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Napoli beffa la Juve ed è ormai a un passo dallo scudetto: già domenica prossima il tricolore può essere suo

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A un passo dallo Scudetto. La vittoria del Napoli sulla Juventus mette l’ennesima pietra sul campionato, prossimo ormai alla matematica assegnazione: se nel prossimo turno, infatti, gli azzurri batteranno la Salernitana (sabato alle 15) e la Lazio non riuscirà a fare lo stesso con l’Inter (domenica alle 12.30), ecco che il tricolore diventerà ufficialmente di Spalletti, e pazienza se le due gare in questione si giocheranno in differita di 24 ore. Se non sarà settimana prossima, comunque, avverrà molto presto, perché nessuno riesce a tenere il ritmo di questo Napoli.

Molto diversa la situazione in zona Champions, dove bisogna registrare l’ennesima frenata della Juventus, alla terza sconfitta consecutiva in campionato, ma anche le vittorie di Milan e Inter, che mettono ulteriore pressione sul Monday Night tra Atalanta e Roma (ore 20.45, DAZN e Sky).

Juventus – Napoli 0-1: il Var annulla un gol a Di Maria, poi Raspadori beffa la Signora in pieno recupero

Partita equilibratissima allo Stadium, ma non per questo priva di divertimento e colpi di scena. Al tatticismo, a tratti esasperato, del primo tempo, infatti, s’è contrapposta una ripresa decisamente più brillante, con due squadre più lunghe a caccia del gol vittoria. S’era capito subito che chi avrebbe segnato per primo, a meno di clamorosi sconvolgimenti, avrebbe poi vinto la gara, ma a un certo punto il risultato più probabile (e forse più giusto) sembrava essere il pareggio, in fondo gradito a entrambe. Allegri, del resto, aveva fatto scelte mirate alla semifinale di Coppa Italia di mercoledì con l’Inter, schierando una Juventus inedita con Rugani (e non Bonucci) al posto dell’acciaccato Bremer e, soprattutto, il giovane Soulé alle spalle di Milik, lasciando così a riposo Vlahovic, Di Maria e Chiesa. Spalletti invece non aveva gare infrasettimanali da proteggere, dunque ha schierato grossomodo il Napoli titolare, a eccezione dì Zielinski e Rrahmani, mandati in panchina in virtù di Ndombelé e Juan Jesus.

La svolta della gara è arrivata nel secondo tempo proprio con l’ingresso in campo delle prime scelte: Chiesa, Di Maria e Fagioli per la Juve (più Vlahovic nel finale), Zielinski, Elmas e Raspadori per il Napoli. Osimhen aveva sfiorato il gol in un paio di occasioni (palo esterno e colpo di testa parato da Szczesny), Milik era arrivato a insidiare Meret dopo un’ingenuità della difesa azzurra, ma per gli episodi clou abbiamo dovuto attendere l’83’, quando Di Maria ha portato in vantaggio la Juventus dopo un contropiede fulminante, viziato però da un contatto sospetto tra Milik e Lobotka a inizio azione: il Var, capitanato da Aureliano, ha indotto Fabbri ad andare al monitor e lui, dopo aver rivisto i replay, ha annullato il gol. Una decina di minuti dopo, in pieno recupero, Elmas ha pescato in area Raspadori e l’ex Sassuolo, si qui poco più che un comprimario, ha esploso il sinistro volante che ha battuto Szczesny, per lo 0-1 azzurro che vale tre quarti di Scudetto.

Spalletti parla già da campione: “Lo Scudetto ci ripaga dei tanti sacrifici fatti”

“Quando vinci queste partite, contro un avversario di questo livello e hai questa classifica metti dei mattoni pesanti – ha esultato Spalletti -. I calciatori hanno giustamente fatto un po’ di festa, a maggior ragione per il fatto che il gol è arrivato nei minuti di recupero, comunque aspettiamo a stappare bottiglie e cuori, ci vuole ancora un po’ di tempo. Io ai ragazzi ho solo fatto i complimenti, abbiamo giocato una buona partita a parte qualche leggerezza. Non era facile dopo l’eliminazione dalla Champions, fare più di questo sarebbe stato difficile. Lo Scudetto? Ti ripaga dei sacrifici fatti, ogni tanto mi prendevano in giro perché avevo le scarpe da gioco in panchina, ma io ricordo quando da bambino non potevo permettermele. Ho fatto una strada un po’ più difficile di altri che partono da livelli differenti…”.

