L’Europa non si piega e tira dritto, rispondendo senza esitazione ai sovranisti che chiedono una revisione delle sanzioni per le emissioni di CO2 delle auto. L’olandese Wopke Hoekstra, nuovo commissario per il clima e successore di Frans Timmermans – padre del Green Deal europeo e ora candidato alla leadership della coalizione di centrosinistra nei Paesi Bassi – ha chiarito che il vento non cambierà: le regole resteranno rigide. La strada è tracciata, e chi sperava in un allentamento delle multe dovrà farsene una ragione.
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Multe sulle emissioni, l’intransigenza di Hoekstra: “Nessuna revisione anticipata”
“Cambiare le regole danneggerebbe la concorrenza”, ha dichiarato Hoekstra a un’interrogazione sulle sanzioni previste dal regolamento sulle emissioni CO2 delle nuove auto. Le norme, in vigore dal primo gennaio 2025, impongono un limite di 94 g/km di CO2, e ogni grammo in eccesso costerà ai produttori 95 euro, moltiplicati per il numero di veicoli immatricolati. Un vero salasso, che ha messo in allarme molte case automobilistiche.
“La Commissione è consapevole che alcuni costruttori temono di non raggiungere gli obiettivi,” ha spiegato Hoekstra ma “diversi altri importanti costruttori sono fiduciosi e si oppongono alla modifica del quadro: la modifica delle norme” sulle multe “causerebbe una distorsione delle condizioni di parità e porrebbe tali produttori in posizione di svantaggio competitivo”. Ha inoltre ribadito l’importanza della stabilità per gli investitori: “Alcuni chiedono un rallentamento, ma altri hanno già fatto investimenti significativi e vogliono certezze”. Insomma, chi ha già messo sul piatto miliardi per la transizione non vuole che le regole cambino a metà strada.
La pressione dei sovranisti
L’interrogazione è stata promossa da un folto gruppo di eurodeputati dei gruppi di Europa delle Nazioni Sovrane, Patrioti per l’Europa e Conservatori e Riformisti, tra cui gli italiani della Lega Isabella Tovaglieri, Roberto Vannacci, Aldo Patriciello, Paolo Borchia, Anna Maria Cisint, Silvia Sardone, Susanna Ceccardi e Raffaele Stancanelli. Nonostante le pressioni, Hoekstra ha risposto che le auto elettriche non rappresentano l’unica soluzione: “Anche i veicoli ibridi, plug-in e modelli più piccoli ed efficienti possono contribuire agli obiettivi climatici”.
Tuttavia, non ci sarà alcun anticipo della revisione al 2025, come richiesto a più riprese dal governo italiano. “Nel 2026 la Commissione riesaminerà l’efficacia e gli effetti del regolamento – ha precisato l’olandese – e il riesame si baserà sulla relazione relativa allo stato di avanzamento prevista entro la fine del 2025”. Intanto, le Case automobilistiche dovranno adattarsi e affrontare una sfida epocale, tra richieste di sostenibilità e la necessità di restare competitive.
Le regole sulle emissioni sono un pilastro fondamentale della lotta al cambiamento climatico, e Bruxelles non intende fare passi indietro. Ai sovranisti che chiedono modifiche, la risposta è chiara: il clima non aspetta, il gioco è serio, e le regole non cambiano a metà partita.