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Mutui e prestiti, la domanda cala ancora nel primo trimestre 2024. L’indagine della Banca d’Italia

Secondo Bankitalia le imprese preferiscono autofinanziarsi a causa di minori investimenti e alti tassi. Anche le richieste di mutui familiari scendono, mentre cresce quella per il credito al consumo

Mutui e prestiti, la domanda cala ancora nel primo trimestre 2024. L’indagine della Banca d’Italia

Nel primo trimestre del 2024, le banche hanno mantenuto sostanzialmente stabili i criteri per l’offerta di prestiti. Tuttavia, dopo le recenti restrizioni dovute alle misure adottate dalla Bce, si è registrata una nuova contrazione della domanda da parte delle imprese e una marcata diminuzione della richiesta di mutui da parte delle famiglie. Queste ultime, sembra preferiscano rivolgersi maggiormente al credito al consumo.

Questo è il quadro delineato dall’indagine condotta dalla Banca d’Italia per contribuire alla rilevazione trimestrale della Bce e dell’eurosistema. Le condizioni generali per i finanziamenti alle aziende sono state leggermente irrigidite, principalmente attraverso un aumento dei tassi di interesse sui prestiti; inoltre, i margini sono stati allargati sui finanziamenti concessi a clienti considerati più rischiosi.

L’accesso al credito per i prestiti e per i mutui

I criteri per l’offerta di prestiti per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie sono rimasti stabili, secondo Via Nazionale: il lieve aumento del rischio è stato bilanciato dalla maggiore competizione tra le banche. Questo elemento, sottolineano, ha portato a termini e condizioni più favorevoli per i mutui. Le politiche di offerta per il credito al consumo sono state complessivamente più restrittive. Per il prossimo trimestre, le banche prevedono una leggera facilitazione dei criteri per i prestiti alle società non finanziarie, mentre quelli destinati alle famiglie dovrebbero rimanere stabili.

Nel frattempo, nel primo trimestre, è continuato il calo della domanda di credito da parte delle imprese, trend che dura da cinque trimestri consecutivi secondo l’indagine, e che sembra riflettere un maggiore utilizzo delle risorse interne, un minor bisogno di investimenti fissi e livelli di tassi di interesse elevati.

La richiesta di finanziamenti per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie è diminuita in modo significativo, mentre è aumentata quella per scopi di consumo. Nel trimestre attuale, si prevede che la domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie per scopi di consumo rimarrà stabile, mentre quella per l’acquisto di abitazioni aumenterà leggermente. Secondo Bankitalia, le condizioni di accesso al finanziamento per le banche sono migliorate principalmente per quanto riguarda i titoli di debito e, in misura minore, i depositi a lungo termine.

Migliorano le condizioni per le banche italiane

Nel trimestre attuale, gli intermediari finanziari si aspettano ulteriori miglioramenti. Nei sei mesi fino a marzo, le variazioni nel portafoglio di attività di politica monetaria dell’eurosistema hanno avuto un leggero impatto negativo sulle attività totali delle banche, sulle condizioni di finanziamento e sulla posizione di liquidità; tuttavia, non hanno avuto un impatto significativo sui criteri di offerta, né sui termini e condizioni generali, sebbene abbiano influenzato leggermente i volumi erogati.

Anche secondo l’indagine della Banca d’Italia, il rimborso della terza tranche dei finanziamenti ultra-agevolati della Bce (Tltro III) ha contribuito al deterioramento delle condizioni di finanziamento delle banche, un effetto che potrebbe protrarsi nei prossimi sei mesi.

Tuttavia, queste operazioni non hanno inciso sulle variazioni dei criteri di offerta per i prestiti, né sui termini e condizioni di finanziamento e sui volumi erogati. Le decisioni riguardanti i tassi di interesse di riferimento della Bce hanno avuto un impatto positivo sulla redditività complessiva degli intermediari grazie all’aumento degli interessi attivi netti. Tuttavia, la Banca d’Italia avverte che nei prossimi sei mesi ci si attende un impatto negativo.

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