Un Napoli devastante. Gli uomini di Spalletti non si sono limitati a battere la Juventus, ma l’hanno addirittura umiliata, rifilandole una “manita” che vale ben più dei 3 punti. Il 5-1 di ieri, infatti, è un messaggio fortissimo a tutto il campionato, a ribadire, se ancora ce ne fosse bisogno, che questo Scudetto si sta inesorabilmente colorando di azzurro. I bianconeri invece tornano a casa con le ossa rotte e il mal di testa tipico di chi ha preso una sbornia troppo forte, peraltro senza nemmeno divertirsi: la miglior difesa del campionato, reduce da otto clean sheet consecutivi, è stata letteralmente devastata dalla manovra azzurra, così come la logica del corto-muso, annichilita senza se e senza ma dal calcio totale del Napoli. Lo schiaffo comunque, seppur indirettamente, lo hanno preso anche Milan e Inter, che se da un lato possono essere contente per la frenata di Allegri, dall’altra devono rimandare qualsiasi proposito di rimonta sugli azzurri: battere Lecce e Verona, infatti, servirà soprattutto per restare aggrappati al treno, anche se solo nella carrozza più lontana.
Napoli – Juventus 5-1, Spalletti dà una lezione ad Allegri e vola a +10
Il successo è anzitutto di Luciano Spalletti, protagonista alla vigilia di alcune schermaglie dialettiche con Allegri che, alla luce del risultato finale, lo portano letteralmente in trionfo. Il tecnico di Certaldo, definito “buffo” dal collega bianconero, aveva dichiarato apertamente di volersela giocare all’attacco, nel tentativo di vincere e regalare al Maradona (e a Maradona) una notte bella e vincente. Proposito tradotto alla perfezione dai suoi, che dopo aver chiuso il primo tempo “solo” sul 2-1 (gol di Osimhen e Kvaratskhelia, Di Maria per la Juve), hanno dilagato in una ripresa totalmente di stampo azzurro. La rete di Rrahmani ha segnato il punto di non ritorno, perché da lì la Signora è sparita del campo, a fronte di un Napoli devastante sia sotto il profilo tecnico che atletico. E così, dopo i gol di Osimhen ed Elmas, ad Allegri non è restato altro che sostituire Di Maria, Rabiot e Danilo, quantomeno per evitare pure la beffa di avere qualche infortunato. Certo, sul risultato finale ha inciso anche la prestazione imbarazzante di Bremer (senza dubbio il peggiore in campo), ma a conti fatti il piano tattico di Allegri si è dimostrato troppo povero per resistere a cotanto potere.
Napoli-Juventus: Spalletti. “Grande vittoria! Scudetto? Più che altro abbiamo mandato un messaggio a noi stessi”
“La squadra ha giocato una grande partita, ha tenuto ritmi altissimi – le parole di un raggiante Spalletti -. È statauna bella serata, soprattutto perché c’era una cornice di pubblico importantissima. I ragazzi hanno saputo ricreare l’amore verso questa maglia e verso questi colori, se fanno quello che sta nelle loro qualità e caratteristiche possono venire fuori vittorie del genere. Un messaggio alle altre per lo scudetto? Abbiamo mandato un messaggio più che altro a noi stessi. Abbiamo sempre il dubbio di non essere a questi livelli e invece abbiamo giocato a viso aperto e meritato la vittoria”.
Napoli-Juventus: Allegri. “Noi completamente scarichi, sconfitta meritata. Ma il campionato è lungo…”
“Loro hanno fatto una bella partita, noi eravamo un po’ scarichi di energie – l’analisi sconsolata di Allegri -. Abbiamo preso il 2-0 nel nostro miglior momento, il calcio è anche questo, spesso c’è almeno una partita all’anno così. Ora dobbiamo rimetterci in piedi e recuperare, perché il campionato è ancora lungo. Non dobbiamo buttarci giù, perché venivamo da 8 vittorie consecutive e dobbiamo riprendere quel cammino. Sono serate che capitano, è capitata contro la prima della classe, che merita la classifica che ha. Come in tutte le situazioni negative bisogna cercare di trovare gli aspetti positivi, è una sconfitta che va presa e messa lì”.
Lecce – Milan (ore 18, Dazn)
Partita da vincere a tutti i costi per il Milan e non solo per il risultato di Napoli. I rossoneri infatti, a prescindere dal discorso Scudetto, devono riscattare la figuraccia di mercoledì contro il Torino, ma anche il deludente pareggio con la Roma. Insomma, per la prima volta dopo tanto tempo Pioli è alle prese con un momento negativo, tanto più che il match del Via del Mare non conta solo per la classifica: alle porte, infatti, c’è la finale di Supercoppa contro l’Inter e arrivarci in piena depressione non farebbe certo bene all’ambiente. A complicare ulteriormente la situazione c’è il Lecce di Baroni, avversario tutt’altro che morbido come dimostrano i cinque risultati utili raccolti (tre vittorie e due pareggi), peraltro battendo squadre di rango come Lazio e Atalanta. Non ci saranno tappeti rossi ad attendere il Diavolo, ma 30 mila tifosi giallorossi che sognano l’impresa: a Pioli il compito di superare l’ostacolo e tornare a correre.
