Giovedì 27 marzo 2025, un violento terremoto di magnitudo 7,7 ha devastato il Sud-Est Asiatico, con epicentro a pochi chilometri da Mandalay, nel Myanmar centrale, un Paese che fino a poco tempo fa era noto come Birmania. Il terremoto, seguito da un’altra forte scossa di magnitudo 6,4, ha provocato gravi danni e una tragedia umanitaria, con numerose vittime e dispersi sia in Myanmar che in Thailandia. Le scosse sono state avvertite anche in altre nazioni vicine, tra cui la Cina, nella regione dello Yunnan, e il Vietnam. Già alle prese con un anno di devastante guerra civile, le autorità del Myanmar hanno dichiarato lo stato di emergenza in sei regioni e richiesto urgentemente aiuti internazionali.
Terremoto in Myanmar: danni e vittime
Il terremoto ha colpito principalmente la parte centrale del Myanmar, con epicentro a soli 10 chilometri di profondità. Mandalay, la seconda città più grande del Paese, ha subito danni gravi, tra cui il crollo del famoso Mandalay Palace e la distruzione del vecchio ponte nella regione di Sagaing, mentre il nuovo è rimasto intatto. La capitale Naypyidaw, già al centro delle tensioni politiche, è stata dichiarata “zona ad alta intensità di vittime”, con ospedali sopraffatti da numerosi feriti.
Le scosse hanno danneggiato anche infrastrutture vitali, come il ponte Dotehtawadi sulla Yangon-Mandalay Expressway, e parte della principale arteria stradale che collega Yangon e Mandalay. La chiusura dell’aeroporto di Yangon, la principale porta d’ingresso del Paese, ha complicato ulteriormente la situazione, con i passeggeri che hanno cercato rifugio correndo verso le piste. Alcuni edifici religiosi, tra cui una moschea a Taungnoo nella regione di Bago, sono crollati, con almeno sei vittime confermate (cinque bambini e un novizio). Secondo l’Us Geological Survey, “è probabile che si verifichino numerose vittime e danni ingenti, con un disastro di proporzioni vaste”. L’agenzia ha anche affermato che “è probabile che si verifichino migliaia di decessi”.
Terremoto in Thailandia: crolla un grattacielo a Bangkok
Anche la Thailandia ha subìto i colpi del terremoto. A Bangkok, nonostante si trovi a circa mille chilometri dall’epicentro del sisma, un grattacielo in costruzione è crollato, intrappolando almeno 43 operai sotto le macerie. Il bilancio attuale è di 2 morti e 7 feriti, ma si teme che il numero delle vittime possa aumentare. La violenza del terremoto ha fatto oscillare visibilmente i grattacieli, con piscine sui tetti che sono straripate per le strade sottostanti. La Borsa della Thailandia a Bangkok ha sospeso le contrattazioni per la sessione pomeridiana.
Anche l’aeroporto di Bangkok ha subito disagi, con le autorità che hanno messo in atto misure di sicurezza per proteggere i viaggiatori, mentre il vice primo ministro thailandese Anutin Charnvirakul ha smentito le voci di stampa che davano per confermata una dichiarazione di stato di emergenza nella capitale. Tuttavia, il governatore di Bangkok ha confermato che diversi grattacieli sono stati danneggiati e la città è stata messa in allerta.