The Yellow submarine. Il titolo di una canzone dei Beatles che ha fatto la storia della musica. Lo stesso sottomarino giallo, stavolta però da affondare, può scrivere stasera una pagina di storia del calcio. Per la precisione della storia del Napoli, la gloriosa società passata in 20 anni dagli scudetti di Maradona all’onta della serie C.
Ma quella C adesso è l’iniziale di Champions League, Europa che conta, e stasera in Spagna il Napoli se la vedrà con il Villarreal (il cui simbolo è, appunto, un sottomarino giallo) per giocarsi una storica qualificazione agli ottavi di finale della competizione più prestigiosa per una squadra europea.
Gli uomini di Mazzarri occupano il secondo posto nel girone, dietro al Bayern Monaco già qualificato e al minaccioso Manchester City di Mancini. Il sottomarino sembrerebbe già affondato: è ultimo e ha totalizzato 0 punti. Ha sempre perso. Ma nel calcio esiste anche l’orgoglio, e i premi Uefa prevedono soldi anche per un solo punto realizzato. Due piccioni con una fava: salvare l’onore davanti al pubblico di casa e portarsi a casa qualche quattrino che non guasta mai.
Ma resta il fatto che il Villarreal è fuori dai giochi, e il Napoli ha tutto da perdere, però anche l’obbligo di vincere per non dipendere dal risultato dell’altra partita. Non è mai facile, quando hai un solo risultato a disposizione e giochi fuori casa, centrarlo, soprattutto se è un traguardo da far tremare le gambe a Cavani e compagni.
Il Napoli non è infatti arrivato così lontano in quella che allora era la Coppa dei Campioni neanche con Maradona: in due partecipazioni un’eliminazione al primo turno (dal Real Madrid), e una al secondo (dai russi dello Spartak Mosca), e solo due partite vinte in tutto, entrambe contro i modesti ungheresti dell’Ujpest nel primo turno 90-91. In questo girone, che al momento del sorteggio fu considerato il più difficile e quasi inaccessibile per gli azzurri, il club di De Laurentiis in confronto ha già fatto meglio: già 2 partite vinte contro fior di avversari e Cavani miglior cannoniere europeo della storia partenopea. In due sole stagioni ha già fatto 11 gol, meglio di Careca.
Insomma, un bel pezzo di storia è già stata scritta. Resta solo che gli oltre 5mila napoletani, giunti in Spagna in tutti i modi (aereo, macchina, nave) spingano i loro 11 beniamini e che questo sottomarino, con buona pace dei Beatles, si dipinga d’azzurro.