La Banca centrale europea ha abbassato i tassi d’interesse dello 0,25%, portandoli al 3,65%. Sebbene ampiamente attesa, questa mossa porta con sé una piccola dose di sollievo: le rate dei mutui a tasso variabile dovrebbero scendere, e chi cerca un nuovo mutuo a tasso fisso potrebbe trovare condizioni più vantaggiose. Lando Sileoni della Fabi sottolinea che il taglio dei tassi porterà ulteriori risparmi sui mutui a tasso fisso, che rimangono più convenienti rispetto a quelli a tasso variabile, poiché l’Euribor a un mese è ancora sopra l’Eurirs. Inoltre, la Fabi prevede un risparmio complessivo di oltre 70 mila euro (-19,3% rispetto al 2023) per chi sottoscrive un mutuo a 25 anni da 200 mila euro. Anche i prestiti al consumo, come quelli per automobili e elettrodomestici, vedranno una riduzione dei costi, offrendo alle famiglie maggiori opportunità di risparmio sui finanziamenti.
Oltre ai mutui, il taglio dei tassi ha diversi effetti. Per i risparmiatori comporta una diminuzione della remunerazione dei depositi, che era salita a quasi il 3,6% dai precedenti 0,9%, e dei rendimenti sui titoli a tasso variabile, come i CCT, con cedole più basse per i Btp Italia. Per lo Stato, invece, la riduzione del costo del debito potrebbe portare a significativi risparmi nelle casse pubbliche, stimati in miliardi di euro nei prossimi anni. Ma quanto incide concretamente questo taglio sui mutui?
L’impatto sui mutui a tasso variabile: quanto cambierà la rata?
Secondo uno studio dell’Unione Nazionale Consumatori, un abbassamento dei tassi di 25 punti base, considerando l’ultimo Taeg comunicato da Bankitalia (3,94%), comporta un risparmio mensile di circa 18 euro per chi ha recentemente sottoscritto un mutuo a tasso variabile. Questo si traduce in un risparmio annuale di circa 216 euro. Con l’avvicinarsi della scadenza del mutuo, però, il risparmio potrebbe diminuire poiché la quota capitale cresce progressivamente.
Vale la pena notare, però che i tassi medi dei mutui variabili sono passati dal picco del 4,92% di novembre 2023 al 3,94% di luglio 2024, dopo il primo intervento della Bce. Secondo il Codacons, se la tendenza continua, il risparmio potrebbe aumentare fino a 38 euro al mese entro la fine dell’anno e addirittura 85 euro al mese entro giugno 2025.
Il taglio dei tassi che effetti avrà sui mutui a tasso fisso?
La riduzione dei tassi avrà effetti anche sui nuovi mutui e sui mutui a tasso fisso. Per i nuovi prestiti, le condizioni offerte dalle banche potrebbero diventare più vantaggiose. Gli indici Eurirs, che guidano i mutui a tasso fisso, hanno già mostrato una discesa di circa venti punti base negli ultimi mesi. Attualmente, è possibile trovare tassi (Taeg) sotto il 3%, una novità rispetto ai tassi elevati di inizio anno.
Stabile intorno al 3,20%, il tasso fisso medio per i nuovi mutui è particolarmente competitivo rispetto a quanto visto negli ultimi due anni, quando i tassi avevano toccato livelli fino al 6%.
Tassi sul credito al consumo: in calo anche per auto ed elettrodomestici
Il taglio dei tassi d’interesse avrà effetti positivi anche sul credito al consumo. I tassi medi sono scesi all’8,58%, dopo aver toccato picchi superiori al 14%, e potrebbero calare ulteriormente fino all’8,25%. Questo significa che, per un’automobile da 25mila euro acquistata interamente a rate con un finanziamento di 10 anni, il costo totale potrebbe essere introno ai 37.860 euro, con un risparmio di oltre 11mila euro rispetto al 2023. Anche per piccoli acquisti, come una lavatrice da 750 euro, si stima un risparmio nei prossimi mesi di circa 161 euro (-14,6%).
Cosa aspettarsi?
L’effetto della riduzione dei tassi non sarà immediato e varierà tra le diverse banche. Tuttavia, è chiaro che il calo dei tassi d’interesse da parte della Bce porterà a condizioni più favorevoli per chi cerca un nuovo mutuo e per chi già possiede un mutuo a tasso variabile. Inoltre, il trend verso ulteriori riduzioni potrebbe continuare, rendendo questo periodo particolarmente vantaggioso per rinegoziare le condizioni dei mutui o per valutare nuove opportunità di prestito.