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Nagel (Mediobanca) boccia ancora l’Ops di Mps: “Non è positiva per noi, né per i nostri azionisti”

Imagoeconomica

Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, ha espresso con grande chiarezza la posizione della sua banca riguardo all’Ops lanciata da Mps: “L’offerta pubblica di scambio lanciata da Monte dei Paschi non è positiva per noi, né per i nostri azionisti”.

Nel suo intervento alla European Financials Conference di Morgan Stanley, Nagel ha spiegato perché la sua banca vede con preoccupazione l’operazione. “Siamo arrivati alla conclusione che è probabile che l’operazione porti a importanti dissinergie, concentrate nel private e nell’investment banking, dove si materializzeranno ostacoli sul fronte dei ricavi”, ha aggiunto. Queste dissinergie, ha spiegato, sarebbero “abbastanza alte da non poter essere compensate dal taglio dei costi“. Un dato che fa sorgere più di qualche dubbio sulla convenienza economica per Piazzetta Cuccia, soprattutto considerando che le sinergie di costo previste da Mps sono “raggiungibili per meno di un terzo”.

Diluzione dell’utile per azione e del dividendo: “Operazione dannosa per Mps”

Un altro aspetto che preoccupa Nagel riguarda la diluizione dell’utile per azione (Eps) e del dividendo per azione (Dps) di Mps, conseguente all’Ops: “Pensiamo che questa operazione sia in grado di generare una diluizione a doppia cifra in termini di Eps (Earnings per Share, cioè l’utile per azione) e di Dps (rapporto tra gli utili distribuiti e il numero di azioni) di Montepaschi e quindi si tratta di un’operazione non positiva né per noi né per gli azionisti di Mps”, ha dichiarato l’ad di Mediobanca. Un altro campanello d’allarme per Nagel, che considera l’operazione come una minaccia per la stabilità economica e finanziaria di entrambe le banche.

Nagel rassicura: “Decisioni basate sulla convenienza economica”

Sul lato politico, Nagel ha messo in chiaro che le decisioni degli azionisti di Mediobanca non seguiranno la corrente politica, ma saranno dettate da considerazioni economiche. “La maggioranza del nostro capitale è in mano a investitori istituzionali e a qualche investitore privato che prenderanno le loro decisioni in base alla convenienza, non in base alla politica”, ha spiegato, aggiungendo che per gli investitori il “fattore chiave” sarà “scegliere in quale azione investire, quali rischi prendere”.

Nagel: “I clienti sono contenti di continuare a lavorare con noi”

Ma non è tutto: Nagel ha anche parlato dei feedback ricevuti dagli stakeholder di Mediobanca, sottolineando la solidità della banca: “La reazione è stata che i clienti e i banker sono contenti di continuare a lavorare con noi se rimaniamo concentrati su quello che facciamo, sul nostro modello”. Inoltre, ha aggiunto: “La risposta è stata molto buona nel confermare quello che stiamo facendo e mostrando che anche in momenti difficili possiamo continuare a raggiungere o superare gli obiettivi”. Mediobanca, quindi, è “impegnata a mostrare a noi e ai clienti che continuiamo a fare meglio delle previsioni e a rimanere fedeli alla nostra traiettoria”.

Il consolidamento bancario in Italia: opportunità e rischi secondo Nagel

Nagel ha poi spostato l’attenzione sul tema del consolidamento bancario, un argomento caldo in Italia. “In Italia, di base, il consolidamento bancario ha senso, anche per consentire alle banche di investire di più in digitale e cyber”, ha affermato, aggiungendo che questo processo è particolarmente utile per le banche commerciali. Tuttavia, ha messo in guardia sui rischi legati al consolidamento nel settore bancario di investimento, dove è necessario maggiore attenzione. “Per le banche di investimento bisogna avere più attenzione e considerare i rischi di creare fratture”, ha detto. Per il ceo di Piazzetta Cuccia, quindi, mentre il consolidamento interno è una necessità, occorre fare molta attenzione quando si supera il confine dei singoli gruppi bancari.

Nonostante queste considerazioni, Nagel non ha chiuso la porta a un futuro consolidamento più ampio, sottolineando che Mediobanca ha ancora bisogno di “consolidamento interno e poi anche di operazioni che superino le frontiere”, un chiaro segnale che la banca è pronta ad affrontare operazioni di M&A mirate alla crescita e alla diversificazione, pur mantenendo un approccio cauto e strategico.

Nagel: Mediobanca pronta a sfruttare la quota in Generali per M&A strategici

Infine, Nagel ha tracciato la visione futura di Mediobanca, spiegando che la banca è pronta a sfruttare l’eccesso di capitale e la quota in Generali per intraprendere operazioni di M&A. “Vogliamo concentrarci su opportunità che possano aggiungere valore, piuttosto che subire l’influenza di operazioni che non si allineano ai nostri obiettivi strategici”, ha concluso il ceo.

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Categories: Finanza e Mercati