I tassi fissi per i mutui tornano in pole position riscoprendosi più appetibili di sempre. Nel corso degli ultimi mesi i tassi per i muti sono scesi drasticamente: attualmente il tasso fisso si attesta al 2,20% mentre il tasso variabile all’1,19%. Il punto in più, però, mette al riparo da possibili cattive sorprese; per questo i clienti sembrano preferirlo.
Questi dati spiegano il boom di richieste di mutui a tasso fisso rispetto al tasso variabile. Il tasso fisso, nei primi otto mesi del 2015, rappresenta il 72,3% delle scelte complessiva per l’attivazione di un mutuo. Il tasso variabile, invece, si ferma al 24,9% del totale, in forte caso rispetto alla fine del 2014.
Nella prima parte del 2015 i mutui con tasso fisso hanno rappresentato oltre i tre quarti del totale. Roberto Anedda, direttore marketing del portale mutuionline.it spiega che “una discesa così decisa dei fissi ha portato all’aumento di richiesta non solo di nuove erogazioni ma anche di surroghe perché l’operazione ora è interessante anche per chi ha in corso un mutuo indicizzato. A fronte di un lieve incremento del costo ci si mette in sicurezza per il futuro. Le banche oggi possono permettersi tassi così bassi per il costo minimo della raccolta e spingono sul fisso perché chi lo sottoscrive ai livelli attuali ben difficilmente avrà convenienza a surrogare in futuro”.