Dal 30 giugno i negozianti che non accetteranno pagamenti con il Pos saranno multati: 30 euro più il 4% della transazione. È questa una delle novità principali emerse dal Consiglio dei ministri di mercoledì, in cui il governo sembra aver trovato una tregua sulla delega fiscale. Matteo Salvini e Antonio Tajani, dopo giorni di dure dichiarazioni, al tavolo di Palazzo Chigi garantiscono impegno sulle riforme. “I prossimi mesi saranno difficili, non si aggiungano problemi – ha detto Mario Draghi – Il governo non ha intenzione di ritirarsi, non sono stanco, ma mi stancherei subito se fossi messo nelle condizioni di non operare. Non è questo il caso”.
Il dissidio sulla riforma del catasto
Per il momento, il Presidente del Consiglio non ha autorizzato la fiducia sulle quattro grandi riforme: fisco, Csm, concorrenza, appalti. Tuttavia, l’accordo complessivo sulla delega fiscale ancora non c’è. Gli interventi più controversi riguardano la riforma del catasto (ovvero l’adeguamento delle rendite catastali ai valori di mercato) e il sistema duale per le imposte sul patrimonio.
Forza Italia vorrebbe stralciare la riforma del catasto, ma Draghi ha rifiutato, sostenendo che “le tasse non aumenteranno”.
Il Pd polemizza: “Il centrodestra fa solo propaganda”, dice il segretario Enrico Letta.
Matteo Salvini, invece, ripete che “non ci dovranno essere stangate, né oggi né tra qualche anno: questa è la condizione imprescindibile per votare la delega fiscale”.
Il decreto Pnrr
Intanto, in Consiglio dei ministri è passato un altro decreto Pnrr: 41 articoli (dalla Pa al lavoro nero) che servono a rispettare gli impegni assunti con l’Europa in cambio delle tranche di aiuti legati al programma Next Generation Eu.
Multe ai negozianti senza Pos e fattura elettronica obbligatoria: la mediazione
Oltre alle multe per i negozianti senza il Pos, un’altra misura invisa alla destra era l’obbligo di fatturazione elettronica per le partite Iva in regime forfettario a partire dal primo luglio. Alla fine si è arrivati a una doppia mediazione: si valuterà, su proposta di Mariastella Gelmini, di prorogare il credito d’imposta per abbassare i costi dei Pos, mentre Giancarlo Giorgetti ha ottenuto di far slittare al 2024 la fattura elettronica per chi guadagna meno di 25mila euro l’anno. Con queste precisazioni, alla fine l’approvazione è stata unanime.