Pioli: “Non siamo sazi, ma dobbiamo alzare il livello”
“Nelle ultime due prestazioni non siamo riusciti a raggiungere dei risultati positivi – ha confermato il tecnico rossonero -. Dobbiamo fare di più, però ho visto la voglia di migliorare. Con la Roma era tutto sotto controllo, contro il Torino abbiamo fatto una partita giusta finì all’espulsione. Non è questione di seconde linee o altro, dobbiamo avere più attenzione, qualità e determinazione. Credo sia normale che ci sia un occhio più critico nei nostri confronti perché abbiamo vinto lo scudetto giocando un bel calcio, siamo i primi a voler fare sempre meglio. Non ho visto nessuno sazio, dobbiamo alzare il nostro livello delle prestazioni per vincere ancora un trofeo”.
Lecce – Milan, le formazioni: Pioli ritrova Origi e Kjaer, Vranckx al posto dello squalificato Tonali
Pioli avrebbe voluto fare un po’ di turnover in vista della Supercoppa, ma gli ultimi risultati e, soprattutto, le prestazioni delle cosiddette “seconde linee” non lo rendono possibile. Il risultato è che a Lecce giocherà il Milan titolare, al netto delle solite assenze (ma rientrano Origi e Kjaer, quantomeno per la panchina) e della squalifica di Tonali. Il 4-2-3-1 rossonero vedrà così Tatarusanu in porta, Calabria, Kalulu, Tomori e Hernandez in difesa, Bennacer e Vranckx a centrocampo, Saelemaekers, Diaz e Leao alle spalle dell’unica punta Giroud. Baroni risponderà con il consueto 4-3-3 con Falcone tra i pali, Gendrey, Baschirotto, Umtiti e Gallo nel reparto arretrato, Blin, Hjulmand e Gonzalez in mediana, Strefezza, Colombo (di proprietà proprio del Milan) e Di Francesco in attacco.
Inter – Verona (ore 20.45, Dazn e Sky Sport)
Anche per l’Inter arriva una gara da vincere per forza, per quanto la Coppa Italia, seppur con grande fatica, sia stata sfangata positivamente. I nerazzurri però non possono rallentare ancora dopo Monza, non ora che la vetta della classifica si è allontanata addirittura di 13 punti, inoltre il Verona terzultimo (ma reduce dalla fondamentale vittoria sulla Cremonese) non può e non deve fare paura. I nerazzurri poi hanno un rendimento molto importante a San Siro, dove hanno raccolto ben 21 punti su 24: si giocasse sempre in casa, insomma, il cammino sarebbe decisamente migliore. Anche qui, come detto in precedenza per il Milan, vale il discorso della Supercoppa, trofeo a cui Inzaghi tiene moltissimo (ne ha già vinte tre da allenatore e due da giocatore) e che potrebbe togliere qualche energia mentale: pericolo da scongiurare a tutti i costi, altrimenti il Verona, affamato di punti salvezza, potrebbe approfittarne.
Inzaghi: “Testa al Verona, non pensiamo alla Supercoppa”
“Arriviamo a questa sfida dopo un match dispendioso come quello contro il Parma e troviamo un Verona che, dopo la sosta, si è presentato in ottime condizioni, giocando due partite importanti. Hanno già dimostrato di essere in salute anche contro Juventus e Milan, ma l’Inter sarà concentrata e motivata, dobbiamo sempre provare a fare meglio perché le difficoltà ci saranno sempre. Bisogna guardare al nostro percorso, abbiamo vinto 7 delle ultime 9 partite di campionato e negli ultimi mesi abbiamo avuto un rendimento costante, anche se dobbiamo eliminare alcuni errori che ci condizionano. Sappiamo cosa ci aspetterà in Supercoppa contro il Milan e quanto sia importante quel match, ma prima c’è il Verona e andrà in campo la migliore formazione possibile, anche considerando gli acciaccati”.
Inter – Verona, le formazioni: rientra Calhanoglu, Lukaku e Brozovic ancora fuori
Rispetto a martedì ci sarà una vera e propria rivoluzione, anche perché l’Inter B schierata contro il Parma non ha dato risposte positive, indipendentemente dal risultato finale. Inzaghi ritrova Calhanoglu e Barella (quest’ultimo solo per la panchina), mentre Lukaku e Brozovic restano ai box: la missione è quella di recuperarli per la Supercoppa, quantomeno per uno spezzone di gara. Il 3-5-2 odierno sarà composto da Onana in porta, Skriniar, Acerbi e Bastoni in difesa, Darmian, Gagliardini, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Lautaro e Dzeko in attacco. Zaffaroni, reduce da quattro punti nelle ultime due partite, tenterà l’impresa affidandosi a un 3-4-2-1 con Montipò tra i pali, Dawidowicz, Hien e Ceccherini nel reparto arretrato, Depaoli, Tameze, Ilic e Doig in mediana, Kallon e Lazovic alle spalle dell’unica punta Djuric.