X

Museo Auguste Rodin di Parigi e la “vestaglia” che omaggia Balzac in mostra da ottobre 2024

Musee Rodin

Progettato da una selezione di sculture delle collezioni dal museo, capi di moda del XIX secolo provenienti dal Palais Galliera e archivi opere inedite della biblioteca dell’Institut de France, la mostra dal titolo “In.visible Bodies” si dipana, dalla singolare vestaglia, a indagine sulla ricerca del corpo di Balzac da parte di Rodin. Questa indagine è un vero e proprio preludio a una riflessione sui corpi – reali, idealizzati, statualizzato e oscurato – nella statuaria monumentale del XIX secolo che popolano ancora il nostro mondo contemporaneo.

La ricerca del corpo

Il corpo di Balzac, come Rodin lo percepisce attraverso i vestiti, quando lui ha un costume del romanziere defunto rifatto dal sarto di Balzac, rivela dell’uomo il suo fisico considerato poco vantaggioso i committenti del monumento: Balzac, in una parola, era grasso. Facendo dialogare tra cucito e scultura e avvicinare la pratica dei sarti quella delle statuarie, la mostra osserva come avviene la percezione dei corpi influenza la realizzazione della loro immagine in bronzo altamente idealizzata. Lei rivela come il mito di Balzac scriva in vestaglia lo consenta spetta infine a Rodin nascondere sotto ampie pieghe un corpo rifiutato a causa
della sua corpulenza. La mostra “In.visible Bodies” invita, così facendo, a pensare alla rappresentazione dei corpi nello spazio pubblico e a ciò che è necessario ampliamento contemporaneo di queste rappresentazioni. Scelto dalla Société des Gens de Lettres nel 1891 per scolpire a monumento a Balzac, Auguste Rodin si lancia alla ricerca del romanziere scomparso per quasi mezzo secolo: dallo studio dell’immagine di Balzac a Bruxelles con un collezionista di reliquie balzaciane, alla ricerca di il suo corpo nella Touraine, nativa dello scrittore, dove Rodin trovò il suo modello un corpulento carrettiere, nel corso delle quali vengono riprodotte le fasi di questa indagine la mostra. Fatto in gran parte sconosciuto, Rodin trovò persino il sarto di Balzac e lo realizzò rifare il costume di uno scrittore per comprenderne meglio la fisionomia. I visitatori potranno così scoprire la redingote di Balzac, ricostruita l’opportunità basata su misurazioni reali e inedite del suo corpo.

La sfida di Rodin nella “Vestaglia” di gesso

Rodin affronta quindi la sfida di incarnare Balzac nell’argilla e nel gesso a quattro anni. La reazione dei suoi contemporanei, per i quali il grande uomo di bronzo non può essere rappresentato piccolo e panciuto, l’impegno per ricorrere al mito di un Balzac che scrive in vestaglia nascondi questo corpo sotto le pieghe di un grande drappo. Il casting di un vero vestaglia in gesso, 1896-1897 circa, appare quindi come la soluzione alla ricerca di una formula plastica che ripristini l’idea di Balzac, non riuscendo a rappresentare il corpo esatto. Lo straordinario studio sull’abito camera da letto per Balzac, a cui si aggiunge la seconda parte
la mostra, riflette il viaggio dello scultore verso un’idealizzazione del corpo, e ci invita a interrogarci sulle attuali problematiche legate alla grassofobia e l’esclusione di molti organismi che divergono dalla “norma”.

La mostra si conclude con il confronto della statua di Balzac, completata nel 1898 e immediatamente rifiutato dalla Société des Gens de Lettres, per un’opera dello scultore contemporaneo Thomas J. Price che rappresenta una donna nera in jogging. Da un lato un Balzac idealizzato ma con difficoltà comprensibile per i suoi sponsor, fine Ottocento, e dall’altro il celebrazione monumentale di una persona anonima, simbolo di una nuova diversità nella statuaria pubblica del XXI secolo. Prendendo come punto di partenza il processo di creazione del Monumento a Balzac.

La mostra è curata da Marine Kisiel. Curatrice dal dipartimento della moda del XIX secolo del Palais Galliera, Museo della moda di Parigi e Isabelle Collet, curatrice generale, responsabile del dipartimento scientifico e le collezioni del Museo Rodin. Una mostra organizzata con la collaborazione d’eccezione del palazzo Galliera, Museo della Moda di Parigi, e con il contributo dell’Istituto di Francia.

Related Post
Categories: Arte