Allegri: “Abbiamo preso un gol da polli! Fabbri? Ha arbitrato molto bene”

“Il Napoli è forte e ha meritato lo scudetto, dispiace aver perso contro una squadra forte – il commento di Allegri -. Abbiamo un vantaggio sulle inseguitrici, ma anche perso quattro delle ultime cinque partite, ora pensiamo alla Coppa Italia accettando le decisioni arbitrali e restando sereni, tanto il risultato non si può cambiare. Fabbri? È stato molto bravo, non ho niente da dire. Sul gol preso potevamo fare meglio, si tratta di un errore da polli: al 93’ bisogna difendere in area, non fermarsi a guardare. A ogni modo ragazzi hanno fatto una stagione importante fino a questo momento, anche perché abbiamo attraversato una situazione surreale e un’annata che ci farà crescere molto, l’anno prossimo lotteremo per lo scudetto”.

Milan – Lecce 2-0, ora Pioli può pensare alla Roma: “Sarà una partita fondamentale”

Dei passi falsi di Juve e Lazio ha approfittato il Milan, che grazie al successo sul Lecce recupera tre punti importanti sulle due concorrenti. La cosa più importante però, alla luce di quanto fatto dall’Inter (ne parliamo tra poco), è aver mantenuto il quinto posto e agganciato la Roma, seppur in attesa della partita di questa sera con l’Atalanta. Pioli sapeva che questa poteva essere una vera e propria trappola, a maggior ragione dopo la vittoria del Verona e il pareggio dello Spezia, che costringevano i giallorossi a una partita gagliarda, pena tornare in Salento a mani vuote e con un enorme carico di pressione in vista dei prossimi impegni. La squadra lo ha seguito, comprendendo l’importanza di questi tre punti in chiave Champions, tanto più con lo scontro diretto di Roma alle porte, anche se è giusto sottolineare come la vittoria abbia un solo vero grande protagonista, ovvero Leao. Il portoghese, già decisivo a Napoli con la splendida azione che ha portato al gol Giroud, s’è ripetuto anche ieri, questa volta indossando i panni del protagonista assoluto, prima con il colpi di testa che ha sbloccato la sfida (40’), poi con la grande azione personale del definitivo 2-0. “Era molto importante vincere, così come sarà fondamentale la prossima gara in casa della Roma – ha confermato Pioli -. Il successo dell’Inter a Empoli non ci ha dato stimoli in più, non c’era bisogno. Questa partita e la prossima di Roma saranno fondamentali per il nostro obiettivo e la squadra lo sa, abbiamo superato momenti difficili e ora stiamo bene. I derby di Champions saranno due grandi partite da vivere al massimo, ma ora pensiamo al campionato e alla Roma che è forte e allenata da un grande tecnico, in questo momento ci è davanti e sarà uno scontro diretto che vale doppio”.

Empoli – Inter 0-3, Inzaghi: “Felice per Lukaku, ma ho ricevuto segnali importanti da tutti”

Bella vittoria anche per l’Inter, che ritrova i 3 punti dopo un mese e mezzo d’astinenza. Non può essere un caso che il successo coincida con il ritorno al gol della Lu-La, vale a dire della premiata ditta Lukaku Lautaro. Il belga è stato il vero protagonista del pomeriggio nerazzurro con una doppietta che ha ricordato i tempi passati: potenza e precisione proprio come nell’anno dello Scudetto, oltre che un bell’assist al collega argentino, entrato poco prima al posto di Correa, per la fine di un digiuno che durava da troppe settimane.

La vittoria, alla luce delle sconfitte di Lazio e Juventus, vale tanto, ma per Inzaghi ciò che più conta è aver ritrovato i suoi bomber, proprio nel momento più caldo della stagione. “Partita importante, interpretata bene, nel primo tempo abbiamo avuto il predominio, ma siamo stati lenti nella circolazione di palla, poi nella ripresa il gol ci ha sbloccati e abbiamo vinto una gara importante – le parole di Inzaghi -. Ho fatto respirare calciatori che avevano giocato tantissimo, tra 72 ore saremo in campo e questa era l’unica settimana in cui potevamo tirare un po’ il fiato, ma siamo contentissimi di giocarci una semifinale di Coppa Italia nel nostro stadio. Sono felice per Lukaku, ma tutti quelli che finora avevano giocato meno sono stati strepitosi, è importante poter scegliere, cosa che fino alla sosta non ho potuto fare. Adesso ho la fortuna di avere 4 attaccanti in buone condizioni e per un allenatore il problema è quando non ce li hai…”.

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