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Mutui subprime, gli Usa fanno causa per frode a Bank of America

Dall’altra parte dell’oceano si torna a parlare di subprime. Il dipartimento di Giustizia degli Usa e la Sec (la Consob americana) hanno avviato ufficialmente un’azione legale per frode contro Bank of America, accusandola di avere ingannato gli investitori nel 2008. 

L’istituto non avrebbe rivelato i rischi connessi alla vendita di 850 milioni di dollari di titoli legati ai mutui immobiliari. In particolare, l’istituto avrebbe omesso di comunicare alla clientela che oltre il 70% di quei prodotti proveniva da intermediari esterni al gruppo bancario e dunque era molto più esposto al rischio default. La causa, in sede civile, è stata intentata anche contro due affiliate del colosso americano. 

La seconda Banca degli Stati Uniti replica affermando che i titoli in questione erano rivolti a investitori sofisticati e avrebbero perfino messo a segno performance migliori rispetto a quelle titoli analoghi. “Non siamo responsabili del crollo del mercato immobiliare”, chiosano dalla Banca. 

Intanto, Barack Obama è intervenuto nel dibattito in corso negli Stati Uniti sulla riforma del sistema di finanziamento e sulle garanzie dei mutui. Secondo il numero uno della Casa Bianca è necessario ridurre il coinvolgimento pubblico e aumentare al contempo i capitali privati. 

Il Presidente ritiene che sia necessario riformare il mercato immobiliare, perché tornare “al sistema della bolla destinata a scoppiare, che ha causato la crisi finanziaria, è inaccettabile”. Per Obama bisogna in primo luogo “mettere fine all’era di salvataggio per Fannie Mae e Freddie Mac”, i due colossi del credito ipotecario nazionalizzati durante la crisi.

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