faremo una buonissima partita, gli episodi ci esalteranno o ci condanneranno – il pensiero di Ranieri -. Siamo consapevoli che il Bologna ci salterà alla gola, non ci farà respirare: sappiamo mille cose, ora dobbiamo metterle in pratica. Una mentalità da trasferta e una da casa? Non credo, manca quell’aspetto mentale che ti fa dare quel di più, ma ci siamo vicini. Avete visto che le nostre partite sono state gagliarde, potevamo perdere, con il Milan forse vincere. Ci stiamo creando opportunità, mancano pochi giorni alla vittoria fuori casa: io sono per i grandi numeri, prima o poi deve arrivare. Frattesi? Se ne ho parlato non ve lo dico… Abbiamo ampia visione su tutto, ma dobbiamo cercare di trovare giocatori per la Roma”.

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Bologna – Roma, le probabili formazioni

Bologna (4-2-3-1): Skorupski; Holm, Beukema, Lucumì, Lykogiannis; Freuler, Ferguson; Ndoye, Fabbian, Dominguez; Dallinga

In panchina: Bagnolini, Ravaglia, Erlic, De Silvestri, Posch, Casale, Corazza, Miranda, Moro, Iling Jr, Urbanski, Castro, Orsolini, Odgaard

Allenatore: Italiano

Indisponibili: El Azzouzi, Cambiaghi, Aebischer

Squalificati: Pobega

Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Hummels, Ndicka; Saelemaekers, Koné, Paredes, Angelino; Dybala, Pellegrini; Dovbyk

In panchina: Ryan, Marin, Sangaré, Hermoso, Dahl, Abdulhamid, Celik, Soulé, Zalewski, Baldanzi, Shomurodov, El Shaarawy, Pisilli

Allenatore: Ranieri

Indisponibili: Cristante

Squalificati: Nessuno

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